CAMORRA & MAZZETTE. Arrestato ancora una volta l’imprenditore di Casal di Principe Raffaele Pezzella. Tangenti a un Presidente di una Provincia

24 Novembre 2021 - 21:59

CASAL DI PRINCIPERaffaele Pezzella proverà di nuovo a tentare la carta del Tribunale del Riesame per scampare ad una lunga detenzione, visto che oggi è stato arrestato per ordine di un gip del tribunale di Benevento.

Nell’estate del 2020 girò bene la ruota della fortuna per questo imprenditore di Casal di Principe con fortissimo radicamento nel Comune di Teverola e  in tutti quelli in cui è stato il ben conosciuto ingegnere Gennaro Pitocchi, vero creatore di tante fortune, soprattutto delle sue e che, girando in tantissimi Comuni dell’agro aversano e del nord napoletano ha presieduto e determinato centinaia e centinaia di gare d’appalto creando anche un rapporto strettissimo con l’ex sindaco di Teverola, Biagio Lusini, oggi consigliere di minoranza solo sulla carta visto che detta letteralmente legge visto che il sindaco in carica è solo una figura secondaria e del tutto complementare.

Nell’estate 2020, anche grazie ad un’ indagine piena di falle, di carenze e di incongruenze, che questo giornale analizzò e rappresentò una per una, Raffaele Pezzella, unitamente all’ex dirigente dell’amministrazione provinciale di Caserta, Alessandro Diana, ugualmente di Casal di Principe e ad altri indagati riuscì ad ottenere una rapida scarcerazione, ci pare dai domiciliari, in quanto il Tribunale del Riesame sancì la non sussistenza di gravi indizi di colpevolezza.

Stavolta, verrebbe da dire, da un’ amministrazione provinciale all’altra. Raffaele Pezzella è stato riarrestato stamattina sempre con la stessa accusa: corruzione.

L’ordinanza firmata dal gip Loredana Camerlengo su richiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino – aveva proposto la custodia in carcere per sei indagati, quella ai domiciliari per otto e, infine, l’interdizione per altri sette – in una inchiesta che ipotizza, a vario titolo, le ipotesi di reato di corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, arivelazione di segreti d’ufficio ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico.

Ventuno le persone tirate in ballo complessivamente, per tre di loro non è stata adottata alcuna misura. Si tratta di Paolo Petriella, 45 anni, di Circello, Sebastiano Sauro, 55 anni, di Circello, e Angelantonio Ciardiello, 40 anni, di Pietradefusi.

L’inchiesta, supportata da intercettazioni e dall’uso del trojan installato nel pc di un indagato, è nata nel 2019, in seguIto alle denunce di un ingegnere dipendente della Provincia, che aveva raccontato un presunto tentativo di corruzione da 1000 euro, e di un ex dirigente della Rocca, ed ha messo nel mirino 11 procedure pubbliche di appalto indette e/o gestite dalla Provincia di Benevento, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo.

Nell’elenco compaiono i lavori di costruzione di un nuovo edificio scolastico a Sant’Agata dei Goti, l’intervento di messa in sicurezza – soggetto attuatore la Provincia di Caserta – della direttrice Caserta- Monti del Matese, i lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione di una struttura a Buonalbergo, lavori tra le strade provinciali indetti dal Comune di Buonalbergo, lavori di bonifica dell’ex discarica di Buonalbergo, lavori di messa in sicurezza della provinciale 45 Monteefalcone – statale 90 bis indetti dalla Provincia di Benevento, lavori di miglioramento dell’istituto Livatino di Circello, due procedure indette dal Comune di Guardia Sanframondi, lavori di ripristino di tratti delle provinciali 45-48-49-50. Attenzione puntata anche sull’assunzione di un dirigente e sui lavori di risanaamento della frana di Ciardelli.