CASERTA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS. Con il “coprifuoco” medici di base a spasso, anziani senza ricette

10 Marzo 2020 - 16:16

CASERTA (g.g.) – “Il problema è che alcuni miei colleghi ne stanno approfittando“. A parlare è un medico di base molto noto a Caserta, che in questo modo sta commentando e sta spiegando come lui vive in prima linea e come, invece, scelgono di comportarsi alcuni suoi colleghi, che stanno utilizzando il momento, meglio dire sfruttando il momento, per lavorare di meno.

Il dottore contattato da noi di CasertaCe ci ha spiegato bene che questa situazione di distanza e difficoltà nei contatti dovuta al rischio di contagio da coronavirus ha sfortunatamente aperto spazi di manovra a chi, in barba al giuramento di Ippocrate, mette in secondo piano la cura dei pazienti. “Io penso che noi medici dovremmo scendere in piazza. Capisco che attualmente viene consigliato l’invio tramite mail e whatsapp delle ricette e dei certificati – spiega la dottoressa – ma deve occuparsene lo Stato di chi non può“. Malati in difficoltà, anziani, portatori di disabilità: sono queste le persone per cui, secondo il medico, il distretto sanitario, l’Asl “dovrebbero organizzare le consegne“.

La chiusa del medico di base di Caserta è molto forte: “Forse fa comodo. Fa comodo ai colleghi utilizzare la scusa del contagio per non fare visite, avere lo studio vuoto e non andare in casa di chi ha bisogno“.

Un campanello d’allarme suonato con forza per mettere sull’attenti tutti i medici di base a fare quel passo in più che in un momento del genere è necessario. Ma soprattutto, queste parole sono un monito per i distretti sanitari e per le Asl che devono mettere in campo risorse umane ed economiche per rispondere a questa che è una delle ore più buie della nostra storia recente.