CASERTA ALLE ELEZIONI. Riuscito il nostro ballon d’essai: ora il patto di ferro anti Zinzi e pro Del Gaudio-Polverino di Luigi Cesaro e Valentino Grant è pressochè ufficiale

16 Giugno 2021 - 13:23

L’avevamo già scritto circa un mese fa e ieri potevamo saggiare la situazione solo esasperando una notizia su un posizionamento favorevole del consigliere regionale. L’intesa tra la famiglia Cesaro e Grant è solida, in quanto basata su motivazioni politiche ma anche e soprattutto caratteriali, di approccio e di mentalità rispetto alla politica. Insomma, tutto torna. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia è in attesa sapendo che il metodo utilizzato per Caserta sarà lo stesso di quello adottato per scegliere i candidati sindaci a Roma e a Torino

 

CASERTA – (g.g.) Siccome abbiamo deciso, per i motivi già arcinoti, di collegarci alle vicende politiche, ma sarebbe meglio dire politiciste, riguardanti le elezioni comunali di Caserta capoluogo, subiamo il piccolo problema di ricollegare qualche filo sfuggitoci nei mesi scorsi. Niente di che: qui da noi non è difficile, anzi è agevole realizzare questo obiettivo con l’antica tecnica del palloncino lanciato in aria allo scopo di capire quale sia la direzione del vento, che i francesi definiscono ballon d’essai: tu dai una notizia fornendo ad essa un connotato prossimo alla certezza, perchè solo questo tipo di esposizione della stessa ti può far capire quale sia realmente lo stato delle cose attraverso le reazioni che se sarai stato bravo a lanciare le

ballon, arriveranno sicuramente da parte di chi non ha una grande capacità di leggere la politica.

Circa un mese fa (CLIKKA QUI PER LEGGERE

) scrivemmo un articolo che dava notizia dell’accordo, sul nome di Pio Del Gaudio, tra Luigi Cesaro, detto Giggino la polpetta e Valentino Grant. In quel caso, non fu un ballon d’essai, ma la registrazione di una evidenza, di un’intesa, tutto sommato spiegabile dal format organico di chi lo aveva stipulato, similes cum similibus. Luigi Cesaro e Valentino Grant avevano trovato una sintesi su Del Gaudio, facendo quadrare il cerchio di tante cose. Soprattutto di un comune modo di vedere la politica e forse anche di esercitarla. Un modo, per capirci, che aveva portato, ad esempio, Cesaro ad imporre la candidatura a sindaco di Aversa, rivelatasi poi un totale flop elettorale, di Giuseppe Stabile, fratello di quel Salvatore Stabile, ras del sindacato Fials e zio di Antonio Stabile, da mesi agli arresti domiciliari per lo scandalo dipartimento salute mentale Asl.

Il pluri-indagato di Sant’Antimo è persona furba e dotata di un certo tipo di intelligenza. Viene sbeffeggiato, preso in giro per le tante e spassose professioni del suo analfabetismo. E tutto sommato, questo gli torna anche utile perchè magari, essendo considerato un fesso, lui si può muovere sotto traccia in maniera efficace al servizio dei propri interessi. La sua testa, infatti, funziona bene e riesce quasi sempre a cogliere gli obiettivi che si è posta, anche in questo tempo cioè da quando la Dda, ma non solo, hanno chiesto più volte il suo arresto per collusione con la camorra. Del Gaudio, è una soluzione partorita, dunque, anche da una mentalità: quella di Cesaro sposata ultimamente al culmine di un processo di volontaria adesione da quella di Valentino Grant.

L’altro fattore che cementa e arma questo accordo è costituita dalla reciproca e speculare idiosincrasia che i due hanno nei confronti di Gianpiero Zinzi. Inutile qui stare a raccontare quello che successe nella mattinata di febbraio in cui furono presentate le liste in occasione delle ultime elezioni politiche, mentre è più fresco il ricordo delle elezioni europee in cui la famiglia Zinzi, attivando anche diversi suoi riferimenti territoriali, votò e fece votare Grant, collegandosi però ad un osso duro, ad uno che sa calcolare bene le sue mosse, che magari non ha una vera preparazione politica, ma tutto sommato, questa, in Campania, “non serve a un cazzo”, così come Checco Zalone disse, in un suo famoso film, parlando della cultura in Italia, alla ragazza di cui si era innamorato.

Nella giornata di ieri, avevamo dunque la necessità di capire se quel patto di ferro tra Cesaro e Grant su Del Gaudio, già stipulato, come avevamo scritto, circa un mese fa fosse ancora in pieno esercizio. E allora, abbiamo pensato al ballon d’essai. Non ce ne voglia Gianpiero Zinzi, ma qui ognuno deve badare ai suoi interessi e quelli di CasertaCe appartengono solo e solamente ai nostri lettori, unica entità a cui, seppur non sempre, siamo disposti a rispondere.

Scrivendo che Zinzi era ormai il sicuro candidato del centrodestra, sono venuti fuori, facilmente, attraverso i social che alcune volte sono una benedizione quando titillano la vanità di certe particelle elementari, precisazioni, commenti, condivisioni, post da cui abbiamo capito che il nome di Del Gaudio è ben presente in questi giorni al tavolo romano della trattativa per il candidato sindaco di Caserta, appoggiato da Valentino Grant, il quale oggi rappresenta legittimamente la Lega in Campania, e Luigi Cesaro, il quale telecomanda come tutto il mondo sa, ogni gesto ed ogni azione del molto figurativo coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico De Siano. 

Ci hanno aggiunto anche l’Udc di Lorenzo Cesa a puro scopo scenografico, visto e considerato che questo partito, oggi a Caserta potrebbe fondarsi solo sull’apporto di Nicoletta Barbato, la quale, però, senza i voti di Enzo Bove, il quale sembra determinato con le sue civiche ad andare avanti con un’autonoma candidatura, dovrebbe necessariamente ricorrere a nomi di ripiego magari inseriti dallo stesso Del Gaudio.

Il piano è chiaro, evidente: con Del Gaudio candidato sindaco, questi andrebbe a coinvolgere prima di tutti Angelo Polverino, visto e considerato che un Del Gaudio senza Angelo Polverino andrebbe alle elezioni con minori possibilità di successo. Oltre a questi, ci starebbero i fedelissimi di sempre Pasquale Napoletano (forse), Roberto Desiderio, legato sia a Polverino che a Del Gaudio, ma soprattutto al primo.

E Zinzi? Per il momento, sta a casa con il covid. Grant continua a sostenere che il consigliere regionale non ha dato alcun segnale di disponibilità alla candidatura a sindaco, ma a questo punto stabilire se junior abbia dato o non abbia dato questa disponibilità, è un discorso totalmente irrilevante, visto e considerato che il coordinatore regionale della Lega non lo vuole, ma non lo vuole proprio, al punto da aver fatto un accordo con i Cesaro che di Zinzi sono stati e restano l’antitesi.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, questo partito resta alla finestra. Ha un paio di candidati a sindaco che ritiene altamente competitivi e aspetta l’evoluzione che poi non dovrebbe essere altro che la riproposizione di ciò che il centrodestra ha già realizzato, nel momento in cui ha scelto i candidati a sindaco del comune di Roma e di quello di Torino: dei ticket che mettono d’accordo Lega e Fratelli d’Italia e che non possano comprendere, però, al di là della titolarità riconosciuta dell’indicazione principale, nomi sgraditi o che hanno un passato politicamente complicato, qual è sicuramente quello della coppia Del Gaudio-Polverino. 

Domanda: l’avvocato Emiliano Minnucci è stato imposto da Fratelli d’Italia alla Lega, quale candidato sindaco di Roma? Pare di no. Il partito della Meloni ha formulato il nome ma se questo non fosse stato gradito a Salvini, quel nome sarebbe caduto proprio per salvaguardare l’unità della coalizione, fermo restando che la titolarità dell’indicazione sarebbe rimasta ad appannaggio di Fratelli d’Italia a Roma e, ragionando allo stesso modo, della Lega che a Torino ha scelto l’imprenditore Paolo Damilano, divenuto candidato anche per il nulla osta ricevuto da Fratelli d’Italia.

Se ne riparlerà nei prossimi giorni.