Giggino Cesaro e il leader della Lega Grant d’accordo per “Pio Del Gaudio sindaco”. Avviso ai naviganti: gli articoli miei li comando io, per cui non cominciate a spaccare the balls

26 Maggio 2021 - 20:35

CASERTA (g.g.) – I capelli bianchi, evidentemente, non servono. Qui, le persone che come ricchezza possono sfoggiare solo l’intelletto, non esistono.
Nel senso che nella mentalità di chi fa politica (si fa per dire) esistono due e due sole finalizzazioni di ogni propria attività: il raggiungimento di una poltrona lucrosa e la garanzia di far girare il soldo a imprenditori o potentati amici.

Dunque è perfettamente normale che queste autentiche teste di cazzo, di fronte all’articolo numero 10mila del sottoscritto, da vent’anni a questa parte, invece di leggerlo si martellano il cervello e martellano i maroni al prossimo, così come è successo per quello pubblicato sabato scorso e relativo alle questioni del centrodestra in funzione delle prossime elezioni comunali della città di Caserta. Perché per loro non esiste che ci sia una persona che non dipenda da nessuno, che abbia scelto di vivere, nonostante abbia i coglioni che pesano il quintuplo rispetto agli zebedei sfoggiabili da queste cacchette, con un’auto arrivata a 300mila chilometri e tornando ogni sera al suo paesello.

Ma voi credete che se il sottoscritto avesse voluto farsi i soldi, camminare in un Suv da 200mila euro, comprare due o tre case, avrebbe avuto problemi a farlo?

Ognuna di queste cacchette ritiene di avere dei numeri cerebrali superiori ai miei?

Lo dico da anni e lo ripeto: il disco dei miei articoli lo suono io e nessuno si può permettere di imbeccarmi, nemmeno mia sorella o mia madre.

Io suono e voi ballate, possibilmente zitti e mosca e senza farmi arrivare il suono scassato, cacofonico dei vostri commenti.

Fatta la premessa, veniamo alla realtà dei fatti.

Le possibilità che Pio Del Gaudio possa essere appoggiato quale candidato sindaco alle prossime elezioni da Forza Italia e dalla Lega sono obiettivamente cresciute.

Questo perché da un lato Giggino ‘a purpetta continua a comandare attraverso il suo storico ventriloquo Domenico De Siano; dall’altro, il coordinatore regionale della Lega Valentino Grant, per motivi suoi (per carità, sicuramente legittimi, d’altronde lui è il leader e può portare il suo partito dove gli pare), ritiene che Del Gaudio sia il candidato più forte. Per argomentare questa tesi, ugualmente legittima quand’anche opinabile, pare che sventoli, negli ultimi giorni, dei sondaggi.

Ma se i capelli bianchi non comunicano niente al plotone delle cacchette, servono sicuramente a me per valutare meglio certe cose. E siccome quei capelli bianchi indicano che siamo arrivati oramai al racconto della 500esima elezione che mi tocca affrontare da giornalista, sappiamo bene che i sondaggi sono una cosa seria, e per essere appena credibili devono essere pubblicati prima di tutto i metodi statistici utilizzati, le modalità con cui viene reclutato il cosiddetto campione rappresentativo e altre cose ancora con le quali non vi sto a tediare.

La statistica è scienza esatta e non è come vendere le scarole al mercato, con rispetto… scrivendo per le scarole. Non c’è elezione i cui primissimi tempi di precampagna elettorale non siano popolati da sondaggi più o meno fantomatici. Non è capitato mai. D’altronde, è anche comprensibile, che chi aspira a una candidatura ritenga possa essere utile far girare la voce che il proprio nome sia quello più gettonato. Ovviamente stiamo parlando in generale non riferendoci necessariamente allo share di cui Del Gaudio o altri possibili candidati del centro destra godono in città. Vogliamo solo dire che è serio parlare di sondaggi quando questi vengono commissionati quando sono chiare le domande poste al campione e soprattutto quando sia inoppugnabile, da un punto di vista della scienza statistica, la elaborazione dei dati raccolti.

Forza Italia e li coordinatore regionale della Lega Valentino Grant hanno tutto il diritto di designare Pio Del Gaudio.

Posta in questo modo, però, la candidatura di quest’ultimo, rischia di non poter essere accettata dal partito di Fratelli d’Italia, il quale ritiene che almeno in prima battuta i partiti del centrodestra a Caserta debbano muoversi per lavorare su candidati da loro espressi. Del Gaudio ha sempre dichiarato di aver messo insieme una coalizione di liste civiche che in un certo momento, avevano guardato anche a sinistra, con l’obiettivo, dichiarò al tempo l’ex sindaco, di aprire un dialogo con chi ci stava, senza steccati ideologici e partitici.

E poi, per favore non ci ammorbate i… (poi qualcuno protesta perché certe volte scriviamo come i carrettieri, ma il problema che con questi politici dobbiamo essere alla loro… bassezza), dicevamo, dunque,  basta con questa storia dei civici a Caserta, a cui il centrodestra dovrebbe aprire facendosi in pratica colonizzare!

Ma che c’azzeccate voi a Caserta con quello che sta succedendo a Napoli?

Con tutto il rispetto per l’ottimo Pio Del Gaudio, ma niente niente lo ritenete uno alla stessa altezza di Catello Maresca? Ma vi siete bevuti il cervello? La verità è una sola : la storia dei civici viene utilizzata strumentalmente.

Spesso nei miei articoli ho fatto riferimento all’antico concetto di nemesi, cioè di vendetta nella storia. Qui più di vendetta, sembra una barzelletta : Cesaro utilizza l’esempio di Catello Maresca, cioè di un magistrato di quella DDA che da circa dieci anni lo vorrebbe mandare al gabbio, per attivare un metodo che consenta anche a Caserta di arrivare al candidato che lui ritiene più adatto.

Non ho parlato di Zinzi? Sì, è vero. Sapete perché? Perché su di lui e su quello che pensa, lo diciamo papale papale, non abbiamo capito un cavolo.