CASERTA. Carlo Marino chiude un disastroso 2024 con tre milioni di debito fuori bilancio. Ecco a chi andranno oltre UN MILIONE DI EURO
28 Dicembre 2024 - 12:56
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L’assessore al Bilancio, Carmine Lasco, forse si starà già pentendo di aver detto sì alla nomina, causata dall’inchiesta giudiziaria dello scorso giugno. Dell’intera somma portata al consiglio comunale per il riconoscimento, al momento ci soffermiamo solo sui Servizi Sociali, altro di una vicenda non chiarissima
CASERTA – Che da anni degli ingegneri si occupino di Servizi Sociali al comune di Caserta la dice lunga sul disordine, sullo scombinamento, sul caos che ormai regna sovrano in stanze in cui si è pensato solo e solamente a far girare quattrini nei Lavori pubblici e nel settore, purtroppo da noi non abbastanza esplorato, dello Sportello unico per l’edilizia, motore dei permessi di costruire, delle Scia, che possiamo ben immaginare quali meccanismi abbiano determinato nel momento in cui a governarli siano stati i soliti Natale, Vitelli, Biondi, De Rosa e compagnia.
La seduta del consiglio comunale odierna, che dovrebbe essere ancora in corso, ha sorpreso in molti e diversi consiglieri della minoranza, oltre che qualcuno della maggioranza, hanno presentato bene di non presentarsi proprio, per votare un debito fuori bilancio confuso, fondamentalmente non illegibile e che affonda la sua interpretazione che nella struttura della delibera operata dall’ingegnere Luigi Vitelli, a capo del settore Servizi Sociali, si configura come un fatto normale, un atto quasi dovuto.
Con questo debito fuori bilancio da 3 milioni di euro e passa, una somma importante, circa mezzo milione di euro, andrà alla cooperativa sociale ASD di Marcianise della famiglia Delli Curti, guidata da Vincenzo Delli Curti, divenuta in questi anni un operatore dei servizi sociali da milioni di euro, attiva negli Ambiti Sociali di Caserta e Marcianise.
Un altro mezzo milione, invece, andrà a finire nelle casse di Le Ali, la cooperativa sociale di Qualiano che, tra proroghe varie, ha in mano da oltre un anno l’asilo nido comunale.
Vitelli giustifica il riconoscimento di questi debiti fuori bilancio richiamandosi all’articolo 194, comma uno, lettera e, del Testo unico degli enti locali, il caso estremo previsto dal Tuel.
“Con deliberazione consiliare di cui all’articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: […] acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza“.
In pratica si può violare (il termine indicato nell’articolo è proprio violazione) la regola aurea dell’obbligo dell’esistenza di un impegno di spesa alla base dell’erogazione di una cifra di danaro da parte del comune ad un privato fornitore di beni e servizi, quando viene dimostrato che l’attività fornita “utilità ed arricchimento“.
Secondo Vitelli, essendo servizi legati alla persona, a fasce deboli, l’utilità e l’arricchimento sono indubbi.
Per cui, questo milione e 328 mila euro di debiti dei Servizi Sociali può essere riconosciuto come debito fuori bilancio dal consiglio comunale.
Noi non entriamo nel merito del concetto di utilità ed arricchimento perché, lo diciamo, ha sorpreso anche noi e dobbiamo approfondirla relativamente alla giurisprudenza amministrativa. La stranezza di questo fatto, che ha indotto molti consiglieri a non presentarsi, per prudenza, in assemblea, è che questi servizi, essenziali, fondamentali, sono sempre stati compresi nel previsionale del bilancio e dunque agevolmente coperti da un impegno di spesa.
Ripetiamo, proprio per la motivazione addotta da Vitelli che li considera, giustamente, punti cardine del welfare erogato dal comune di Caserta.
Quello che non si comprende dalla delibera è come si siano formate queste posizioni di debito del comune nei confronti di questi diversi soggetti imprenditoriali privati.
Il debito fuori bilancio è sempre qualcosa frutto di un evento improvviso, di una situazione non prevista, compresi ovviamente gli obblighi legati ad eventi giudiziari in cui il comune è soccombente.
È come se, ad un certo punto dell’esercizio di Bilancio, gli uffici del comune avessero detto ad ASD, alla cooperativa Le Ali, di proseguire l’attività, designando la strada che avrebbe portato al debito fuori bilancio riconosciuto e al pagamento delle prestazioni.
L’unica cosa che abbiamo trovato relativamente a queste determine è la prenotazione dell’impregno di spesa e l’assunzione da parte del dirigente del ramo, in quel momento Franco Biondi, dell’impegno di spesa, per due delle coop che fanno parte della cinquina di creditori, una a favore della Le Ali, l’altra per la cooperativa Federico Ozanam. Che poi queste non si siano tramutate in un impegno di spesa inserite a bilancio vero e proprio, è una delle questioni che vogliamo chiarire.
Ora, se tutto questo è normale, non lo sappiamo. Studieremo il dossier e scriveremo qualcosa di più ai nostri lettori nei prossimi giorni.