CASERTA. Finalmente pagati gli stipendi ai lavoratori Ecocar. Ma la procedura resta illegittima e illegale

6 Febbraio 2019 - 17:43

CASERTA – Per questo giornale, la certezza del futuro dei lavoratori e la legittimità di ogni passaggio sono stati il perno dei vari articoli che abbiamo dedicato alla vicenda Ecocar. Perché chi si mette all’opera ogni mattina per la pulizia della città è giusto che ricevi quanto gli spetta. Possiamo infatti tirare un sospiro di sollievo, e con noi i dipendenti, perché nella giornata di ieri e stamattina sono stati inviati sui conti correnti gli stipendi arretrati per tutti i lavoratori. Come detto, un sospiro di sollievo per le famiglie degli uomini e delle donne che aspettavano da tempo gli emolumenti.

Anche se in ritardo, ricordiamo che il termine fissato dopo l’incontro in Prefettura per il pagamento degli stipendi era stato deciso per la giornata di venerdì, si è risolta la spinosa questione degli arretrati ma dobbiamo ancora una volta sottolineare che il tutto è avvenuto con una procedura che, a nostro avviso, è illegittima e illegale. La creazione di un fondo bancario per evitare il passaggio diretto di denaro tra il comune e l’azienda è un’operazione di facciata, che non elimina il problema dell’interdittiva antimafia che ha colpito la Ecocar e quindi il divieto di ottenere contributi, finanziamenti e ed altre erogazioni da parte dello Stato.

Questo sarebbe già un elemento discutibile di per sé ma bisogna sempre ricordare che, nel 2016, con la fuoriuscita della Ipi dal Consozrio Ecocar, a causa della interdittiva antimafia definitiva subito dalla prima azienda citata, si sarebbero perso i requisiti fondamentali su cui si basava il contratto d’appalto, che furono portati non da Ecocar, ma proprio dall’Ipi.

Alla Ecocar è stato permesso di andare avanti, in deroga e con requisiti mancanti, e adesso si festeggia il pagamento degli stipendi facendo finta di non guardare, girando la testa dall’altro lato ad evidenti irregolarità, nascondendo questo enorme elefante nella stanza sotto un lenzuolo, come se nulla fosse.