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CASERTA Francesco Guida: “Non faccio parte di Casa Pound”. Casertace: “Ok, ha ragione. Le spieghiamo però perché i suoi voti hanno anche una sensibilità neofascista e perché è abominevole mischiarli con quelli della sinistra estrema dell’ex Canapificio”

16 Ottobre 2021 - 20:20

Riceviamo, pubblichiamo e, naturalmente, replichiamo

 

 

 

Il sottoscritto, Francesco Guida, nato a Maddaloni il 03/05/1992 e residente a Caserta, candidato al consiglio comunale di Caserta nella lista Origini, ai sensi della normativa vigente in materia di stampa, in relazione all’articolo comparso su vostra testata informatica in data 15/10/2021, nel quale venivo indicato come soggetto “parafascista”, iscritto all’organizzazione “Casa Pound”, Vi invito ed diffido a rettificare la predetta notizia. Infatti, lo scrivente non ha mai aderito alla predetta organizzazione politica né ha mai manifestato atteggiamenti simpatizzanti con il fascismo. Vi rappresento che la richiesta rettifica deve essere pubblicata, con immediatezza e con la stessa evidenza. In caso contrario mi rivolgerò all’Autorità Giudiziaria per la tutela dei miei diritti e della mia immagine.

Cordiali saluti, Francesco Guida

 

LA REPLICA DI CASERTACE

In termini letterali Francesco Guida ha ragione. Abbiamo verificato, infatti, che al raduno di Casa Pound lui non c’era. Nessun problema, dunque, a ospitare la sua lettera e a rettificare la notizia. Ci sono casi, però, in cui la rettifica conduce ad un risultato anche peggiore rispetto all’obiettivo di chi l’ha richiesta. E questo è uno di quei casi.

Procediamo con ordine: qualche tempo fa, ora abbiamo verificato bene, Domenico Guida, per gli amici Mimmo, papà di Francesco Guida, ha partecipato ad un evento organizzato da Casa Pound che, senza girarci troppo intorno, è un’associazione di persone non lontane per sensibilità culturale e politica alle idee neofasciste. Quell’evento si è svolto nell’hotel Europa, in via Roma e non è certo rimasto confinato nella cognizione di pochi, visto e considerato che ha provocato più di una polemica che, in verità a noi è sfuggita, ma che è stata riportata da diversi organi di informazione i quali hanno evidenziato l’imbarazzo suscitato da quella presenza, che era quella di un simpatizzante o, addirittura, di un iscritto a Casa Pound, ma era anche quella di un consigliere comunale di maggioranza, di una maggioranza fondamentalmente di centrosinistra, capitanata da Carlo Marino, formalmente sindaco del Pd. E diciamo, dunque, sulla scorta di questo fatto di cronaca assolutamente autentico che Domenico Guida, per gli amici Mimmo, ha simpatie corpose o anche vaghe per il neofascismo. Non diciamo nulla di trascendentale e soprattutto non affermiamo cose campate in aria, frutto di deduzioni illogiche. Poi, può essere così e può anche non essere così. Ma è certo che questa lettura deduttiva dei fatti dell’hotel Europa non è certo gratuita.

Facciamo un passo avanti: Domenico Guida, per gli amici Mimmo, ha sempre raccolto tantissimi consensi personali. Voti che gli hanno consentito in più occasioni di entrare in consiglio comunale sia nell’amministrazione di centrodestra, sia con il sindaco del centrosinistra. Il 3 e 4 ottobre scorsi, il figlio Francesco Guida ha raccolto nella lista “Origini” 666 voti. Voto più, voto meno, quelli che ha sempre preso anche suo padre, dal quale ha ricevuto, in pratica, il testimone, in una sorta di staffetta.  Se la nostra deduzione sulle simpatie neofasciste di Domenico Guida è legittima, anche se non sicuramente reale, alcun dubbio al contrario, esiste sul fatto che i voti raccolti il 3 e 4 ottobre da Francesco Guida siano frutto di un corposo, se non decisivo apporto di suo padre.  Per cui, se la rettifica chiesta e ottenuta dal Guida jr il quale dice di non far parte di Casa Pound, è fondata da un punto di vista letterale, finisce per peggiorare la considerazione politica relativa ai voti che lui ha preso il 3 e 4 ottobre e ancor di più che ha portato al mulino del candidato sindaco del Pd, Carlo Marino. Suo padre Mimmo Guida, nei consensi che gli ha trasmesso, ha trasfuso il proprio sentimento di genitore, ma anche un proprio sentire culturale e politico, anche perché qui non stiamo parlando di una riunione di condominio, bensì di un fatto di grande valore politico qual è sicuramente un’elezione comunale nel Comune capoluogo di provincia. Non c’è alcuna impermeabilità, dunque, tra l’esperienza elettorale di Francesco Guida e le simpatie neofasciste del padre. Non c’è e sarebbe sufficiente un solo voto, uno solo, portato da Mimmo Guida al figlio Francesco per blindare il ragionamento. Figuriamoci quando i voti sono più di seicento. Ci sono dentro i valori di un uomo, i suoi pregi che indubbiamente esistono, le sue sensibilità sociali ma c’è anche, Francesco Guida si rassegni, quell’impronta neofascista risultante dalla presenza fisica ed evidente a quel convegno di Casa Pound.

E beh, lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: cosa c’entrano i voti conquistati per l’apporto di una degnissima persona, quale è Mimmo Guida, ma di cui non è infondato e non è strampalato dubitare sulle sue simpatie per il littorio, con i voti che sempre a Carlo Marino, cioè al Pd, arrideranno al ballottaggio, provenienti da un centro sociale di sedicente, molto sedicente, estrema sinistra quale è l’ex Canapificio? Questo è, poi se ritiene Guida di dover regolare questa vicenda davanti a una qualsiasi magistratura si può tranquillamente accomodare, abbiamo già in mente il nome di quattro, cinque persone della destra dura e pura casertana da citare come testimoni.

Se ritiene, ripetiamo, Guida, si può anche accomodare. Noi gli abbiamo già riservato fin troppo spazio e fin troppa disponibilità.

Gianluigi Guarino