CASERTA. Franco De Michele e Carlo Marino indossano il sorriso: la ditta della famiglia di Raffaella Zagaria e quella dell’amico Carmine Diana hanno vinto la super-gara da 11 milioni e passa
31 Maggio 2019 - 10:48
CASERTA (ginaluigi guarino) – Di Raffaella Zagaria tutto si può dire, ma non che si tratti di una donna che ha fatto politica per inerzia, in maniera passiva. Dinamica e ambiziosa, è riuscita a portare dalla sua parte finanche Rosaria Capacchione che l’ha sempre appoggiata in maniera leale e trasparente e in coppia hanno sostenuto le sorti di Franco De Michele alle ultime elezioni regionali.
Mentre il rapporto tra la Zagaria e la Capacchione si è ridotto d’intensità, anche perché la giornalista ha deciso di non ricandidarsi e dunque di uscire dalla politica attiva, alle ultime elezioni politiche, il feeling tra la casapennese e De Michele è continuato anche quando alla Zagaria, da consigliera provinciale, ha, in pratica, salutato il Partito Democratico per accordarsi con Giorgio Magliocca che, oltre ad essere il presidente della Provincia, è il coordinatore provinciale di Forza Italia, partito per il quale si è candidato alle Europee di domenica scorsa.
Franco De Michele ha capitalizzato quella candidatura e la sua militanza nel Pd togliendo, in maniera piuttosto spicciativa e non certo elegante, la carica di vicesindaco a Mirella Corvino, conservando le deleghe già ricoperte della prima ora di assessore comunale ai Lavori Pubblici e all’Ambiente.
Quando più di un mese fa si è capito che la combattiva, sempre vivace e attiva Raffaella Zagaria aveva, sorprendentemente, deciso di non ricandidarsi alla carica di consigliere comunale alle elezioni amministrative di Casapesenna, rinunciando, in questo modo, anche al seggio in consiglio provinciale e alla carica di vicepresidente che Magliocca le aveva dato nel momento in cui aveva lasciato il Pd, abbiamo capito (perché noi di CasertaCe le dinamiche mentali della politica, da sempre ancella nell’agro aversano degli affari e dell’imprenditoria, le conosciamo bene) che l’auto consegna all’oblio, il ritiro silenzioso della Zagaria avrebbe avuto come rovescio della medaglia un’inversamente proporzionale crescita della presenza delle imprese di famiglia dentro alle grandi partite milionarie delle gare d’appalto nei vari comuni.
Della presenza di Zeta Costruzioni, il fiore all’occhiello delle imprese di Zagaria, delle cose all’interno dei comuni di Casagiove e Casapulla abbiamo scritto in più occasioni. Ma al comune di Caserta, più che ad una crescita, ad una maggiore visibilità di Zeta Costruzioni nelle dinamiche degli affidamenti di lavori pubblici, abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione.
Sarà soddisfatto senz’altro l’assessore al ramo Franco De Michele e molto se ne sarà compiaciuto quando ha saputo che l’integerrima, trasparentissima, ineccepibile, insospettabile Asmel, quella che tiene un albo pretorio più opaco di un’edizione straordinaria della Pravda ai tempi dell’Unione Sovietica, aveva aggiudicato la gara per i lavori di risanamento ambientale e funzionale del Sistema Fognario di Caserta, con importo da 11.674.104,53 euro a un’impresa italiana. Ma che italiana, ad un’impresa campana. ma che campana, ad un’impresa casertana. Ma che casertana, ad un’impresa dell’Agro aversano. Ma che dell’Agro aversano, ad un’impresa di Casapesenna. Si chiama Italiana Lavori srl e, per la precisione, non è un’impresa ma tre, che trovano copertura nelle norme del codice degli appalti che prevedono la figura giuridica del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese. Raggruppamento, associazione. Forse associazione sarebbe stato meglio, a pensarci bene.
Occhio, i componenti di questo RTI che si chiama Italiana Lavori srl, dato che prende il nome da una delle aziende che la costituiscono, sono la Zeta Costruzioni sas della famiglia che ha come capostipite Edoardo Zagaria, papà di Raffaella e come amministratore il figlio, nonché fratello dell’ex consigliere provinciale Zagaria e la ICOGE srl.
Per quanto riguarda Italiana Lavori, ha come suo rappresentante Antonio Diana, nato a Mugnano di Napoli 43 anni fa ma saldamente legato alla realtà di Casapesenna, a tutta la realtà di Casapesenna.
Insomma, da un lato la famiglia di Raffaella Zagaria, per la quale esulta, visto l’esito della gara, l’amico di sempre nonché assessore ai lavori Pubblici Franco De Michele. Dall’altro Antonio Diana, che non è l’ultimo arrivato ma ha un forte legame di stima reciproca con Carmine Diana e allora, per Antonio Diana, per l’esito di questa gara equa, arbitrata dall’Asmel in maniera irreprensibile può alzare un calice anche il sindaco Carlo Marino che di Carmine Diana è stato (forse lo è ancora) l’avvocato, l’amico sempre pronto, legittimamente, a difendere gli interessi, a partire dal famoso arbitrato sul Piano di recupero del Rione Vanvitelli.
A questa gara hanno partecipato 31 imprese, il cui elenco pubblichiamo in calce ma su cui già da domani indugeremo in un altro articolo che conterrà anche i punteggi acquisiti in sede di offerta tecnica e in sede di offerta economica. Per il momento ci fermiamo solo al dato della prima classificata e della secondo.
RTI Italiana Lavori si aggiudica questo ricco piatto milionario formulando un ribasso sulla base d’asta da oltre 11 milioni del 21,79%. La seconda, Italia Opere Spa, ha presentato in busta un ribasso del 21,25%. In pratica, seppur di strettissima misura, le imprese della famiglia di Raffaella Zagaria e quella di Antonio Diana, portata in un palmo di mano da Carmine Diana, si sarebbero lo stesso aggiudicati la gara se questa fosse stata effettuata col vecchio sistema del ribasso sulla base d’asta.
Prima di aprire le buste dell’offerta economica, la commissione di aggiudicazione costituita dall’Asmel e formata dall’ingegnere Antonio Romano, dall’ingegnere Salvatore Trotta e dall’architetto Domenico De Nicola, si è riunita più volte in seduta riservata perché quando si aprono le buste per l’offerta economica le buste sono aperte, quando si discute e si decidono i punteggi della cosiddetta “Offerta migliorativa”, le porte rimangono ermeticamente chiuse.
Dunque, solo oggi, leggendo il verbale di aggiudicazione, sappiamo che Italiana Lavori ha scritto in questa offerta cose mirabolanti, tutte a favore dei cittadini di Caserta, se è vero come è vero (e ci piacerà verificare di persona l’equità di questo risultato) che la commissione è rimasta strabiliata a tal punto da premiare Italiana Lavori con un punteggio di 84,71. Meglio di un tuffo di Tania Cagnotto.
In poche parole, il destino di questa gara era già in pratica segnato. Sarebbe occorso un ribasso mostruoso, del 30% per permettere alla seconda classificata di recuperare il terreno perso. E un ribasso del 30% sarebbe stato, in sede di aggiudicazione, non solo contestato e avrebbe attirato l’attenzione della magistratura. ovviamente, se questo ribasso fosse diventato decisivo.
Solo ora, leggendo il verbale, ci siamo accorti che per pura coincidenza, a decidere la partita non è stata l’offerta economica in busta chiusa e seduta aperta, ma l’offerta qualitativa in busta aperta e seduta chiusa.
Per il momento ci fermiamo qui, perché troppe cose non ci convincono in questa gara e vogliamo approfondire meglio.