CASERTA. LA FOTO. CORSO TRIESTE SPROFONDA. Buca nel marciapiede “abbellita” con mazze da scopa. Carlo Marino e co. ammirano la Reggia mentre la città è distrutta

21 Maggio 2023 - 09:45

CASERTA (p.m.) – Che in qualsiasi abitato possa aprirsi una buca in strada è nell’ordine naturale delle cose. Può succedere dappertutto, ovviamente. Ciò che differenzia il caso da caso è la causa che determina la buca e quello che succede dopo che la buca si è aperta.

Nei due scatti fotografici pubblicati qui in testa ci troviamo in corso Trieste, la strada principale del capoluogo. Quella che i pensosi amministratori comunali vorrebbero che fosse trascorsa avanti ed indietro dai visitatori della Reggia, i quali invece si ostinano a non percorre l’arteria non capendone l’attrattiva finanche architettonica immaginata a palazzo Castropignano.

Ma che saranno redenti obbligando – ha pensato più di uno di quegli amministratori e seriamente, libertà o non libertà personale – i bus turistici a fermarsi al monumento ai Caduti, cosicché dovranno – obtorto collo – divenuti pedoni, percorrere a piedi il chilometro e duecento metri che separano i due luoghi ammirando le bellezze casertane. Perché, com’è noto, a destra ed a sinistra del corso Trieste si dipanano residenze storiche tutte da ammirare, quasi come a Vicenza o a Genova, che chi si vorrebbe perdere.

E’ vero che ogni tanto, anzi spesso, c’è un palazzo brutto come sanno esserlo solo i palazzi dell’edilizia speculativa praticata negli ultimi quarant’anni almeno a Caserta.

Ma non bisogna stare a sottilizzare, in definitiva. E poi, l’esperienza dell’architettura interstiziale non conta a niente? Come quella che, ad esempio, si sta praticando alle spalle della libreria Feltrinelli.

Il nuovo edificio in costruzione sul corso Trieste. E’ stato evidentemente ritenuto compatibile con il carico insediativo della strada, sebbene essa sia manifestamente caotica

Un’area già angusta tra fabbricati preesistenti viene incorporata in un nuovo e imponente edificio.

La buca di oggi, in verità, è più propriamente uno sprofondamento pericoloso, come i tanti che si sono verificati e che ci sono in città, al centro come in periferia. La causa che l’la provocata la lasciamo all’inventiva dei lettori, che, se casertani, conoscono lo stato di abbandono sistematico in cui si trovano le vie cittadine, anche quelle che, sebbene appena riparate, rivelano magagne di tutti i tipi.

Ora il fatto è che sulla nostra buca si intrecciano le competenze di ambiti ed uffici municipali con spettanze incrociate e, sic!, interassessoriali. Cioè, una caterva di persone se ne dovrebbero occupare, almeno sulla carta e che lascerebbero immaginare interventi tempestivi. In realtà, campa cavallo, accadrà come sempre che la buca ristarà lì a rischio dei passanti – turisti inclusi – fino a che, una sedicente squadra di mantenimento e con tutta calma, non provvederà alla meno peggio. Nel frattempo, trascorsi già alcuni giorni senza che nessuno sia intervenuto, qualcuno di più assennato ha piazzato volontariamente nella cavità alcune aste  per segnalarne la presenza ed impedire che ci si inciampi o ci si finisca persino dentro con piede e tibia interi.

Ma, più del fatto in sé, questo ennesimo episodio deve allarmare perché, nell’indifferenza più totale e vergognosa, fa capire in che mani di improvvisatori la città è messa, anche pensando alle possibili emergenze di protezione civile, come la cronaca di queste ore insegna.

E svela il progressivo svilimento degli apparati pubblici di controllo, statali e ancor più locali, ormai autoreferenziali e precipitati a livelli di inefficienza totale.

Diversamente, gli organi di polizia avrebbero dovuto già notificare al sindaco il verbale di violazione del codice della strada per mancata manutenzione della strada ed omessa apposizione della prescritta segnaletica di pericolo.