MAGLIOCCA & MADONNA. Lavori al Manzoni di CASERTA: i costi per la sicurezza sono il triplo dell’importo. Fuori il computo metrico se non avete nulla da nascondere

26 Agosto 2022 - 17:45

La determina, firmata dal successore del “mitico” Antonino Del Prete è datata 12 agosto, come spesso capita nei casi un po’ strani come questo. In una giornata in cui, da sempre, negli uffici degli enti locali succede di tutto e di più

CASERTA (g.g.) – Quando si esamina una determina firmata dal dirigente Lavori Pubblici dell’amministrazione provinciale di Caserta, Paolo Madonna, bisogna sempre tener presente, anzi, ben presente, come base di ogni ragionamento valutativo, che questo qui è l’erede di Antonino Del Prete e che lo stesso Antonino Del Prete era dirigente quando, secondo la procura della repubblica di Benevento e, riteniamo, anche secondo un Gup del tribunale sannita, alla Provincia c’era un dirigente di cui i magistrati inquirenti non sono riusciti a stabilire l’identità, avendo condotto un’indagine su decine di persone, riuscendo a mettere sotto controllo con un trojan solamente lo smartphone di uno degli imprenditori coinvolti, che prendeva le mazzette.

Ma non a chiacchiere, mazzette quantificare negli atti giudiziari dell’ordinanza che ha portato all’arresto, tra gli altri, del prode Raffaele Pezzella, imprenditore di Casal Di Principe trapiantato da qualche parte, ci pare a Maddaloni, grande amico e sodale della premiata ditta aversan-teverolese Lusini-Pitocchi, e autentico castigamatti degli affidamenti della Provincia di Caserta sin dai tempi in cui quell’ufficio tecnico era diretto dal concittadino Alessandro

Diana, per gli amici Sandrino.

Il processo di Benevento verterà sul ruolo di mediatore svolto da Pezzella tra un gruppo di professionisti sanniti, capeggiati da Carlo Camilleri, ex consuocero di Clemente Mastella, e questo misterioso dirigente mazzettaro che si occupava di lavori pubblici, di viabilità.

Insomma, in quell’ufficio c’è una tradizione antica da rispettare. E non è che ora arriva un Paolo Madonna qualsiasi (a proposito, i Madonna di Casal Di Principe?) a sovvertire l’ordine costituito anche sull’omertà del Pezzella, il quale, da buon nativo di Casale, da buon imprenditore che ha fatto i soldi con gli appalti pubblici in provincia di Caserta, il nome del dirigente non l’ha fatto Io muto suuugno!

Ora Del Prete, a quanto pare, la prudenza al riguardo è doverosa, non sta più in Provincia. Non sappiamo se in conseguenza dei nostri articoli, ma da qualche mese quella strana Commissione Ponti che lui, da neo pensionato, presiedeva con un contrattuccio da più di 30 mila euro all’anno, ha fatto perdere le proprie tracce. Mentre le tracce dei ponti da ristrutturare e da riqualificare dentro all’appalto delle mazzette, lungo l’asse viario Caserta-Monti del Matese, sono ben presenti negli atti del processo messo in piedi dal tribunale di Benevento.

Il preambolo serve per introdurre un atto amministrativo, una determina firmata proprio dal neo dirigente Paolo Madonna e che suscita più di qualche perplessità. Beninteso, lo scriviamo in maniera chiara e nitida, questi dubbi non riguardano e non riguarderanno – fino a prova contraria – la liceità e la legittimità dell’atto.

Il discorso è un altro: se l’amministrazione provinciale seleziona, naturalmente con chiamata diretta, della serie decido io chi deve fare i lavori di manutenzione straordinaria all’esterno del Liceo Manzoni di Caserta e chi deve prendere i soldi, un’impresa per un lavoro che al netto dei ridicoli ribassi che si fanno in casi come questi (nel caso di specie, il 7%), porterà al pagamento di un corrispettivo di 14 mila euro circa, com’è possibile che sempre dalle casse della Provincia, che poi sono le proverbiali tasche dei contribuenti, escano 37 mila euro solo per i costi della sicurezza, così come potrete leggere e rendervi conto di persona, leggendo questa determina datata 12 agosto e firmata dal dirigente Madonna?

Di per sé non è illegale e neppure illegittima la prevalenza dei costi per la sicurezza rispetto agli importi corrisposti all’impresa esecutrice.

Non è vietato, però, quando succede bisogna cercare di capire per quali motivi si sia formato questo divario appartenente comunque ad una casistica limitata. Perché qui si tratta di soldi pubblici e dunque bisogna capire se la scelta di questa particolare impresa – la Buis di Quarto – presa formalmente da Paolo Madonna, fattualmente chissà, abbia inciso nella determinazione di questi costi per la sicurezza pari al 166% circa di quello che la Provincia pagherà alla ditta napoletana solo per i lavori.

Per quello che sappiamo e per quello che abbiamo studiato in questi giorni, fatti del genere possono capitare quando i lavori comportano l’utilizzo di attrezzature molto delicate a cui bisogna garantire solide cifre di affidabilità e di sicurezza. Ad esempio, impalcature particolari.

Ora, la determina di Madonna non ci consente di capire quale sia la declinazione specifica dei 37 mila euro dei costi della sicurezza. Ma mai come in questa circostanza, proprio alla luce del fatto che la cifra è il 170% in rispetto all’importo dei lavori, questa descrizione minuziosa la impone.

E allora, a Giorgio Magliocca, che ogni volta che ci incontra ci dice che più o meno è un santo sceso in terra, un puro di cuore, un politico onestissimo, gli chiediamo, proprio perché queste sue parole possano trovare riscontro in fatti reali e concreti, di dire all’ingegnere Madonna di farci dare un’occhiata al computo metrico.

Perché solo dal computo metrico potremo individuare la natura e la sostanza dei costi da sostenere per la sicurezza dei lavori sul cantiere. Costi assolutamente tracimanti rispetto all’entità dei lavori da effettuare.

Come abbiamo scritto all’inizio, il nostro obiettivo non è quello di dimostrare che questo atto sia illegale, illegittimo o irregolare, vogliamo partire dal presupposto che nessuna legge sia stata violata, anche se questo argomento non è totalmente estraneo alla letteratura del controllo di legittimità o del controllo di liceità degli atti amministrativi, come dimostra l’acuta e seria riflessione contenuta negli atti di un corso di aggiornamento dell’Ordine degli ingegneri di Mantova che parte, per l’appunto, dal computo metrico e dal quadro economico, dai quali potrebbero emergere brutte sorprese in caso di un rigonfiamento dei costi della sicurezza che, non essendo soggetto di ribasso nelle procedure, sono pagati, diciamo così, in maniera completa, per intero.

Però, oggi ci sentiamo buoni e non vogliamo fare il processo all’intenzione. Vogliamo solamente affrontare la questione dal punto di vista della qualificazione della spesa pubblica.

Ecco perché, presidente Magliocca, se lei vuole dimostrare di essere realmente – come dice – un puro di cuore, ci faccia arrivare il computo metrico. Così, se tutto tornerà, se questi 37 mila euro non sono frutto, ad esempio, di noleggiare certe attrezzature, noi gliene daremo atto, visto che il noleggio lo fa l’impresa che non ha una dotazione, a differenza di tante altre che in quell’elenco di fiducia della Provinai a cui Madonna ha attinto c’erano e ci sono. E che, magari, interpellate in base all’obiettivo di ottenere il massimo di qualità-prezzo nell’interesse del cittadino, avrebbero potuto abbatere parte di questi costi.

Ma ripetiamo, le nostre sono solo ipotesi. Se la Provincia non ha nulla da nascondere, allora non ha nulla da temere.

E quindi, Magliocca, forza, dica a Madonna di inviarci il computo metrico, visto che non si tratta di lavori privati riguardanti la sua residenza, ma si tratta di lavori pubblici realizzati a pro di un edificio pubblico, cioè quello che ospita il Manzoni.