CASERTA. Pianeta 118: medico, infermiere e autista dell’ambulanza di rianimazione costretti a stare in una stanza più piccola della cella di un carcere

17 Aprile 2020 - 16:28

CASERTA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di denuncia a questo giornale inviata dagli operatori del 118 di rianimazione di Caserta:

 

“Dateci un posticino pure a noi. operatori di ambulanza 118 di rianimazione 09 Caserta. Visto che non siamo in possesso di una postazione, non abbiamo neanche un bagno dove poterci semplicemente lavare le mani. Viviamo 24 ore su 24 in una stanzetta nell’ospedale di Caserta di 6 metri quadri in tre, in una situazione promiscua tra uomini e donne, ovvero autista infermiere e medico. Non possiamo cambiarci per indossare la divisa di servizio, non abbiamo un semplice bagno dove poterci lavare le mani dopo aver finito un intervento, non possiamo espletare i semplici bisogni fisiologici. Siamo in una situazione di estrema precarietà e nessuno ci aiuta.

La direzione sanitaria dell’ospedale di Caserta ci ha abbandonato e pure noi facciamo un servizio di emergenza estremamente particolare, ovvero siamo l’unica ambulanza sul territorio che ha a bordo il rianimatore e veniamo trattati peggio degli animali, solo perché siamo tutti volontari e non abbiamo diritto a nulla.

Scusate lo sfogo ma non ce la facciamo più! Lavoriamo con grande passione e dedizione continuiamo a venire a lavorare anche sapendo che dobbiamo stare seduti su una sedia di legno sgangherata nell’attesa del prossimo intervento e trattenersi la pipì fino a fine turno quando torneremo finalmente a casa”.