CASERTA. POVERO BIONDI. Manda inviti alle imprese, ma lo snobbano tutti. Ed è “costretto” ad affidare un appalto per i cimiteri da 80 mila euro all’unica azienda in gara

28 Luglio 2022 - 11:13

Il verbale di esame delle candidature, come prescrive il codice degli Appalti, è stato secretato. E quindi su questo punto nulla quaestio. Ma il dirigente numero uno del comune capoluogo avrebbe potuto donare alla determina una percentuale minima, rispettabile di trasparenza dando almeno il dato delle aziende invitate. E invece niente, dobbiamo andare a fiducia rispetto alle operazioni gestite da Biondi (sic!)

CASERTA (l.v.r.) – Si sa, la gestione dei cimiteri è cosa assai delicata. Sia per una mera questione affettiva, sia per i rapporti economici che possono girare attorno agli appalti e alle aggiudicazioni dei servizi. Il 22 luglio di quest’anno è stato aggiudicato il servizio cimiteriale di necroforo mortuario le strutture comunali di Caserta e di Casola, determina a firma del dirigente Franco

Biondi.

Per anni questo servizio è stato attribuito, spesso in maniera diretta e discutibile, all’imprenditore casertano Franco Galileo e alla sua FG Costruzioni. Discutibile perché questo appalto veniva consegnato all’imprenditore tramite affidamenti diretti, quindi senza concorrenza e in maniera totalmente arbitraria e discrezionale dal dirigente Biondi, attraverso l’utilizzo del cosiddetto sotto soglia.

Per chi non conosce l’argomento, si tratta di commesse pubbliche per lavori di un valore inferiore ai 40 mila euro e quindi direttamente incaricati alla società preferita dal dirigente. Se discutibile è la procedura (che le leggi emergenziali covid hanno reso ancora libera, al servizio dei dirigenti pubblici, alzando questa soglia a 139 mila euro) quando viene operata in maniera continua, ancora più discutibili sono state le cifre in questi anni, in considerazione del fatto che, ad esempio, nel 2019 Galileo ricevette un incarico da 39 mila e seicento euro. Giusto giusto €400 in meno rispetto al limite massimo consentito.

Lo scorso mese di aprile il comune di Caserta ha avviato una manifestazione di interesse finalizzata le individuazione di operatori economici interessati a partecipare, con successivi invito fatto da Palazzo Castropignano, alla procedura di gara per l’affidamento dei servizi di necroforo mortuario il relativa all’inumazione, disumazione, tumulazione, e stimolazione, traslazione salma e riduzione dei resti mortali nei cimiteri di Casola e Caserta, per 7 mesi.

Ecco, se era discutibile la procedura di qualche anno fa, anche questa non brilla esattamente per trasparenza.

Perché, scrive Franco Biondi, dopo tutti questi inviti fatti, dopo tutto il lavoro compiuto nel cercare ed invitare imprese, ha aderito una sola azienda, la AG Costruzione di Saviano. Una circostanza che il dirigente fa scaturire da un verbale di esame delle candidature che è stato però secretato, ai sensi dell’articolo 53 del codice degli Appalti. Ma si poteva tranquillamente segnalare il numero delle aziende contattate, delle letterine di invito partite dal comune di Caserta. Almeno la cifra, così da dare alla determina una parvenza minima di trasparenza. E invece niente, tutto secretato, tutto nell’anonimato, manco stessimo parlando di fatti e circostanze che potrebbero recar danno alla integrità dello Stato.

Qualcuno potrà pensare: “sarà mica un parente di Franco Galileo? Da FG a AG il passo è breve“. In realtà pare di no. La società napoletana vede come amministratore della compagnia una certa Annalisa Ambrosino e, per ora, non ringraziamo rintracciamo intrecci familiari o affettivi con Galileo.

La AG costruzioni, trovandosi senza concorrenza, ha avuto vita facile. Presentando un ribasso dell’8%, rispetto alla base d’asta, si è potuta aggiudicare il servizio di necroforo mortuario per i prossimi 7 mesi per un valore di 79 mila euro.

Sarebbe da capire il motivo per cui spesso e volentieri, nelle procedure di gara messe in piedi dal dirigente Franco Biondi, le manifestazioni di interesse vanno quasi deserte. Quasi deserte, perché c’è spesso e volentieri una sola azienda a rispondere. Evidentemente sarà antipatico, come spesso capita ai geni e ai personaggi dall’intelligenza particolarmente sviluppata.

Risulta impossibile pensare che l’80% di queste attività di invito che il comune capoluogo (non quello di Torresecca) opera non vedano operatori economici partecipare. Parliamo di commesse pubbliche, soldi che le aziende private riceveranno sicuramente, forse con una certa lentezza, forse perdendone qualche pezzo per strada se dovesse esserci un nuovo dissesto. Ma possiamo ritenere che entrare nel giro delle attività remunerate dalla pubblica amministrazione sia un obiettivo importante per le imprese, soprattutto del Sud.

Altrimenti non si spiegherebbero tutti i casi di corruzione e turbativa d’asta che raccontiamo ogni settimana su questo giornale, dai quali emerge la volontà degli imprenditori a compiere addirittura atti illegali, illegittimi, più pur di aggiudicarsi appalti e commesse.

Come è possibile che, invece, a Caserta, le imprese scappino quando Biondi le invita alle gare?