CASERTA. Se la maggioranza ha il fiato corto, la minoranza è ridicola ed assente. Ecco come ha salvato Carlo Marino in una delibera. Tutti incollati alla poltrona

17 Luglio 2018 - 18:54

CASERTA (G.G.) – C’è bisogno di un supplemento di analisi intorno all’esito della mozione, presentata dal gruppo consiliare ‘Speranza per Caserta’ su quello che abbiamo definito ‘il bretellone’, cioè la strada comparsa improvvisamente come collegamento della zona del Rione Acquaviva (passaggi a livello per essere più precisi) e l’are di San Clemente. Questa destinazione dell’area non era assolutamente prevista nel preliminare del PUC e soprattutto gli ambientalisti di Speranza per Caserta hanno contestato duramente la delibera di giunta che considerano una pietra tombale per le possibilità di crare, come era indicato invece dal PUC, delle aree pedonali e soprattutto ciclabili, nel perimetro del bretellone.
Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il sindaco Marino, dopo aver incassato le critiche durissimi dei consiglieri comunali del suo partito, che hanno parlato per bocca di Andrea Boccagna, dopo essersi anche arrabbiato, affermando che così non si poteva andare avanti e che se l’andazzo era questo si sarebbe dimesso, ha pacificato il consiglio affermando che tutto sommato quell’opera è stata inserita solo per non perdere i finanziamenti ma che, al momento opportuno, sarà stralciata e scomparirà.
Questo è il problema amministrativo. Ma ce n’è uno politico forse ancora più importante: quale è la mission di un’opposizione? quella di mettere in difficoltà la maggioranza e, quando può, farla diventare minoranza.
E qui, dopo l’uscita polemica dall’aula dei consiglieri comunali del PD, c’erano tutte le condizioni per mandare sotto Marino e la sua maggioranza. In aula erano rimasti in 12, ed i consiglieri di maggioranza erano meno di quelli dell’opposizione. Per cui, se questa delibera rappresenta una buona prova sul fatto che la maggioranza in realtà è in gravissima difficoltà per la gestione dei suoi numeri in consiglio, rappresenta la prova ancor più evidente del fatto che anche la minoranza non esiste, se non per quel poco che fanno Apperti

e quelli di Speranza per Caserta.
Sarebbe bastato allontanarsi, come hanno fatto quelli del PD, facendo mancare il numero legale. Evidenziando in questo modo le difficoltà gravi di Carlo Marino e dei suoi. E invece i vari Garofalo e compagnia, non solo sono rimasti in aula, ma hanno votato anche no alla mozione presentata da Speranza per Caserta, schierandosi dunque con Carlo Marino e diventando supplenti della sua maggioranza.
Ecco perché il sindaco, il giorno dopo, ha mandato a dire a quelli del PD, che lui il ribaltone ci mette un secondo solo a farlo.
Insomma, un’altra brutta pagina della politica casertana.