CASERTA SENZA VERGOGNA: Carlo Marino affida 600mila euro all’uomo che gli ha curato la campagna elettorale. Svelato il mistero

30 Aprile 2019 - 11:38

CASERTA (gianluigi guarino) – Soliti esercizi di autorilassamento per evitare di scrivere fino in fondo quello che pensiamo, non riuscendo ancora oggi, dopo 20 anni di racconti allucinanti, ad abituarci alle modalità nefande con cui viene gestito il denaro pubblico dalle nostre parti.

Dobbiamo rimanere ai fatti che, invece, sono talmente evidenti che meriterebbero di essere addirittura bypassati, in modo da procedere direttamente nel percorso della valutazione e della denuncia. Ci tocca spiegare dettagliatamente i fatti perché questo insegnano i grandi filosofi da cui sono venute fuori le dottrine politiche non intossicate dall’autoritarismo e dal totalitarismo. E allora, siccome stiamo parlando di cose del Comune di Caserta, gambe in spalla, scarpe da ginnastica e abbigliamento da miniera, perché qui c’è poco da filosofeggiare.

LA COMUNICAZIONE AI TEMPI DELL’UNIVERSIADEI fatti, si diceva: li facciamo partire dalle Universiadi, avvenimento importante, che forse non ha più il prestigio che possedeva fino alla conclusione degli anni ’70, quando questa rassegna multisportiva era veramente seconda per interesse dei media solo alle Olimpiadi, ma resta pur sempre un marchio prestigioso, a cui, peraltro, gli sportivi italiani, e meridionali in particolare, non possono non essere legati perché proprio alle Universiadi nel 1978, in uno stadio olimpico di Città del Messico, purtroppo semivuoto per l’occasione, Pietro

Mennea stabilì il primato mondiale dei 200 metri, togliendolo a Tommy Smith, quello del pugno nero sul gradino più alto della premiazione di un altro evento messicano, quelle olimpiadi svoltasi 10 anni prima. Quel record, forse, ma dai senza forse, è il più importante risultato della storia dello sport italiano insieme al mondiale di calcio del 1982, dove vincemmo, non ai calci di rigore come nel 2006, ma dominando le 4 partite decisive.

E allora, rispetto a questa prospettiva, rispetto ad una Napoli e ad una Campania che nel prossimo luglio ospiteranno tanti campioni iscritti alle università, il sito lavoripubblici.it ci informa, in un articolo pubblicato nel maggio 2018, poco meno di un anno fa, che lo stanziamento complessivo di pubbliche risorse per le Universiadi napoletane e campane è stato pari a 256 milioni di euro e qualche spiccio.

Se è vero, come è vero, che la Federazione Internazionale Sport Universitario, l’antica e rinomata Fisu, ha una struttura che si occuperà della comunicazione semplice a propagazione mondiale dei risultati sportivi, è anche vero che un’altra struttura di comunicazione dell’evento, il quale travalica anche i confini dello sport e investe quelli di un’ ulteriore occasione, che speriamo non sarà persa come tante altre, di promozione del territorio, risulta necessaria e utile, molto utile.

Al riguardo la Regione Campania ha affidato, qualche mese fa, ad epilogo della procedura di gara a cui hanno partecipato 6 aziende di comunicazione, il servizio di promozione dell’evento. Base d’asta, leggete bene in calce all’articolo i dettagli tecnici perché sono importanti: 208mila euro. Cioè lo 0,008% dell’intero stanziamento.

Ma non è finita qui. Quella gara ci appare, per una volta, non pezzottata. E sapete perché? L’azienda di comunicazione con sede a Mugnano se l’è aggiudicata con un ribasso del 22% sulla base d’asta, che ha portato la spesa complessiva per la comunicazione alla cifra di 166mila euro circa (i  numeri precisi li trovate cliccando QUI). Che facciamo, un’altra divisione? Per ottenere una percentuale ancor più infinitesimale? Evitiamo, per carità di patria. Vi diciamo solo che in rapporto al finanziamento complessivo la Regione, maggior finanziatore delle Universiadi, spenderà meno di una frazione bassissima dell’unità,dell’1%: cioè zero virgola zero zero eccetera.

 

NOTRE-DAME? MANHATTAN? NO, 600 MILA EURO PER COMUNICARE PUCCIANIELLO Vabbè, ci concediamo una licenza dall’autorilassamento e definiamo sconcio, perché di sconcezza si tratta, il dato dei quasi 600mila euro appostati dal Comune di Caserta per la comunicazione di un altro evento. Beh, se per le Universiadi bastano 166mila euro, ben 600mila euro di comunicazione, cioè il quadruplo di tutte le Universiadi, riguarderanno evidentemente un’edizione speciale dei Giochi Olimpici, che chissà come, forse il matematico Carroll aveva inserito questa scena nella sua narrazione fantastica di Alice nel Paese delle Meraviglie, si svolgeranno a Caserta e che ribalteranno il loro aspetto temporale, vigente sin dai tempi delle antiche rassegne olimpiche celebrate migliaia di anni fa in Grecia.

Le Olimpiadi di Caserta non dureranno due settimane ma quattro anni. Il classico quadriennio sarà dunque utilizzato in maniera diversa da come è stato utilizzato dal 1896 ad oggi. Non si tratta delle Olimpiadi? Vabbè, è ‘na stronzata troppo grossa questa. Proviamo ad ipotizzare altro. Macron ha incaricato il suo amico Carlo Marino, magari coinvolgendo anche quell’autorità internazionali in tema di appalti che di nome fa Franco Biondi, di assumere la piena titolarità della ristrutturazione e della riedificazione della cattedrale di Notre Dame.

Neanche questo? Ahhh! Quanto siamo scemi! Il sindaco di New York Bill De Blasio è di Sant’Agata dei Goti. Avendo saputo che a 15 chilometri dal suo paese, cioè a Caserta, c’è Lorenzo de Medici a governare, ha detto che Marino è l’uomo giusto per riqualificare le eleganti strutture e le importanti infrastrutture di Manhattan, magari dando una ritoccatina la Metropolitan Museum.

Niente di tutto questo. Qualcuno ci dice, invece, lo leggiamo sgomenti da una recente determina firmata dal dirigente Giovanni Natale, cugino diretto di Carlo Marino (CLICCA QUI PER LEGGERE), che i 600mila euro saranno presi dai 18 milioni che la Regione ha stanziato nell’ambito di un finanziamento omnibus a tutti i comuni che ne hanno fatto corretta richiesta per la riqualificazione delle frazioni.

Vabbè, a Caserta sono 19, qualcosa di soldi bisognerà pur mettercela per rendere edotto il popolo sul fatto che che presto questi borghi cambieranno faccia (?). No, neppure questo.

Il progetto di Caserta riguarderà la frazione di Puccianiello, quella in cui abita il sindaco, quella di Tuoro, che però ha dato i Natali nientepopodimeno che ad Alessandro Sandro De Franciscis e quella di Casolla.

 

LA CAVALLERIZZA & IL GURU DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI CARLO MARINO – Nei giorni scorsi abbiamo scritto che una invisibile, sconosciuta, impresa napoletana, Reana Srl, con un solo dipendente, si è vista affidare l’intera costruzione del piano di comunicazione. Ha già incassato 45mila euro e addirittura sarà la responsabile dell’esecuzione dei contratti che verranno stipulati con tutti i mangiafranchi a tradimento a cui Carlo Marino offrirà una mollica di pane per essere trattato bene dai giornali.

Eravamo rimasti alla signora (o signorina) Giulia Napoli, 31 anni, residente a Roma, amministratrice unica del Reana nonché titolare di una quota del 90% (CLICCA QUI PER LEGGERE). È stato le stesso Marino ad aiutarci perché, con sfrontatezza e senza vergogna, ha dichiarato pubblicamente che questa azienda fa riferimento ad Antonio Napoli, che per il sindaco di Caserta è una sorta di guru della comunicazione. Fa riferimento è una locuzione che l’avvocato Carlo Marino sa bene che viene spesso utilizzata dai magistrati nella descrizione di piccole e grandi storie imprenditoriali in cui di mezzo ci sia un prestanome. Non vogliamo mai pensar che Antonio Napoli sia l’unico dipendente della Reana, cioè della figlia, perché sarebbe ancora peggio.

Avendo letto nell’oggetto sociale della Reana che si tratta di una impresa che si occupa anche di allevamento di animali, abbiamo appurati che la Giulia Napoli è una valente addestratrice di equini dal sangue puro e anche una valente cavallerizza che, attenzione, tornando allo sport, è cosa diversa dai più plebei fantino o fantina, visto che il cavaliere e la cavalerriza coltivano le nobili specialità olimpiche del salto a ostacoli, del completo e del dressage.

Cosa c’azzecca questo con la comunicazione di Puccianiello e Casolla? C’entra il padre, di cui evidentemente la figlia è il prestanome, confermando la riserva sull’ipotesi ancor più inquietante sull’identità dell’unico dipendente di Reana Srl. Questa ve la scriviamo tutta in grassetto: ci dicono che Antonio Napoli è stato lo spin-doctor della campagna di comunicazione di Carlo Marino alle elezioni comunali del 2016.

Uno che si dava molta importanza ma che, attenzione, sempre dalla politica arrivava, essendo stato, provenendo dal Pc-Pds uno degli uomini di maggior fiducia, per un periodo anche assessore, di Antonio Bassolino quando questi era sindaco di Napoli.

Citazioni sulla rete di Giulia Napoli: zero.

Citazioni sulla rete di Antonio Napoli: una e piuttosto scalcagnata su un sito pressoché invisibile e sconosciuto.

Conclusione: siamo, per caso, da considerare degli ignobili diffamatori, nel momento in cui facciamo balenare un paio di dubbi che non sono, per definizione, certezze? Non è che la comunicazione della campagna elettorale di Carlo Marino sia l’ennesima cambiale che i casertani devono pagare?

Essendo, poi, ‘sto Tony Napoli, un politico prima ancora che un comunicatore (ammesso e non concesso che lo sia mai stato), quanto è affidabile, agli occhi di Carlo Marino, nella gestione di ben 600mila euro? Secondo noi, assai.