CASERTA. Volontari dedicano un componimento alla memoria di Mattia Bruno, il clochard di via Ferrarecce

21 Novembre 2022 - 17:37

Caserta – Ancora manifestazioni di cordoglio spontaneo per la morte di Mattia Bruno, il clochard settantenne mancato lo scorso 13 novembre, che assieme alla moglie Lucia viveva da anni in condizione di randagismo tra il centro città e via Ferrarecce. Qui, la coppia, conosciuta un po’ da tutti perché perennemente per strada con ogni condizione di tempo, prendeva rifugio di notte sul pianerottolo terraneo di una palazzina abbandonata, dove poi l’uomo è mancato.

Come abbiamo riferito in un precedente articolo, la vedova, grazie all’intervento determinante di Antonietta d’Albenzio, presidente dell’associazione di volontariato “L’Angelo degli Ultimi”, dopo un primo soccorso ha trovato per fortuna una idonea sistemazione presso una casa di accoglienza.

La sostanziale inerzia dei servizi pubblici che si constata in questo campo, che si riflette in interventi tardivi o al più quando il peggio è accaduto, ha trovato conferma, dopo di questo, anche nel caso avvenuto alla stessa d’Albenzio l’altro giorno, quando uno straniero ospitato nella sua struttura e che già si conosceva per soggetto mentalmente instabile l’aggrediva ferendola. Per giunta, l’aggressore si è opposto violentemente anche ai carabinieri fatti intervenire per riportarlo alla ragione. Nonostante due di essi abbiano subito delle contusioni nel corso dell’azione, l’immigrato è stato burocraticamente denunciato a piede libero, con la conseguenza che potrà riprendere immediatamente a fare danni. Ovviamente, il processo che scaturirà chissà quando dalla denuncia, si sa sin da ora che è destinato a risolversi nel nulla.

Che i servizi di accoglienza e quelli medici e psico-psichiatrici agiscano in coordinazione in tutti questi casi neanche a parlarne. L’atteggiamento autoreferenziale di questi soggetti è quasi sempre l’arrocco sulle proprie competenze e sulle procedure formali e la constatazione assolutoria che barboni e sbandati non accettano tendenzialmente né cure né sostegno.

Salvo poi il caso della vedova di Mattia Bruno che non ha esitato ad accogliere l’aiuto che le è stato dato.

Comunque sia, per tornare a dove eravamo partiti, ancora oggi un gruppo di volontariato cittadino, denominato Attivi Solidali, assieme a quello de L’Angelo degli Ultimi, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Mattia Bruno attraverso un delicato componimento a lui dedicato, apposto, accanto ad una sua bella foto che lo ritrae in un momento di serenità, nel povero posto in cui con la moglie trovava rifugio.

IL TESTO DEDICATO ALLA MEMORIA DI MATTIA BRUNO

Le immagini dell’abitazione abbandonata di via Ferrarecce dove la coppia si rifugiava

La sede dell’associazione di volontariato casertana Attivi e Solidali