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CLAN LIGATO. Parla l’amico pentito: “Avevamo creato un monopolio con cocaina e hashish”

10 Marzo 2019 - 13:27

PIGNATARO MAGGIORE (red.cro.) – Un mercato unico della droga che si era sviluppato tra la madrepatria del clan (LEGGI QUI LA LORO STORIA), Pignataro Maggiore, ma anche a Capua, Vitulazio, Camigliano, Sparanise e Calvi Risorta.

Un business difeso con la violenza delle ritorsioni anche armate. E’ questo che ha raccontato Davide Ianuario, l’amico di una vita di Antonio Ianuario che iniziato a collaborare con la giustizia dopo il suo arresto.

“Ci siamo procurati dello stupefacente tipo un chilo di fumo e dell’eroina per circa 100 grammi alla volta per poi rivenderla e quindi col ricavato abbiamo acquistato quantitativi sempre maggiori”

Non solo i due grandi amici, ma anche la sorella del giovane boss, Felicia, faceva parte del mondo criminale, figlia anche lei dell’ex boss Raffaele Ligato.

Racconta ancora Ianuario: “Felicetta corrispondeva le somme per gli acquisti settimanali pari a circa 2500 fino a 5000 euro alla settimana tra hashish e cocaina ed io mi occupavo di venderlo nella zona di Monte Oliveto di Pignataro Maggiore