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CODICE ROSSO. Violenza sulle donne in famiglia, 95% di tra archiviazioni e assoluzioni. Perché il metodo di avvocati atipici non convince

7 Febbraio 2023 - 09:57

Il caso, incrociato in rete, degli avvocati Teresa Manente e Concetta Gentili, quest’ultima consigliera comunale a Capua nella maggioranza di Adolfo Villani. Si tratta di due professioniste che, al pari di altri loro colleghi, accumulano moltissimi incarichi professionali per patrocinio gratuito, con conseguente remunerazione a carico dello Stato. Secondo noi, la fanno troppo facile e (magari non volendo) coinvolgono tantissime persone le quali ritengono poi che ottenere un risarcimento copioso sia stato un gioco da ragazzi

CASERTA (g.g.) – La pubblicazione, l’esposizione televisiva del Tg Rai della Campania dei dati, a dir poco inquietanti, relativi all’applicazione della legge del 19 luglio 2019, denominata Codice Rosso, rende doverosi, all’indomani dell’inserimento in rete dell’articolo dedicato alla notizia, degli ulteriori approfondimenti.

Perché se al tribunale di Aversa-Napoli Nord, il 95% (sì, avete letto bene, no-van-ta-cin-que per cento) delle denunce presentate da donne che sostengono di aver subito violenza di genere viene archiviato oppure chiuso con un’assoluzione e se a quello di Santa Maria Capua Vetere il 73% delle denunce fa la stessa fine, non si può far finta di nulla.

Prima di affermare che questa legge si è tradotta in un totale fallimento, bisogna provare a studiare l’origine della grave patologia che l’affligge, a partire dall’analisi conoscitiva su ciò che si muove attorno al mondo magmatico, complicato, spesso opaco, dell’associazionismo a supporto delle donne vittime di violenza, ma soprattutto nel rapporto tra questo particolare tipo associazionismo e alcuni avvocati parimenti atipici, dei quali spesso è difficile catalogare una precisa identità, nel momento in cui si vanno a confondere le funzioni di socio, di militante associato, di testimone di una lotta in teoria sacrosanta, con quello di professionista che, attraverso l’associazione ics

o ipsilon, quasi sempre terminale di finanziamenti pubblici legati ai casi di violenza o di presunta violenza che vi affluiscono, ottiene incarichi remunerati dallo Stato, per presentare una denuncia, con la conseguenza oggettiva che la somma delle parcelle cresce in misura direttamente proporzionale al numero delle denunce presentate.

Beninteso, noi non possiamo – fino a prova contraria – mettere in discussione la buona fede delle associazioni e degli avvocati, ma che questo sistema non funzioni e produca solamente costi per le finanze pubbliche e ricavi copiosi per professionisti privati, rappresenta non una sensazione, bensì un dato di fatto, suffragato dal rapporto, ripetiamo inquietante, tra l’aritmetica delle denunce e quella delle archiviazioni più assoluzioni.

Scrive, ad esempio, l’avvocato Teresa Manente: “Il problema della mancanza di testimoni a cospetto delle violenze domestiche, subite da congiunti, se rappresenta un problema per la dimostrazione di questo reato, non deve scoraggiare, perché la Cassazione, in una sentenza della fine del 2020, asserisce che il fatto che, nei casi di violenza di genere, compiuta in famiglia, ci sia solo la parola dell’accusatrice contro quella dell’accusato, può essere superato dal riconosciuto valore probatorio delle dichiarazioni della persona offesa, idonee da sole a fondare il giudizio della responsabilità penale.

Di qui, la deduzione, a nostro avviso un bel po’ ardita, su “una giurisprudenza specializzata nella materia di violenza maschile sulle donne”, che riconoscerebbe quel valore di prova appena spiegato.

Sempre lo stesso avvocato Teresa Manente, salernitana, con studio a Roma, rispondendo nel sito internet del suo studio, alle domande presentate in forma di FAQ, selezione dei quesiti più frequenti, esprime la sua posizione sulla possibilità di ricevere un risarcimento economico: “attraverso la costituzione di parte civile nel processo penale”

“La vittima ha la possibilità di chiedere la condanna dell’autore del fatto illecito al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subìto in conseguenza del reato“.

A nostro sommesso avviso, quello che scrive l’avvocato Manente non è certo ineccepibile, ma neppure si può associare un giudizio tranciante e severamente censorio all’esposizione letterale dei consigli giuridici dati alle persone che pongono i quesiti.

Ora, però, questo avvocato, com’è indubbiamente legittimo, riceve degli incarichi, naturalmente remunerati dallo Stato nella maniera descritta prima.

Il dubbio: ciò avviene oppure non avviene anche per effetto di questa vena ottimista e ottimistica, soprattutto quando questa si connette a codifiche giurisprudenziali che tali non divengono certo limitarsi ad un solo pronunciamento della Suprema Corte?

Farla così facile, contribuisce a convincere un alto numero di donne ad affidarsi a questo ottimismo, che trasuda da spiegazioni, indubbiamente non del tutto infondate, ma che certamente la fanno un bel po’ più semplice di quella che è, soprattutto anche nella fase riguardante il veloce accesso al risarcimento economico che, invece, è tutt’altro veloce.

Dunque, se l’intento è legittimo, lecito, finanche innocente fino a prova contraria, la conseguenza di questo approccio, di questa relazione un po’ semplice e semplicistica della materia, è quella di un’affabulazione.

Magari, sempre fino a prova contraria, involontaria, ma, effettualmente, sempre di affabulazione si tratta.

Un concetto, questo, legato intimamente, indissolubilmente, al 95% di assoluzioni e archiviazioni in cui queste denunce si risolvono al tribunale di Napoli Nord – Aversa e al 73%, quota dell’esito al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Non dubitiamo certo sulle capacità professionali dell’avvocato Manente, rappresentante dell’associazione Differenza Donna, componente della commissione anti femminicidio e titolare della dote di un protocollo firmato con la procura della Repubblica di Salerno.

Ma, riteniamo che i contenuti delle sue risposte possano, anche, ovviamente fino a prova contraria, per mera eterogenesi dei fini, produrre un risultato negativo, incubando troppe attese e determinando l’apertura di tantissimi fascicoli, i cui patrocini gratuiti vengono naturalmente compensati dallo Stato, che si occupa delle parcelle degli avvocati.

Stesso discorso vale per chi il metodo, ripetiamo discutibile, dell’avvocato Manente rappresenta a Caserta.

Anche in questo caso sia,o di fronte ad un avvocato valido fino a prova contraria, peraltro impegnata anche in politica, quale consigliera comunale di maggioranza di centrosinistra del sindaco di Capua Adolfo Villani.

Concetta Gentili lavora a stretto contatto di gomito con la cooperativa Eva e anch’ella è titolare di un gran numero di patrocini gratuiti.

Di ciò si trova traccia nel sito dello studio che Gentili condivide con il marito Bruno Pozzuoli, specializzato in incidenti stradali.

Naturalmente rimaniamo a disposizione dell’avvocato Manente e della legale Gentili qualora volessero intervenire, precisare, dissentire.