Conte parla in tv e il centrodestra occupa l’Aula di Montecitorio. Il DPCM in pillole

3 Dicembre 2020 - 21:07

NAZIONALE – Il centrodestra alla Camera sta continuando la protesta contro la scelta del premier Giuseppe Conte di illustrare i contenuti del nuovo Dpcm anti Covid in televisione, “snobbando” e’ l’accusa il Parlamento. Un atteggiamento “da dittatura, un caudillo”, e’ stato l’affondo. I deputati di Lega, FdI e Forza Italia stanno occupando l’Aula di Montecitorio.

Cori al grido di “liberta’, liberta’” e “dimissioni”. cartelli con su scritto “Conte dimettiti”: va in scena nell’emiciclo di Montecitorio la protesta del centrodestra contro il premier Conte, mentre lo stesso presidente del Consiglio sta facendo la conferenza stampa in diretta tv sul nuovo Dpcm. Ed e’ proprio la scelta, e’ l’accusa, di parlare in tv e non in Aula, come chiesto dalle opposizioni, a scatenare la protesta. I deputati di FdI, Lega e FI stanno ora occupando l’emiciclo, mentre la seduta e’ stata sospesa.

Il
DPCM in pillole

“Dal 4 dicembre al 6 gennaio i negozi resteranno aperti fino alle 21. Non vogliamo limitare lo shopping, la consuetudine dello scambio dei regali”. A Palazzo Chigi la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per illustrare le misure del nuovo Dpcm.

  • “Dobbiamo continuare a lungo su questa strada, attendere che il piano dei vaccini sarà operativo e le cure con l’inizio dell’anno. Sarà un Natale diverso da tutti gli anni, ma non meno autentico.
  • Il 31 dicembre sera non sarà possibile organizzare veglioni e cene. I ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18 e dal quel momento sarà possibile solo il servizio in camera.
  • Bar e ristoranti aperti fino alle 18, anche a Natale e S. Stefano.
  • Dal 7 gennaio ricomincia didattica in presenza per almeno 75 percento studenti. Continueremo con divisione in zone, sistema ha funzionato.
  • Abbiamo deciso di far partire da subito il piano Italia cashless: dall’8 dicembre parte l’extra cashback di Natale, chi paga con le carte avrà un rimborso del 10 per cento su tutti gli acquisti fatti con le carte”.