Elezioni politiche. Tutti alle urne nella primavera 2023: Carlo Marino prepara il “grande salto”

18 Marzo 2022 - 17:11

Il sindaco di Caserta pronto a candidarsi per il Partito democratico e a lasciare la poltrona, da poco riconquistata, di primo cittadino del capoluogo?

 

 

CASERTA (pasman) Per come sono messe politicamente le cose, è pressoché certo che le prossime elezioni nazionali si terranno nella primavera del 2023. Dunque, tra non molto. Difatti, l’attuale legislatura, la XVIII, scadrà a marzo prossimo, essendo iniziata il 23 dello stesso mese del 2018. E prevedendo l’articolo 61 della costituzione che “Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti”.

Non ci sorprende, dunque, che inizino i rumors, le voci sui possibili candidati, sugli aspiranti nostrani ad un seggio parlamentare. Quello che sbalordisce, invece, è sentir fare il nome di Carlo Marino, accanto a quello di Gennaro Oliviero, come esponente in lizza per il PD casertano.

Di lui, in verità, si dice da sempre che ambisca al laticlavio senatoriale. Ma dopo la rielezione a sindaco della città si immaginava che l’aspirazione parlamentare fosse venuta meno. E per nessun’altra ragione che lui stesso l’ha detto e se non l’ha detto l’ha lasciato intendere a chiare lettere durante la campagna elettorale per la sua rielezione. Anzi, quello dell’impegno toto corde per la città, è stato uno dei temi portanti della sua propaganda.

Ricordando proprio questo, siamo andati a rivedere qualche materiale documentale dei mesi scorsi per verificare se in realtà ci stia facendo difetto la memoria. In primo luogo, ci siamo sorbiti il video di un’importante serata di quella campagna elettorale, per la presenza, oltre che di Marino, naturalmente, di alcuni big piddini, dal segretario provinciale di Caserta Tresca all’eurodeputata Picierno, dall’onorevole De Luca figlio al sottosegretario di Stato Vincenzo Amendola, per finire con l’ex ministro Francesco Boccia.

Che cosa fu detto nell’occasione? In verità, a riguardare quelle immagini, che hanno la loro logica in un altro contesto temporale, si ha come un senso di estraneamento, di artificioso, per le tante frasi fatte, gli slogan, che tutti ripetono uguali a se stessi e che sanno di manicheo e di recitato. Ammettiamo la nostra rozzezza, ma, con tutto il riguardo per ciascuna delle persone intervenute, certamente più che valide, questa impressione ci hanno dato. Alcuni momenti hanno – con il senno dell’oggi – oggettivamente del cabarettistico. Come quando la moderatrice dell’incontro, volendo elogiare la ritenuta capacità progettuale dell’amministrazione Marino, afferma “sappiamo di che parliamo,…i progetti si sanno fare…l’abbiamo dimostrato… “. Ed il pensiero corre subito alla vicenda del biodigestore, il cui progetto preliminare è stato severamente censurato dagli uffici tecnici regionali, per gravissime lacune, le quali potrebbero inficiare  tutto quello che sinora è stato fatto ed integrare – ci pare – persino l’ipotesi del danno erariale per il milione e mezzo di euro già speso di sola progettazione.

Ma non è questo ciò che conta. Conta quello che fu prospettato. Nel suo intervento, l’assessore comunale ai lavori pubblici De Michele convintamente affermava “…la città ha bisogno di una continuità, ha bisogno che l’amministrazione guidata da Carlo continui il proprio lavoro per portare a termine quegli innumerevoli progetti che ha in campo…avremo cinque anni di prospettiva importante…”.

Nella foto, Gianpiero Zinzi, accusato da Carlo Marino, durante campagna elettorale per il comune, di puntare in realtà al parlamento. Che farà Marino alle prossime elezioni politiche del 2023?

De Luca junior, dal canto suo, rafforzava il concetto: …dovete essere orgogliosi di avere un sindaco capace e competente come Carlo, un sindaco che è a Caserta per fare il sindaco di Caserta e non per fare altro…guai a dare il voto a chi utilizza Caserta come trampolino di lancio per fare altro, noi abbiamo bisogno di un sindaco che voglia amministrare Caserta nei prossimi cinque anni, non che abbia voglia di fare altro…” . Naturalmente, il riferimento al trampolino di lancio era, notoriamente, per l’avversario elettorale di Marino, Gianpiero Zinzi, accusato di avere il corpo a Caserta ma la testa rivolta a Roma per un seggio parlamentare.

Anche l’onorevole Boccia, maggiormente estraneo alle logiche locali, chiosava “…e quelle risorse [i fondi europei, ndr] ora che arrivano a Caserta c’è bisogno che ci sia Carlo, nei prossimi cinque anni c’è bisogno . E Marino stesso sosteneva “…il dovere di continuare rispetto ai nostri elettori…”.

E non è solo questo. Siamo riandati ad un’intervista dell’agosto 2021 al presidente del consiglio regionale Oliviero del PD. Al cronista che gli chiedeva chi fosse l’avversario più temibile per Marino, rispondeva: “ L’avversario di Marino può essere solo Marino, se non riuscirà a spiegare bene ai cittadini tutto il lavoro fatto nella difficoltà e nel disagio di un comune in dissesto. E’ evidente che si dovrà migliorare e per questo si chiede il lasciapassare per i prossimi cinque anni”. A settembre, lo stesso governatore De Luca padre rincara il concetto. Intervenuto al Forum Caserta, motivando le ragioni del voto a Marino sindaco uscente, elogiandolo per quella che definisce  sua nuova politica per la città, spiega: “…sarebbe un delitto interrompere il lavoro che è in corso”.

Ma, più di tutti, sono i periodici post di Marino ad essere espliciti. Vediamoli.

Più chiaro di così non si potrebbe. Chi avesse saputo e letto tutto ciò, una sola convinzione poteva ricavarne. Se eletto, Marino doveva rimanere e sarebbe rimasto a fare il sindaco per Caserta senza meno.

Invece pare che Marino, complice forse anche l’idea che sta maturando tra le forze politiche nazionali di rendere normativamente compatibile il doppio ruolo di sindaco e parlamentare, non ci penserà due volte a candidarsi ad uno scranno della camera o del senato. E senza dire che, se approvata, una legge sul doppio mandato sarebbe aberrante. La massa di impegni in cui precipiterebbe il politico interessato sarebbe di fatto ingestibile, specie con la riduzione che è intervenuta del numero dei parlamentari, che ne accresce ora i compiti interni alle assemblee nelle diverse commissioni e negli organismi legislativi. E già la immaginiamo la campagna elettorale  delle politiche della prossima primavera. Allorquando si dirà che si era capito male e si sosterrà l’impersonalità delle istituzioni, le quali vivono di una idealità e di una razionalità propria, di là da chi le incarna. Quando con grandi parlate ed argomenti retorici, arrampicandosi su specchi insaponati, si dirà  che in realtà Marino a Roma, nel parlamento nazionale, potrà fare persino meglio per  Caserta, garantendo quella filiera istituzionale, quel coordinamento dal centro al livello regionale e locale, tanto utile alla città. Concetto, questo, che ovviamente rigettiamo, sottintendendo quello della combriccola.  La parola d’ordine che sarà  coniata già la sentiamo: contrordine, elettori e compagni! E siccome il potere consolida le coalizioni di interessi, ora tutto nelle mani di Marino & C, i casertani lo eleggeranno! Stiamo a vedere e si accettano scommesse…