ESCLUSIVA. LE FOTO. CASERTA. Blitz dei Vigili Urbani: via Battisti sgomberata dai barboni
29 Marzo 2019 - 16:40
CASERTA (p.m.) – Nella prima mattinata di oggi, la polizia municipale, coadiuvata dagli operatori della nettezza urbana, ha eseguito l’allontanamento dei clochard accampati da diversi mesi in via Battisti, nelle rientranze della sede del Banco di Napoli, dopo il loro precedente sgombro dai porticati del poco distante Genio Civile.
Si tratta di circa una decina di persone, anziane ma anche giovani, che vivevano stabilmente sul posto, nella centralissima strada cittadina, in condizione di inedia e di igiene precaria, rifiutando ogni forma di sistemazione diversa, pure offerta loro dalle associazioni di volontariato cittadine e dagli uffici della pubblica assistenza comunale. Abbandonatesi alla vita brada e al bere, non hanno mai inteso volontariamente lasciare il posto per restituirsi ad una decorosa vita civile, né hanno voluto aderire ad un percorso terapeutico che affrontasse i profili della manifesta sociopatia sofferta.
Come il medico pietoso che fa la piaga cancrenosa, la tolleranza finora usata nei loro riguardi dalle pubbliche autorità non li ha di certo aiutati. Speriamo che sia l’inizio di un loro recupero sociale.
Come sanno i nostri lettori, abbiamo segnalato e seguiamo la incresciosa questione da tempo e da ultimo proprio con la pubblicazione di un articolo di qualche giorno fa, del quale ci sia pertanto consentito riproporre lo specifico passaggio:
“…Riserviamo l’ultimo capitolo ai barboni di via Battisti, dove l’ipocrisia dell’amministrazione comunale raggiunge l’acme. Tornati di più e peggio di prima da dove erano stati cacciati solo per qualche settimana, ossia dai porticati del Banco di Napoli, un operatore economico primario e privato che non riesce a vedere salvaguardato il bene minimale del decoro della sua sede, costituiscono una vergogna cittadina. Alla vista dei passanti – assuefatti se casertani o sbalorditi quando turisti – si danno a bere, attaccano briga, insozzano quel tratto di marciapiede dove stanno, ormai sudicio e maleodorante di cibo, di vino, alcol ed urine. Ad una certa ora si disfano dei resti del pranzo lanciandoli per strada, divertiti dalle decine di colombi che si precipitano per mangiare. Una situazione squallida e che ha anche un risvolto di igiene pubblica. Eppure questa situazione perdura da tempo, con le autorità che non trovano di meglio da dire che sono impossibilitate ad intervenire perché gli interessati rifiutano ogni altra sistemazione. Dunque, per esse, esisterebbero gli obblighi condizionati dalla volontà degli obbligati: una castroneria bella e buona; un espediente per eludere una questione certamente scomoda ed evitarsi noie. E per zittire le anime candide a sproposito, che non mancano mai, respingiamo con fermezza ogni possibile accusa di disumanità che ci potrebbe venire, perché campata in aria completamente e che sarebbe frutto di solo ideologismo. L’apparato statale con le sue strutture di sostegno sociale e sanitario e le sue leggi consentono agli organi preposti di adoperarsi per rimuovere questa situazione indegna per la città. A far finta di niente, come sostanzialmente viene fatto, siamo buoni tutti”.
In basso, alcune fasi delle operazioni di allontanamento