Estorsioni a imprenditori e farmacia, misura cautelare annullata per il ras dei Casalesi

10 Maggio 2023 - 15:22

Era stato arrestato un mese fa con un suo sodale.

TEVEROLA. Accusato di estorsione ai danni di Pierluigi Capito, ieri il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato la misura cautelare per Picca Aldo, difeso dall’avvocato Vincenzo Motti. Appena un mese fa l’arresto di Picca e Nicola Di Martino, detto ’23’, ras della zona per conto della fazione Schiavone, entrambi da poco usciti dal carcere dopo aver scontato lunghe pene.

Secondo l’accusa i due avrebbero avvicinato imprenditori della zona, tra cui il titolare di una ditta edile e il titolare di una farmacia, con lo scopo di imporre il ‘pizzo di Pasqua’.

L’uomo, 67enne, finì in carcere e ci passò ben 19 anni della sua vita perché ritenuto un capozona su Teverola del clan dei Casalesi, specificamente della fazione Schiavone. Imputato e condannato nel processo Spartacus I per associazione mafiosa, Aldo Picca era uno dei protagonisti della faida in cui morirono nel 1996 a Teverola Giovanni Ciccarelli e Mario Tappino, presunti appartenenti al clan Quadrano-Picca, in guerra con i Casalesi per il controllo della zona di Teverola.