Estorsioni ai Bortone di GRAZZANISE. Stamattina il pm della Dda ha chiesto dure condanne per Salvatore Nobis “Scintilla” e Carlo Cristiano

27 Aprile 2021 - 17:14

GRAZZANISE/CASAPESENNA -(g.v.) Il pubblico ministero, della Dda di Napoli, Luigi Landolfi, ha pronunciato, stamattina , la sua requisitoria, chiedendo dure condanne a carico di Salvatore Nobis, detto Scintilla, uno degli esponenti del clan dei Casalesi storicamente più vicini al boss Michele Zagaria e a carico di Carlo Cristiano anch’esso esponente del clan dei casalesi. Nel dettaglio, il pm ha chiesto la condanna a 16 anni di reclusione per Nobis e 10 anni per Cristiano. Si tratta del filone giudiziario di rito ordinario, riguardante capi d’imputazione che per associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata all’estorsione. L’altro pezzo di questo processo è stato da tempo chiuso con il rito abbreviato, a cui hanno avuto accesso Alfonso Cacciapuoti e Santamaria, capozona ed esponente di spicco del clan dei casalesi nell’area di Grazzanise. Le estorsioni di cui si è parlato, sia nel rito abbreviato che in quello ordinario cominciato nell’anno 2018 sono quelle a carico della famiglia Bortone, anche questa di Grazzanise che durante il dibattimento con alcuni suoi componenti, ha confermato di essere rimasti vittima di attività criminale di tipo estorsivo.

Nel marzo 2019, nel corso di una delle prime udienze di questo processo, si verificò la clamorosa protesta di Salvatore Nobis il quale, nel periodo in questione faceva lo sciopero della fame rivendicando una scarcerazione, giustificata a suo dire dall’aver scontato le condanne definitive che lo riguardavano e di aver iniziato anche un percorso lavorativo, funzionale ad uno sconto di pena grazie al quale sarebbe dovuto uscire, sempre a suo dire, dal carcere.  Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Caterino Angelo Raucci e Rocco Trombetti.