Giovanni Zannini e Stefano Graziano hanno trasformato la provincia di CASERTA nel loro personale ufficio di collocamento: le solite graduatorie degli idonei e i clamorosi casi della figlia della vicesindaca di Vairano e del marito di quella di Cesa

2 Agosto 2023 - 13:16

Ormai è del tutto evidente che esiste una centralizzazione, una mente ordinatrice di un traffico di assunzioni che azzera totalmente il dato meritocratico. Pensate un po’ che questi due neoassunti hanno partecipato a suo tempo a concorsi banditi dai Comuni in cui la mamma di una e la moglie dell’altro erano vicesindache

CASERTA (gianluigi guarino) Fino a domenica scorsa (CLICCA E LEGGI) il metodo delle assunzioni, applicate soprattutto nei Comuni controllati politicamente e tutto sommato, anche non politicamente, dal consigliere regionale Giovanni Zannini erano, ai nostri occhi, frutto dell’applicazione di un espediente che, pur non presentando profili di illegalità e pur non presentando in questo secondo caso aggiungiamo “in apparenza”, profili di illegittimità, diventava secondo Casertace uno strumento potente e rapido per lottizzare con pratiche clientelari che mai si erano viste in questa provincia, che del resto non si chiama provincia di Sondrio, bensì Caserta, le schiere di chi ritiene di dover tutto o molta parte della soluzione dei propri problemi a Giovanni Zannini.

Questi, insieme ai sindaci della sua filiera costruisce dei veri e propri feudi attraverso la sistematica, quasi scientifica elusione di ogni minimo principio e valore meritocratico.

Della serie: tu prendi “il posto” solo se vieni “sotto a me” e solo se ti dimostri affidabile per rimanere “sotto di me” quando si svolgerà ogni tipo di elezione, soprattutto quelle regionale, dove intendo battere il record italiano se non mondiale delle preferenze personali.

Fino a Domenica scorsa, fino al momento in cui abbiamo paragonato il nuovo caso, verificatosi a Roccamonfina (12 indagati) con quelli determinati dall’applicazione metodica del sistema delle graduatorie degli idonei con scambi di favore tra i Comuni appartenenti alla stessa filiera personale dello Zannini, scrivevamo di un fenomeno di ulteriore degrado della sedicente politica casertana.

Quell’articolo, peraltro letto da tantissime persone, consultato da tantissimi nostri lettori, ha provocato delle conseguenze immediate, nel senso che alcuni di questi lettori fornendoci riscontro e poi addirittura prova di quello che sostenevano, ci hanno segnalato altri casi. Tra questi ne abbiamo selezionati due.

Partiamo da quello riguardante il Comune di Capodrise, amministrato dal sindaco Negro, che in considerazione delle modalità con cui amministra la sua cittadina, e in considerazione del modo con cui interpreta il rapporto con i componenti della sua giunta, non poteva non arruolarsi nelle schiere zanniniane.

Ultimamente, il Comune di Capodrise ha assunto un assistente amministrativo utilizzando, leggete bene, la graduatoria attiva nel Comune di Vairano Patenora.

La candidata, utilmente classificatasi in questa graduatoria al 17esimo posto, a seguito di convenzione approvata con delibera di giunta sia dal Comune di Capodrise che da quello di Vairano Patenora, è stata assunta dal primo.

Dalla delibera di giunta del Comune di Vairano si evince che, al momento della votazione il vicesindaco ha abbandonato la seduta,

Incrociando le generalità della concorrente idonea e poi assunta al Comune di Capodrise e della vicesindaca si può stabilire che si tratta di figlia e mamma.

La mamma, Antonia Funaro, è vicesindaco di Vairano per l’appunto, mentre la neo assunta a Capodrise si chiama Lucrezia Pirozzi. Anche in questo caso si può tranquillamente affermare, essendoci molte foto in giro, che sia la Funaro che sua figlia sono delle sostenitrici di Giovanni Zannini e hanno partecipato ad eventi politici che lo hanno visto protagonista.

Attenzione, il Comune di Capodrise ha utilizzato una graduatoria pescando la neoassunta alla 17esima posizione.

Ora, noi non sappiamo quante persone sono state assunte dal Comune di Vairano in base al concorso da cui è venuta fuori la graduatoria in questione.

Ma non ci pare che Vairano sia New York e quindi se si è arrivati alla 17esima posizione significa che altri idonei (quanti proveremo a stabilirlo) sono stati assunti da Comuni della provincia di Caserta in base a convenzioni speculari a quella stipulata da Capodrise e Vairano.

In una sorta di triangolazione, così come abbiamo sottolineato in passato, nelle graduatorie frutto di concorsi banditi dal Comune di Mondragone, quello in cui Zannini vive e che domina in lungo e in largo, al punto che ormai la maggior parte delle persone non ricorda neppure più i nomi dei sindaci formali, si possono leggere le generalità di qualche amministratore locale in carica proprio a Capodrise.

Va sottolineato, come dato dirimente rispetto ad una valutazione di inquinamento lottizzatorio della procedura adottata a favore della figlia della vicesindaca di Vairano, che lo stesso Comune di Capodrise, successivamente, ha utilizzato modalità differenti per l’assunzione di altri due assistenti contabili.

Avendo aderito alla Centrale di Committenza Asmel, è stato chiesto di inviare la graduatoria in vigore, attiva proprio all’Asmel. In questo caso, però, è intervenuta la corte dei Conti e il Comune, dopo aver già individuato un idoneo, ha dovuto revocare il concorso in autotutela in relazione a ciò che la Corte dei Conti aveva rilevato e anche per le prescrizioni non rilevate provenienti dall’Anac.

Insomma gli indizi sono diversi e onestamente una figlia che partecipa ad un concorso nel Comune in cui la mamma è vicesindaco e che in prima battuta appare anche esclusa, facendo fare un figurone alla sua genitrice, salvo poi essere recuperata con il metodo appena descritto, la dice lunga sul grado di inquinamento morale ed etico dei presunti politici grandi e piccoli

Finita qui? Non proprio.

IL CASO GUARINO TRA CESA E CASAGIOVE – Il secondo caso da noi selezionato coinvolge i Comuni di Cesa e Casagiove, in realtà più assimilabili a Stefano Graziano che a Giovanni Zannini. Ma si sa che Graziano e Zannini hanno stretto una sorta di patto di sangue che li ha portati a realizzare un sistema di potere ferreo che permette loro di controllare tutti gli enti di sottogoverno o quasi, a partire dal Consorzio Idrico oggi avventurosamente Spa, e proseguendo con gli enti d’ambito dei rifiuti, del ciclo delle acque, con la Gisec, con l’Asi e con il Comune di Aversa, dove i due hanno architettato è blindato il ribaltone che, grazie al passaggio non certo gratuito, di alcuni consiglieri dal centrodestra al “centrotutto” di Zannini, ha tenuto in vita l’amministrazione comunale della quale Stefano Graziano controlla, con il suo fedelissimo Marco Villano, vicesindaco e super assessore ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica e conseguentemente all’edilizia privata, l’80% del potere e delle potestà reali di quel Comune, del quale il sindaco Alfonso Golia svolge solo un ruolo di comparsa.

Qualche anno fa, quando ancora ritenevamo Zannini un politico con i difetti tipici di ogni altro politico casertano, ma non certo attraversato – così come invece è in tutta evidenza – dai furori di una sorta di ballo di San Vito e dunque da una fame cronica di potere, lui ci presentò Giuseppina Guarino che svolgeva funzione di assessore al Comune di Cesa.

Oggi la Guarino, rispondendo al suo sindaco Enzo Guida, si riferisce più a Graziano che a Zannini, a quanto pare.

Spostamento, questo, del tutto irrilevante per i motivi appena raccontati.

Giuseppina Guarino è convolata a giuste nozze con il signor Carlo perfetto, assunto non molto tempo fa dal Comune di Casagiove. Com’è successo nel caso di Vairano, Carlo Perfetto ha partecipato, a suo tempo ad un concorso indetto priprio dal Comune di Cesa,

A pensarci bene, però, non è matematica l’assimilazione del caso della figlia della vicesindaca di Vairano Patenora a quello di Carlo Perfetto. Lo sarà se e quando riusciremo a stabilire che, quando questi ha partecipato al concorso bandito dal Comune di Cesa, fosse già sposato o ufficialmente fidanzato con la Guarino.

A quanto pare Graziano è stato visto salire e scendere molte volte le scale del Comune di Casagiove.

Ora, siccome Casagiove non è un posto dove Graziano ha costituito un suo particolare feudo elettorale o una seconda patria di elezione, non si può escludere che questa sua presenza fosse connessa alla decisione del sindaco Vozza di effettuare un’assunzione a seguito di stipula della “solita” convenzione con Cesa.

Anche in questo caso, come abbiamo promesso di fare con la vicenda di Vairano Patenora, perfezioneremo le nostre cognizioni n modo da rendere queste vicende qualcosa in più di semplici coincidenze