SPECIALE INCHIESTE CASERTACE. 12 indagati per un concorso truccato per l’assunzione e per gli idonei in un Comune. Il metodo è quello “brevettato” a Sparanise, San Cipriano, Vitulazio e Carinola

1 Gennaio 2024 - 11:00

Ripercorriamo nel primo giorno del 2024 le inchieste e gli approfondimenti di maggior successo e che i nostri lettori hanno premiato con numeri record nell’anno appena trascorso. Uno speciale in otto parti che segue il lavoro di indagini compiuto da CasertaCE

Pubblicato il 31 luglio 2023CASERTA – L’ultima moda, in ordine di tempo, seguita dai comuni per cercare di evitare troppe pressioni sui concorsi per l’assunzione a tempo determinato o indeterminato di suoi nuovi dipendenti, è costituita dall’utilizzo di un meccanismo che funziona pressappoco così e che ha visto la sua massima espressione nei Comuni che noi abbiamo definito della filiera Zannini, cioè Sparanise, San Cipriano, Carinola e Vitulazio, al tempo in cui Sparanise era ancora amministrata, prima dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche, da Salvatore Martiello, e quando al comando dell’amministrazione di Vitulazio c’era ancora lo zanniniano doc Russo, sconfitto poi nettamente alle ultime amministrative da Antonio Scialdone.

In pratica, un Comune bandisce uno o più concorsi per l’assunzione di una o due unità di personale. Poi, a quel concorso partecipano diversi candidati. Ovviamente si pubblica lo stretto indispensabile, in modo tale che la partecipazione non sia troppo numerosa, perché in quel caso sarebbe poi difficile stabilire e determinare alcune cose.

Di solito, i vincitori sono candidati che attengono al circuito interno, appartenenti cioè al Comune che bandisce il concorso e alla struttura clientelare dell’amministrazione che lo bandisce.

A Sparanise, ad esempio, così come abbiamo raccontato con dovizia di particolari in tanti articoli, è andata così.

La seconda parte della storia è quella forse più importante: i concorsi, infatti, oltre a stabilire i vincitori, che di solito sono il primo o il secondo della graduatoria, stilano una classifica degli idonei su cui poi si scatena l’attività di altri Comuni di una certa filiera che li connette a quello che ha bandito il concorso.

Invece di bandire, a loro volta, procedure concorsuali finalizzate all’assunzione, due o tre sindaci, che già si sono messi d’accordo a monte, sotto il coordinamento e l’egida di un politico di rango più elevato che li controlla, stipulano una convenzione da approvare semplicemente con una delibera di giunta, grazie alla quale il Comune che non ha bandito il concorso attinge dalla graduatoria degli idonei.

Così facendo il signor Tizio o la signora Caia, che magari sono allegati all’area di influenza del politico più importante, cioè il consigliere provinciale o regionale, vengono assunti quasi in silenzio dall’altro Comune.

Ad esempio, un caso del genere si è verificato a San Cipriano rispetto alla graduatoria di Sparanise, a Carinola rispetto alle stesse graduatorie di Sparanise e a Vitulazio, dove però per dimostrare di essere zanniniano più dello stesso Zannini, il sindaco Russo è uscito distrutto da questa fase e ha letteralmente inviperito i suoi concittadini, che hanno assistito all’ingresso in pompa magna in Comune di concorrenti idonei a Sparanise, ma che con Vitulazio non hanno alcun legame territoriale e, conseguentemente, hanno scaricato questa loro rabbia nell’urna elettorale, creando delle conseguenze eccezionali, visto e considerato che pochissime volte si è visto che un sindaco in carica sia stato così sonoramente bocciato alla fine del primo mandato.

Ora, non sappiamo se il caso, registratosi a Roccamonfina, dove la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha iscritto nelle scorse settimane 12 persone nel registro degli indagati (CLICCA E LEGGI), ma ad occhio e croce è successo qualcosa di simile.

A Roccamonfina c’è un segretario comunale, che si chiama Francescopaolo D’Elia. È di Minturno, dove ha svolto attività professionale nell’amministrazione locale e che è stato il motore operativo del concorso, bandito dal Comune di Roccamonfina, per l’assunzione di una sola unità di istruttore amministrativo.

Stando alle ricostruzioni realizzate anche dai giornali della Provincia di Latina, a questo concorso avrebbero partecipato anche diversi concorrenti residenti a Minturno i quali, di questo concorso non sono risultati vincitori, ma sono idonei seguendo, nelle posizioni di immediato rincalzo, il vincitore che risulterà assunto.

Sappiamo che D’Elia è sicuramente indagato; sappiamo che diversi concorrenti sono ugualmente indagati.

Non sappiamo quale sia, però, la posizione degli altri membri della commissione giudicatrice, formata da diveri componenti di cui scriveremo nelle prossime ore.

Come abbiamo già scritto nel precedente articolo, il reato ipotizzato a carico dei 12 indagati è quello di falso ideologico in concorso e rivelazione di segreti d’ufficio.

Presumibilmente, dunque, ci sarebbe qualcuno che ha rivelato a uno o più concorrenti le domande o i contenuti di una prova scritta.

Oltre a questo, sarebbero state truccate le carte. Cercheremo di tenerci informati a partire dalla messa a fuoco dell’elenco completo e certo dei 12 indagati.