GRAZZANISE. Altre grane per il commissario Aldo Aldi: dopo Ferriello e Palermiti, ora viene preso di mira dall’ingegnere Girolamo Parente
1 Gennaio 2020 - 12:53
GRAZZANISE – (g.g.) Girolamo Parente, ingegnere, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pignataro Maggiore, è una delle più probabili opzioni per la candidatura a sindaco di Grazzanise alle elezioni che si svolgeranno, presumibilmente tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
Ma Girolamo Parente è anche, e, al momento, soprattutto, un dirigente di un ente locale, dato che dirige l’Ufficio Tecnico del comune di Pignataro Maggiore. Dunque, quando, da privato cittadino, prende posizione su fatti inerenti al funzionamento della macchina amministrativa di un comune, è chiaro che le sue parole suscitino maggiore attenzione.
Un’attenzione che cresce ancora di più, visto che Parente non se la prende con un competitor elettorale o con un politico, ma con un dirigente dello stato, mentre questo ricopre una funzione pubblica, peraltro delicata, come quella di commissario prefettizio, carica assunta dopo la caduta dell’amministrazione comunale.
Aldo Aldi si trova, allora, di nuovo nell’occhio del ciclone. Al di la del rispetto per la persona, che non ci permettiamo di mettere in discussione, non c’è mai piaciuto come lui e come tanti altri suoi colleghi, a partire dal viceprefetto Lubrano
Una congiunzione astrale, diciamo che è stata una coincidenza, ha fatto sì che all’inizio dell’anno appena trascorso, i nostri tre viceprefetti, Lubrano, Palmieri e Aldo Aldi si sono trovati contemporaneamente a svolgere la funzione di commissari in tre comuni intimamente collegati tra di loro, quelli che noi definiamo del triangolo industriale casertano, cioè Teverola con Lubrano, Carinaro con Palmieri e Gricignano d’Aversa con Aldo Aldi.
Proprio in quel periodo, abbiamo assistito all’incredibile vicenda dei 250mila metri quadri di terreni agricoli che con un colpo di bacchetta magica, adottando i poteri del consiglio comunale, come mai nessun altro aveva osato fare, finanche in questa provincia, sono stati trasformati in aree per attività produttive grazie ad una clamorosa variante al piano regolatore vigente al comune di Carinaro, a vantaggio dell’ormai onnipresente e onnipotente famiglia Canciello, guadagnandosi evidentemente, per questa “prodezza”, la nomina a cavaliere.
In due di questi tre comuni, precisamente a Carinaro e proprio a Gricignano dove c’era Aldo Aldi, ha agito in tempi ravvicinatissimi tra loro, il noto e chiacchieratissimo ingegnere Ferriello che, ancora nel tempo presente, opera a Carinaro e che è stato ieri il grande pianificatore, mentre oggi è il difensore dell’operazione dei 250mila metri quadrati.
Insomma, non è che il commissario Aldo Aldi goda, per quel che conta, per carità, magari ci sbagliamo e siamo pronti ad accogliere ogni altra valutazione in contrasto con le nostre tesi, della nostra considerazione. Una situazione peggiorata poi da quando è arrivato al comando del comune di Grazzanise, facendo subito una bella nomina, con l’ingegnere Palermiti, che nonostante abbia una condanna in primo grado per reati connessi alla sua funzione di dirigente pubblico, continua a mietere incarichi di qua e di là, partendo da Capodrise, dove la pervicacia del sindaco Crescente a volerlo a capo dell’ufficio tecnico ha determinato le dimissioni della segretaria comunale, e arrivando a Grazzanise per una vicenda di cui abbiamo scritto poco più di un mese fa.
Di Aldo Aldi ci siamo ancora occupati nel caso dell’improvvida sua presenza promotrice, con tanto di mobilitazione di prefetto e procuratore della repubblica, ufficiali dei carabinieri e della guardia di finanza, in occasione della premiazione della signora Alfonsina Cacciapuoti, moglie di Giuseppe Nobile, un camorrista arrestato più volte e che oggi pare abbia cambiato vita, e madre di Amerigo Nobile, un altro camorrista che invece è fresco di conio, con l’appendice di un fratello trafficante di stupefacenti in Lombardia e di un congiunto diretto, il cugino Alfonso Cacciapuoti, che per anni è stato il capozona, in nome e per conto della famiglia Schiavone, del clan dei casalesi, in quel di Grazzanise (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO RECENTE ARTICOLO).
Con questo profilo che avrebbe attirato l’attenzione anche del vice ministro degli Interni Vito Crimi, il quale avrebbe chiesto una relazione su Aldo Aldi e anche sulla vicenda Palermiti, l’ingegnere Girolamo Parente sfonda, come si suol dire, una porta aperta. Chiede, in una sua nota “il ripristino della legalità nel settore edilizio.”
Nel dettaglio, chiede ancora “l’azzeramento e la decadenza della commissione sismica.”
“La commissione sismica comunale – dichiara Parente – ad oggi è composta da quattro componenti, anzicchè cinque come prescrive la legge, Di Nardo Pasquale ing. Civile/ambientale iscritto all’albo dall’11/01/2017, Petrella Luigi ing.Civile ambientale iscritto all’albo dal 4/11/2003, Grasso Giovanni ing. navale iscritto all’albo dal 9/04/86 e dall’architetto Di Fruscia Rocco iscritto all’albo da 17/10/2012. Quindi – conclude Girolamo Parente – due dei quattro sono privi dei requisiti di collaudatore in corso d’opera come prescrive la legge. Inoltre, alla stessa commissione manca la figura del geometra.”