GUARDA IL VIDEO. AVERSA. E fu così che Boccaccio tenendo per mano Banfi, Alvaro Vitali e Christian De Sica chiuse la cosiliatura. Romano: “Una (o) disposta a tutto per farmi votare il bilancio” e Olga Diana è toccata dalla tarantola

12 Ottobre 2023 - 18:53

IN CALCE ALL’ ARTICOLO I 30 SECONDI DI UNO DEI VIDEO PIU’ ESILARANTI MAI PUBBLICATI DA QUESTO GIORNALE Sicuramente il presidente del consiglio così come ha detto non si riferiva a lei, ma non si capisce perchè lei quando Romano lo ha detto ha avuto una reazione che ha finito per far sembrare a tutti che le si fosse incendiata la coda di paglia. Comunque, la Diana ha perso sia la carica di consigliera comunale che quelle di consigliera provinciale e di vice presidente della Provincia e la consiliatura è terminata in maniera, per noi di CasertaCe, che in questi anni ne abbiamo raccontate di tutti i colori, in maniera tutt’altro che sorprendente, cioè a “pesci fetenti” e con evocazioni boccaccesche e della commedia sexy all’italiana

AVERSA(Gianluigi Guarino) E fu così che lo spirito di Giovanni Boccaccio aleggiò, volando, ini verità, piuttosto basso visto il livello, di certo consueto, che si registra in questo particolare posto dietro ed attorno ai banchi dell’aula consiliare del Comune di Aversa.

Nell’articolo che leggerete, ci limiteremo, perchè la materia è delicata, a esplicitare (e naturalmente a svolgere qualche considerazione) il resoconto stenografico di quello che è successo a conclusione dell’intervento, tenuto nel corso della seduta che ha segnato, nel primo pomeriggio di martedì, la fine dell’Amministrazione Comunale guidata (si fa per dire) dal sindaco, attualmente ex sindaco,

Alfonso Golia, dalla consigliera comunale Olga Dina, forse realmente il primo riferimento politico e anche umano di Giovanni Zannini in questa provincia.

Sicuramente, ancor di più dello stesso sindaco e dei suoi assessori, Olga Diana è quella che ha svolto il ruolo più attivo per cercare di arrivare alla fatidica soglia dei 13 voti, indispensabili per l’approvazione di un bilancio di previsione relativo all’anno 2023, che in questo posto bizzarro chiamato Aversa si tenta di approvare a ottobre cioè quando alla conclusione dell’anno di esercizio mancano 80 giorni. E’ vero, infatti, che Golia non può indossare la fascia tricolore. Ciò, dall’altro ieri in poi; è vero pure che Marco Villano non potrà più svolgere la sua funzione di assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica, esercitando la sua attività di mediazione amministrativa dall’ufficio tecnico, tra il dirigente all’edilizia privata Raffaele Serpico e gli imprenditore del mattone, Yari Cecere, Della Gatta e compagnia, che di Marco Villano sono stati interlocutori privilegiati fin dal momento in cui il pupillo di Stefano Graziano ha assunto le due deleghe più importanti della giunta, associandovi anche la funzione di vicesindaco; ed è altresì vero che l’assessore alle attività produttive Francesco Sagliocco non ha potuto più, da martedì in poi, svolgere il compito di cinghia di trasmissione del volere di suo padre Luciano Sagliocco e della pupilla del medesimo, cioè della consigliera comunale Federica Turco. Ma non c’è dubbio che Olga Diana sia stata la persona più attiva, più assidua nel cercare di evitare la caduta dell’amministrazione e lo scioglimento del consiglio.

Diciamocela tutta, la Diana si era molto legata a quell’autentico miracolo genetico, biologico, compiuto da Giovanni Zannini, che dopo l’arresto di Pasquale Crisci, altro pezzo da 90 del movimento dei Moderati, aveva designato proprio lei, Olga Diana, alla carica di numero due della Provincia. Una carica che le ha permesso di vivere un piacere fisico, epidermico, nel momento in cui il Presidente Giorgio Magliocca, spesso assente dalle cerimonie ufficiali meno importanti, le ha permesso di fasciarsi con l’agognatissima fascia blu

Cadendo l’amministrazione comunale di Aversa, sono decaduti anche tutti i consiglieri tra cui, naturalmente, pure Olga Diana. E siccome, la legge Delrio sancisce che costituisca condizione necessaria per assumere la funzione di consigliere provinciale, ricoprire quella di consigliere comunale, Olga Diana, da martedì pomeriggio non è più consigliera provinciale e conseguentemente neppure vice presidente della Provincia in quanto non è più consigliera comunale di Aversa.

Peraltro, la caduta dell’amministrazione comunale di Aversa e del consiglio comunale impedirà ad Olga Diana anche di candidarsi per un nuovo posto al consiglio provinciale se, venendo a capo dell’incertezza che ancora esiste a Roma sulla volontà della maggioranza di centrodestra di ritornare già dalla prossima primavera al suffragio universale per l’elezione del Presidente della Provincia e del consiglio provinciale, fosse consentito a Magliocca di realizzare quello che lui ha intenzione di realizzare e cioè di anticipare di un mese e mezzo (ma non potrà andare comunque al di là del prossimo17 dicembre) quelle che noi definiamo, mutando la formula dalle leggi elettorali americane, “elezioni di midterm” con le quali saranno eletti, a distanza di due anni o a distanza di poco meno di due anni, i 24 consiglieri provinciali che dovrebbero affiancare il Presidente, la cui carica, al contrario dura 4 anni. Ciò ripetiamo a meno che in quel di Roma dispongano diversamente con un ritorno rapido al suffragio universale.

Sempre nella legge Delrio, infatti, è prevista poi un’altra condizione necessaria, relativa sia all’elettorato passivo che all’elettorato attivo: in consiglio provinciale possono essere eletti solo i consiglieri comunali in carica compresi i sindaci, che sono, ricordiamo anche consiglieri, e sono gli unici che possono votare alle elezioni provinciali.

Dopo l intervento dell’arrabiatissima Olga Diana, il presidente del consiglio comunale Roberto Romano, a cui la nostra ne aveva cantate di tutti i colori, le ha sornionamente risposto che lui, tutto sommato, comprendeva il suo stato emotivo, e dunque anche il tenore di un intervento da lui definito “non corretto”, in quanto, decadendo da consigliera comunale, avrebbe perso anche le altre cariche di consigliera provinciale e di vice presidente della provincia.

Poi ha aggiunto un’altra frase che è doveroso riportare nella sua configurazione letterale e che comunque potete tranquillamente ascoltare nel video che pubblichiamo in calce a questo articolo: “Mi dispiace che dopo che qualcuno ha tentato di convincere il sottoscritto, affermando di essere disposta a tutto, ovviamente oggi io ho...”

Il pronome qualcuno viene usato con una modalità neutra. Questo qualcuno sembra diventare, nelle parole del Presidente Roberto Romano, una coniugazione al femminile nel momento in cui afferma che questo qualcuno gli avrebbe detto di essere disposta a tutto.

Ora, è chiaro che visto il potere enorme, l’alto peso specifico di autentico ago della bilancia, che aveva la decisione di Romano, tutti i consiglieri comunali e tutti i presenti in aula hanno inserito nel novero, sicuramente vario e variegato, della possibilità di esplicare cosa significasse disposta a tutto, anche una opzione sessuale o para sessuale.

Il presidente del consiglio Romano non ha fatto nomi e nemmeno noi ci permettiamo di fare deduzioni, ma ci limitiamo, applicando, ripetiamo, rigorosamente il metodo degli stenografi, a continuare a riportare testualmente il seguito della discussione. Romano non è riuscito a completare al sua frase perchè è stato interrotto bruscamente dalla consigliera Olga Diana. Stabilire un nesso tra questa reazione e l’asserzione di Romano sulla “disposta a tutto” costituirebbe un mero arbitrio lessicale. Se è vero infatti che il presidente del consiglio comunale ha utilizzato il pronome “qualcuno” che ha un’accezione neutra, e, successivamente ha detto “disposta a tutto”; se è vero che lo ha detto subito dopo aver fatto riferimento, in questo caso sicuramente alla Diana, alla circostanza di una persona che sarebbe l’unica che perderebbe delle cariche per effetto dello scioglimento del consiglio comunale di Aversa, è anche vero che le due cose non sono matematicamente connesse l’una all’altra. Quel participio “disposta a tutto” non implica sicuramente l’indicazione di una donna ma può essere anche collegata al sostantivo persona. Per cui qualcuno ha tentato … disposta a tutto… può essere donna disposta a tutto ma anche persona disposta a tutto.

Non si capisce dunque, se non considerando la concitazione del momento, per quale motivo Olga Diana si sia sentita toccata dall’affermazione del presidente Roberto Romano, sottolineando che la sua carica, evidentemente quella di vice presidente della provincia, fosse più importante di quella ricoperta dal Romano.

Insomma, lo spirito di Giovanni Boccaccio è entrato nell’aula consiliare di Aversa perchè lo ha richiamato la frase di Romano ma anche la non comprensibile reazione immediata di Olga Diana la quale, pur replicando, in maniera piuttosto confusa sulla questione delle altre cariche da lei perse, ha connesso la sua piccola esplosione di ira all’affermazione del presidente Romano sul “disposta a tutto” finendo per far ritenere a quei malpensanti birichini dei suoi colleghi consiglieri che lei avesse risposto così in quanto gravata dalla proverbiale coda di paglia.

In questa maniera Giovanni Boccaccio che era un tipo meno austero e più allegro dei suoi contemporanei o quasi contemporanei Dante Degli Alighieri e Francesco Petrarca, ha deciso di portare con se, palesandosi ai loro occhi, gli ancora super viventi e pimpanti Lino Banfi, Alvaro Vitali e perchè no anche il grande Christian De Sica.

Insomma, al di là delle intenzioni dei protagonisti, la consiliatura di Aversa è finita con un episodio della più genuina commedia sexy all’italiana, in linea con lo stile che l’ha connotata in questi quasi quattro anni e mezzo.