GUERRA, PACE & MAZZETTE. IL disgelo tra il sindaco Tamburrino e i Nicchiniello, la diplomazia di Angelo Aversano e le istruzioni per l’uso dell’architetto D’Ausilio

25 Dicembre 2019 - 18:14

VILLA LITERNO – Dopo la guerra, arriva la pace.
La scena delle intercettazioni telefoniche non è più frequentata da Franco Nicchiniello, che il sindaco Tamburrino ce l’ha letteralmente sullo stomaco, ma dal più diplomatico e dialogante figliolo Salvatore.
Un personaggio chiave irrompe sulla scena: il commercialista Angelo Aversano, che condivide con Salvatore Nicchiniello l’obiettivo di realizzare in via Delle Dune una struttura ricettiva con ristorante e piscine.
Ed è Aversano ad interloquire con Salvatore Nicchiniello, inducendolo a considerare ineluttabile una piena pacificazione con il sindaco Nicola Tamburrino in vista delle elezioni comunali che si svolgeranno di lì a meno di due mesi.
Da questo punto di vista trova in Salvatore Nicchiniello un interlocutore disponibile: “Io sono compagni di tutti” afferma.
Una sorta di piccolo manuale della diplomazia del buon imprenditore.
Non sono trascorsi nemmeno due mesi dalle telefonate tra papà Franco Nicchiniello e il suo sostenitore Catena che progettano di costruire una lista con adeguati candidati a sindaco, in grado di mandare a casa Nicola Tamburrino, ma ascoltando il tono di questa telefonata tra Nicchiniello e Aversano sembrano trascrosi due anni-luce.
L’altra intercettazione che pubblichiamo oggi è molto importante perché è una sorta di struttura portante della ordinanza.
Durante l attorno ai 12mila metri quadrati comprati dai Nicchiniello, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Giuseppe D’Ausilio discorre e si sfoga pure con Salvatore Nicchiniello.
Bisogna trovare una soluzione per far sì che un semplice permesso a costruire possa attivare il cantiere.
Nicchiniello dice che loro, in passato, una concessione l’avevano avuta, ma i lavori non furono mai fatti in quella zona D7.
D’Ausilio gli dice che questo è un problema, perché alla scadenza del permesso quell’area ritorna ad essere zona agricola e al più zona D3, cioè genericamente destinata ad attività produttive.
E allora bisogna fare in modo che appaia un documento il quale attesti che uno straccio di lavoro fu, a suo tempo, attivato, per poi essere interrotto per sopravvenute difficoltà tecniche che D’Ausilio, il quale si lamenta per il carico di lavoro a cui si sottopone (a suo dire non adeguatamente apprezzato, raccontando anche la vicenda della concessione velocissima, data in un mese, alla consigliere comunale Pedana), definisce con una terminologia che potrete leggere con precisione nello stralcio di ordinanza in calce.
Naturalmente i due parlano anche di politica. Pur non sottolineandolo in maniera esplicita, è chiaro che la posizione che i Nicchiniello hanno avuto fino ad allora nei confronti di Tamburrino può rappresentare un ostacolo. Ma qui il ragionamento di Salvatore è chiaro, nel momento in cui individua il proprio nemico in quel Celiento che aveva promesso un taglio totale di tutti gli interessi della famiglia Nicchiniello in caso di sua elezione a sindaco.
Come dire: noi ci schieriamo con Nicola Tamburrino.
Insomma, primi segnali di pace che poi si andranno a perfezionare con la firma del permesso a costruire, col versamento delle mazzette al sindaco Tamburrino e all’architetto Giuseppe D’Ausilio e con l’affermazione elettorale dello stesso Tamburrino.