Il caseificio del figlio del boss. Oggi l’azienda di Luigi Schiavone in tribunale per chiedere il “controllo giudiziario” dopo l’interdittiva antimafia

7 Giugno 2023 - 14:01

CASAL DI PRINCIPE – Si è tenuta oggi, presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione Misure di Prevenzione, l’udienza relativa alla richiesta di controllo giudiziario presentata da Luigi Schiavone, il figlio del Boss Francesco Schiavone Cicciariello, il cui caseificio ha subito un provvedimento di interdittiva antimafia da parte della prefettura (CLICCA E LEGGI).

Secondo l’amministrazione territoriale del governo, Luigi Schiavone avrebbe ancora dei contatti con la criminalità organizzata e con il clan dei Casalesi, anche se lui, personalmente, non riportare precedenti per reati.

Pochi minuti fa, il presidente della sezione misure di prevenzione Massimo Urbano, si è riservato di decidere sulla richiesta presentata dall’avvocato di Luigi Schiavone, il legame legale aversano Mario Griffo. Si attende, quindi, la risposta da parte della corte nelle prossime settimana

Tale richiesta di controllo giudiziario, al pari dell’amministrazione giudiziaria, può essere presentata solo a seguito di interdittiva antimafia emessa dalla prefettura.

Il provvedimento rende nullo ogni tipo di contratto che una società, colpita da interdittiva, con la pubblica amministrazione, ma anche altri tipi di rapporto, ovvero come le segnalazioni di attività, i permessi a costruire e simili.

A differenza dell’amministrazione giudiziaria, poi, il controllo giudiziario è un provvedimento, diciamo così, più blando,

perché non prevede l’obbligo della nomina di un amministratore giudiziario da parte del tribunale, ma comunque si segnala per un controllo continuo su ogni tipo di attività fatta dall’imprenditore attenzionato.

Sia con il controllo giudiziario, sia con l’amministrazione giudiziaria, infine, le aziende che hanno rapporti con enti pubblici non li vedono annullati e, ad esempio, i contratti continuano ad avere valore.

Inutile specificarlo – ma lo facciamo – che è l’interdittiva antimafia al caseificio di Luigi Schiavone, situato lungo la strada Provinciale 147, nel territorio comunale di Villa Literno, non provoca lo stop alle attività commerciali dell’impresa. In pratica, se vi siete sempre riforniti presso questa azienda, potrete ancora acquistare mozzarelle e simili.