IL CASO. Mamma ai domiciliari per il tentato omicidio del farmacista suo ex non vede la figlia da quasi un anno. Ora tolto anche l’altro figlio. Ma i servizi sociali…

18 Aprile 2024 - 12:55

Un’impasse emerso improvvisamente. Sulla vicenda della figlia il tribunale dei Minori si è dichiarato non competente. Però ha ravvisato un pericolo per l’altro bambino, nato da una precedente relazione. Eppure dal comune i delegati dell’Ufficio Servizi Sociali non erano dello stesso avviso

CASERTA (l.v.r.) – Ha preso dei contorni a dir poco sorprendenti il procedimento dinanzi al tribunale dei Minori di Napoli che vede coinvolta la signora H.A., recentemente condannata per il tentato omicidio del suo ex compagno e della nuova partner.

Dalla relazione tra il farmacista di Casagiove e H.A. era nata una bambina, Luisa, che non vede e non sente la mamma dal luglio del 2023.

Proprio per delineare i contorni di un rapporto complesso, Luisa vive con la figlia, avrebbe dovuto esprimersi il tribunale dei Minori di Napoli, che opera anche per quanto riguarda il territorio di Caserta e provincia.

Durante il procedimento, in cui la donna è stata seguita dall’avvocato Carmen Posillipo, assessora al comune di Marcianise, il tribunale si è dichiarato incompetente.

Ma se si è chiuso il procedimento su Luisa, i giudici hanno deciso l’allontanamento della donna dalla casa in cui sta scontando gli arresti domiciliari.

H.A.vive a Portico di Caserta con un suo ex compagno, ora amico, rappresentato dall’avvocato Sergio Mazzone, e Angelo, il figlio della loro precedente relazione.

La corte ha ravvisato un pericolo per il benessere del piccolo dato dalla presenza della mamma, reclusa gli arresti domiciliari. Un rischio che, in realtà, i Servizi Sociali del comune di Portico di Caserta non avevano segnalato. Anzi, la relazione dell’ufficio sottolineava l’apporto positivo che aveva la presenza della mamma, seppur reclusa ai domiciliari, nella vita del piccolo Angelo.

Il problema grave è sorto quando è stato chiaro che H.A. non aveva una casa dove passare gli arresti domiciliari se non quella di Portico. Impossibile per lei infatti, trasferirsi nelle abitazioni della sorella, supportata legalmente dall’avvocato Eva Scialdone dove vive l’altro bambino con cui H.A.è arrivata in Italia dall’Ucraina.

Impossibile l’allontanamento, quindi. Constatato ciò, il tribunale dei minori ha deciso di trasferire Angelo dalla casa con cui viveva assieme al padre e alla mamma, ospitato in una casa famiglia.

Una decisione che, parlando con uno dei legali che sta seguendo la vicenda, è stata definita sorprendente, inaspettata, anche perché è stata eseguita con velocità.

La situazione in questo momento è chiaramente drammatica per la famiglia. Un padre, senza alcun problema o rapporto problematico con il proprio figlio, ha visto il suo bambino essere trasferito in una casa famiglia perché ha deciso di ospitare agli arresti domiciliari la mamma. La donna, seppur condannata in primo grado, aveva ricevuto un parere positivo dai Servizi Sociali.

La signora H.A. che, non va dimenticato, è pur sempre una persona condannata in primo grado per un reato molto grave, si è trovata però completamente bloccata, visto che sulla sua misura cautelare poteva decidere il tribunale di Corte d’Appello di Napoli. Un’impasse al limite dell’incredibile che ha portato ad essere allontanato dalla sua abitazione un innocente bambino.

Un bambino che, in tutta questa brutta storia, non meritava tale trattamento.

P.S. in considerazione della delicata vicenda, abbiamo deciso di non utilizzare i veri nomi per quanto riguarda i minori