Violenze in carcere. I video smentiscono il teste: non fu la commissaria a picchiare i detenuti

30 Aprile 2024 - 16:32

Ascoltato Ciro Motti: fu il primo a sporgere querela per i fatti accaduti il 6 aprile del 2020.

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Nuova udienza dibattimentale, ieri, per la nota vicenda delle violenze avvenute ai danni di diversi detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. All’aula bunker è stato sentito il teste e parte civile Ciro Motti, il primo detenuto che aveva sporto querela il 9 aprile del 2020 per i fatti accaduti il 6 aprile precedente.

Il Motti ha riferito di avere una memoria breve e pertanto innumerevoli sono stati i “non ricordo” in relazione alle dichiarazioni rese dallo stesso nel corso delle indagini. Tanto è vero che lo stesso pm ha proceduto, nel corso dell’esame, a molte contestazioni per ravvivare il suo ricordo.

Motti ha riferito di aver sentito nella socialità la voce di una donna e di averla riconosciuta poi nella commissaria, in quanto si era alzato e girato verso di lei e l’aveva vista picchiare con il manganello un detenuto. Ma, ancora una volta, così come accaduto già con molti testi, Motti è stato smentito in maniera oggettiva dalla visione e dai riferimenti video indicati dall’avvocato Luca Tornatora, che ha evidenziato che la commissaria non aveva alcun manganello, non ha mai usato violenza il giorno 6 aprile nei confronti dei detenuti, come già confermato in udienza dal maresciallo Medici,

e che dal video si vede che quando il Motti si alza nella socialità dopo essere stato in ginocchio e si gira, la Commissaria era già uscita non solo dalla socialità , ma addirittura dalla sezione. Il legale della commissaria ha inoltre evidenziato alla Corte, indicando riferimenti dei video, che il Motti si è confuso, perché vi era effettivamente una donna in quarta sezione e anche in socialità che picchiava col manganello i detenuti, ma non era certo la commissaria. Prossima udienza lunedì, per continuare il controesame di Motti.