IL FOCUS DI GIANLUIGI GUARINO: Mazzette, falsi incidenti, sostituzioni di documenti. Dopo i medici, avvocati e infermieri ECCO I NOMI DEI PRIMI 17 INDAGATI a piede libero
5 Dicembre 2024 - 20:52
Il nome delle compagnie assicurative truffate e le prime cifre. Esistevano due modalità: una con accluso medico corrotto, attuata al pronto soccorso dell’ospedale di Maddaloni e alla clinica della Salute di Santa Maria Capua Vetere. L’altra col medico raggirato con tessera sanitaria sostituita negli ospedali di Aversa, Sessa Aurunca, Nola, Scafati e Nocera Inferiore e Caserta
CASERTA (g.g.) Erano due i sistemi adottati dalla presunta associazione a delinquere che finalizzava le proprie azioni criminali a truffare diverse assicurazioni compiendo durante il percorso che conduceva all’esecuzione della truffa, altri reati precisamente quello di corruzione e quello di falso ideologico connesso al reato di falso materiale che significa, in pratica, un documento tarocco.
Il primo metodo si basava sul concorso di un medico corrotto e dunque consenziente. In questo caso il pluri accusato è Domenico Fiorito in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Maddaloni. Schema fisso di contestazione: Gianluca e Guglielmo Di Sarno promotori, poi per quanto riguarda gli esecutori, quelli che accompagnavano materialmente le persone che fingevano di essere state coinvolte in un incidente stradale, dipendeva dal numero delle stesse.
Abbatiello c’era sempre perché evidentemente di strettissima fiducia di Di Sarno e c’era sempre per sovraintendere al tutto ma anche per pagate materialmente la mazzetta al presunto medico corrotto. Nei capi d’imputazione provvisori che vanno dal 3 in poi e fino al numero 13, questo schema si alterna con il secondo schema. In questo caso non c’è un medico corrotto, ma un medico che viene raggirato. Occorre, allora, un soggetto che veramente sta acciaccato per fatti suoi e questo risponde soprattutto al nome di Giovanni Goglia da Casal Di Principe. Occhio, però: l’organizzazione non ha stabilito che debba essere Goglia a ricevere il rimborso ma persone diverse da lui quali, siccome stanno bene in salute, non possono presentarsi a un pronto soccorso dove non c’è un medico già corrotto è allora l’acciaccato Goglia che presenta una tessera sanitaria che non gli appartiene, ma che appartiene a una persona che poi materialmente sarà risarcita dall’assicurazione. Per cui, in questo secondo caso non c’è un medico corrotto bensì un medico raggirato. Ciò capita all’ospedale
Concludiamo la trattazione con le prime contestazioni dell’articolo 642 ossia del reato di danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.
Viene contestato nel capo 3 agli indagati Caterina Bova, Manuela Di Matteo e Vincenzo Guerniero i quali rispettivamente incassano dall’assicurazione Unipol Sai di Bologna le cifre di 2300, 2600, e 2750 euro. Siccome si tratta del capo d’imputazione provvisorio riguardante il presunto medico corrotto siamo di fronte a soggetti che fisicamente si sono presentati al cospetto di Domenico Fiorito al Pronto soccorso di Maddaloni ricevendo una falsa certificazione.
Il secondo caso di contestazione dell’articolo 642 si sviluppa nel capo e riguarda Roberto Caterino e Maria Romano che ricevono un non precisato risarcimento da un’altra notissima compagnia di assicurazioni italiana, ossia la Generali con sede centrale a Treviso. Sempre Fiorito in campo e dunque si tratta di due soggetti che, almeno sulla carta, si sono presentati direttamente al cospetto del medico al pronto soccorso di Maddaloni.
Risarcimento più basso rispetto ai precedenti cioè di 650,00 e poi 150 euro tocca ad un altro indagato ai sensi dell’articolo 642 del codice penale. Si tratta di Antonio D’Aniello che il certificato lo becca da un presunto medico corrotto, stavolta, non il solito Domenico Fiorito ma Andrea Cipullo, in servizio alla clinica della Salute a Santa Maria Capua Vetere.
Stavolta il reato viene contestato a tutti i protagonisti principali di questa ordinanza, ossia a Gianluca e Guglielmo Di Sarno, Antonio Abatiello, Giovanni Goglia, Alfredo Taliento, Massimo Vaio, Luigi Sannino e Salvatore Pasqueriello accusati di aver presentato richiesta di risarcimento alla compagnia Alliaz Assicurazioni. Alla compagnia Axa viene presentata richiesta di risarcimento nel caso descritto nel capo 11. Oltre ai soliti Di Sarno bis, Abatiello, Goglia, Taliento, sono coinvolti Patrizia Rubino, Raffaella D’Aniello, Luigi Iavarone e Roberto Di Martino. Operazione fatta all’ospedale di Scafati dunque con acciaccati veri magari dotati di tessere sanitarie di altre persone comunque consenzienti.
Al capo 12 il fatto diventa più serio in quanto con le certificazioni false in questo caso rilasciate da medici non corrotti, ma raggirati da parte di persone ferite di tessere sanitarie di altri soggetti, l’assicurazione coinvolta, il cui nome non è specificata, viene addirittura condannata a pagare un risarcimento di 20mila euro più 4, 200 euro di spese in giudizio dal giudice di pace di Sessa Aurunca, Umberto Della Rocca, che francamente, non risulta nuovo alla memoria di CasertaCe. Ultimo caso di contestazione, per stasera, dell’articolo 642 è quello contenuto nel capo 13. Inutile ripetere per l’ennesima volta i nomi degli indagati principali contenuti anche in questo capo d’imputazione provvisorio. Decliniamo le generalità solamente di Massimo Moccardi e Francesco Gueli presunti incidentati che chiedevano risarcimento danni alla compagnia Allianz di Torino