LATTE E CAMORRA. La Cassazione annulla e rinvia al Riesame. Svolta per i nipoti del boss Zagaria Nicola e Filippo Capaldo

22 Luglio 2020 - 16:53

CASAPESENNA (t.p.) – Accusati di estorsioni e di aver gestito per conto dello zio Michele Zagaria il mercato del latte nella provincia di Caserta e Napoli, questa mattina, anche per i due  rampolli del clan dei Casalesi Filippo e Nicola Capaldo, la quinta sezione della Cassazione, ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare, così come successo anche per il per il manager della Parmalat Antonio Santoro (LEGGI QUI), anch’egli coinvolto.

Il tribunale del Riesame ora dovrà decidere le sorti di Filippo Capaldo che è detenuto in carcere e di Nicola Capaldo, che da dieci giorni si trova ai domiciliari, provvedimento ottenuto dallo stesso tribunale del Riesame in sede di Appello. La richiesta della difesa, rappresentata dagli avvocati Nando Letizia e Giuseppe Stellato, insiste sull’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. Ricordiamo che il Riesame confermò le accuse della Dda di Napoli, ma in queste ore la Cassazione ha annullato tale decisione.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Napoli e condotte dalla locale Squadra Mobile, avevano evidenziato l’intromissione del clan dei Casalesi nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Le imprese di riferimento della famiglia Capaldo avrebbero continuato a svolgere la distribuzione dei prodotti del gruppo Parmalat, a partire dal Latte Berna, in tutta la provincia di Caserta, nonostante gli atti cautelari di sequestro che su di esse gravavano. Ciò come dimostrano le tante intercettazioni che CasertaCe ha pubblicato, sarebbe avvenuto grazie alla relazione stretta tra Filippo Capaldo, erede designato dallo stesso boss, Michele Zagaria, e il noto e ricchissimo imprenditore di Castellammare di Stabia, Adolfo Greco, raggiunto negli ultimi tempi da due pesantissime ordinanze e uomo faro di tutte le attività di distribuzione dei prodotti della filiera Parmalat in Campania. Ed è stato proprio Nicola Capaldo ad incontrare più volte Greco, stringendo accordi precisi affinché la sua famiglia e dunque quella di Michele Zagaria (i due sono figli della sorella del boss) continuasse a tenere il controllo dell’intera rete di distribuzione riguardante la provincia di Caserta.