IL MINIFOCUS. Il ricorso di Steve Stellato contro Maria Luigia Iodice. Ecco cosa ordinerà, secondo noi, il Tar della Campania
9 Novembre 2020 - 17:20
Invitandovi a leggere in calce all’articolo il testo integrale del citato ricorso firmato dall’avvocato Renato Labriola, vi lasciamo qualche nostra valutazione, espressa da chi in termini di conoscenza dei meccanismi elettorali ha dimostrato di possedere
MARCIANISE/BELLONA – Non era difficile prevedere che il ricorso presentato dall’avvocato Renato Labriola, in nome e per conto di Agostino “Steve” Stellato, che chiede l’annullamento del risultato elettorale che ha portato all’elezione, per la lista Noi Campani, del medico marcianisano Maria Luigi Iodice, sarebbe stato ammesso dal Tar.
E così è stato: Il testo integrale del ricorso lo potrete leggere in calce a questo articolo, in cui ne segnaliamo gli aspetti salienti:
secondo Stellato, in 31 sezioni su 35 di Marcianise si sarebbero riscontrate delle anomalie che prefigurerebbero un irregolare conteggio dei voti di preferenza.
Diciamo subito che non abbiamo ben capito cosa significhi che i voti di preferenza siano superiori a quelli di lista o che i voti dati alle candidate donne siano ugualmente superiori alla cifra della lista.
Bisognerebbe capire precisamente cosa voglia dire Stellato, visto e considerato che con la possibilità di attribuire la doppia preferenza di genere, la somma di tutte le preferenze, sia quelle al maschile che quelle al femminile, può superare, proprio per effetto di una differenza nel rapporto tra le due espressioni di voto: ogni croce sulla lista vale 1 voto, che il più delle volte si collega a una duplice preferenza di genere, che computata dà il risultato di 2, ovvero esattamente il doppio di 1.
Dove invece il discorso diventa più chiaro e dove le ragioni di Stellato appaiono, fino a prova contraria, fondate, riguarda la parte in cui rimarca due elementi: il fatto che la somma dei voti di preferenza al femminile sia superiore a quella complessiva del partito e, ancor di più, che in 6 sezioni di Marcianise su 35, i voti di preferenza attribuiti alla sola candidata Maria Luigia Iodice siano stati a loro volta superiori a quelli attribuiti alla lista Noi Campani.
Se è così, ciò è aritmeticamente impossibile, perché in questo caso noi non ragioniamo sulla somma dei voti dati con l’utilizzo del metodo della preferenza a più candidati di diverso genere, cioè maschio+femmina, ma ragioniamo sulle preferenze di un solo candidato. Qui il rapporto tra voto di lista e voto di preferenza non può superare il quoziente di 1, cioè di 1:1.
In poche parole, se in ognuna delle schede votate in queste sezioni per la lista Noi Campani è stato espresso anche il voto di preferenza alla Iodice, il massimo che questa potrà raccogliere sarà un numero uguale a quello della lista: 100 schede a Noi Campani, tutte accompagnate dalla preferenza alla Iodice. Dunque, 100 preferenze alla Iodice. E qui il discorso lo possiamo collegare al computo dei voti al femminile. Sempre su quelle 100 schede e dando per buona l’ipotesi che la Iodice abbia raccolto 85 preferenze su 100, le altre 15 potranno essere suddivise tra le altre donne candidate o non potranno essere assegnate. In parole poverissime, anche la somma di tutti i voti di genere, solo femminile o anche maschile, non potrà che essere minore o uguale al risultato del partito. Solo il mix tra voto uomo/donna, effettuato sommando tutti i numeri di preferenza, potrà portare ad una cifra superiore a quella della lista, per quel discorso che abbiamo fatto sul “voto 1” a Noi Campani, a cui corrisponde “2 voti di preferenza” ai candidati della lista.
Se effettivamente, allora, in sede di proclamazione degli eletti, sono stati assorbiti i voti della lista Noi Campani, frutto anche di quelli riportati nelle 6 sezioni di Marcianise, caricando contemporaneamente le preferenze raccolte nelle stesse 6 sezioni dalla Iodice in misura superiore ai voti di lista, vuol dire che le irregolarità sono evidenti e il Tar dovrà quantomeno procedere a un riconteggio delle schede in quelle sezioni.
Anche per Portico e Recale ritorna il ricorrente segnala il problema della somma dei voti alle candidate donne alle donne che avrebbe superato quello assegnato alla lista.
Nel caso di Caserta e di San Pietro Infine, Stellato lamenta una discordanza tra le schede assegnate a Stellato e i voti effettivamente riportati.
Troppo generico, a nostro avviso.
Bisognerà attendere un’eventuale esplicazione dettagliata, che possa convincere il Tar a ricontare i voti anche in queste due particolari sezioni. Segnalandovi che il ricorrente chiede, previo riconteggio, l’annullamento della proclamazione degli eletti, una ridefinizione della graduatoria delle preferenze o, in subordine, un nuovo voto – cioè una riapertura dei seggi al popolo sovrano limitatamente alle situazioni segnalate – vi diciamo quel che, per nostra esperienza, riteniamo succederà.
Intanto, il Tar guarderà ai 31mila voti e passa attribuiti a Noi Campani dal Ministero degli Interni e confermati dalla Corte d’Appello di Napoli in via definitiva valutando come errore di trascrizione i 34mila voti che a Noi Campani sono stati attribuiti, invece, dal Tribunale di S.Maria C.V.
Difficile pensare a un Tar che faccia, infatti, ricontare tutte le schede scrutinate in provincia di Caserta per verificare il voto di Noi Campani che, modificandosi, potrebbe anche andare a modificare la ripartizione complessiva dei seggi tra le diverse liste a livello regionale e provinciale.
Al contrario, quello che il Tar probabilmente farà sarà ordinare il riconteggio, che avverrà in Prefettura alla presenza di tutte le parti in causa, delle 6 sezioni del Comune di Marcianise. Se lo farà, dovrebbe aggiungere a questo anche quello relativo ad un’altra sezione di Marcianise diversa dalle precedenti 6 e qualche sezione tra Portico e Recale in cui si è registrato una somma delle preferenze date alle donne superiore a quella della lista.
Perché lì difficilmente ci si potrà sottrarre dalla verifica di ciò che il ricorrente scrive e cioè, ripetiamo, che alla Iodice sarebbero stati dati voti in cifra superiore a quelli riportati dal partito.
Cosa, ribadiamo, assolutamente impossibile.