Il nipote del boss Diana si dissocia dal clan dei casalesi: “Per me la camorra è il vero cancro della provincia di Caserta”
18 Dicembre 2022 - 12:26
Condannato in primo grado per associazione mafiosa e per trasferimento fraudolento di armi
CASAL DI PRINCIPE – Armando Diana, 41 anni, nipote del boss Elio Diana, cognato del capoclan Francesco Schiavone Cicciariello, si dissocia apertamente dal clan dei casalesi. Ha affidato le sue parole ad una lettera indirizzata alla Corte di Appello di Napoli. “Non condivido le logiche camorristiche ha hanno martoriato la mia terra – ha dichiarato l’imputato. Per me la camorra è il vero cancro della provincia di Caserta, ragion per cui ribadisco fermamente la volontà di dissociarmi da tali logiche. Sono pentito per quanto accaduto e chiedo scusa alle persone offerse e al polo di Casal di Principe.” Condannato a 12 anni e 10 mesi di reclusione per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni e armi.
Diana sta affrontando il processo d’Appello insieme a Walter Schiavone, 41 anni, Nicola Baldascino, 45 anni e Antonio Bianco, 42 anni. Secondo l’accusa hanno partecipato alle attività del clan dei casalesi tra il 2015 e il 2018 collaborando con Walter Schiavone e dedicandosi alla distribuzione di prodotti caseari con modalità estorsive. I tre si sarebbero resi protagonisti del trasferimento di quote della società “I Freschissimi” a Nicola Baldascino, che in primo grado ha rimediato 2 anni e otto mesi di reclusione., Armando Diana, inoltre, avrebbe detenuto e custodito anche le armi per cosca.
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