Il nostro identikit. Chi ha incendiato e distrutto 8 autobus delle autolinee Casella è un giovanissimo di circa 1,90 mt fronte molto spaziosa…. L’ipotesi di una guerra tra concorrenti

16 Gennaio 2024 - 19:18

Pare che da qualche tempio Casella avesse stabilito dei prezzi concorrenziali molto bassi e ciò magari non è andato a genio a qualcun’ altro. Lo scavalcamento di un muro di 5 mt e …

PIGNATARO/PASTORANO – (Gianluigi Guarino) Sin dal primo momento, considerando gli elementi emersi dalle telecamere di sorveglianza e filtrati dalle indiscrezioni di fonti vicine all’impresa di autolinee Casella la matrice camorristica del terribile rogo che ha determinato la distruzione di 8 autobus nella notte tra sabato e domenica in un grande deposito sito nella zona industriale di Pastorano è stata solo una tra altre possibili.

Ciò, non tanto perchè dalle parti di Pignataro non ci sia qualcuno, che come si suol dire, “faccia la camorra” provando a rinverdire “i fasti” criminali di don Vincenzo Lubrano e compagnia, ma perchè ci sono troppe cose non allineate ai metodi tipici con cui i clan si muovono in conseguenza di un ricatto estorsivo senza non riscontrato oppure di uno scontro, legato ad interessi confliggenti.

E allora, si devono necessariamente vagliare, come pur stanno facendo gli inquirenti altre ipotesi. Tra queste c’è anche quella che riporta ad una tensione cresciuta negli ultimi mesi, nell’ultimo anno, con qualche concorrente che mal sopportava la politica concorrenziale di prezzi molto bassi, applicata dalle autolinee Casella. Ben inteso se questa voce, da noi verificata, è assolutamente fondata, è anche vero che al momento non siamo ancora in condizione di capire bene o di avere delle certezze matematiche su quale fosse il contesto o su quali fossero i contesti in cui queste tensioni si erano sviluppate.

Viaggi lunghi, in partnership con agenzie di viaggio o trasporti di breve o media gittata? Su questo stiamo lavorando e cercheremo di capire meglio quale sia stato e quale sia il contesto in cui si esplicitano le diverse attività dio trasporto e, più in generale, l’offerta di servizi delle autolinee Casella.

Un ulteriore verifica abbiamo realizzato in queste ore ore rispetto a ciò che sarebbe emerso dalle immagini delle telecamere. C’è chi ha parlato, diversamente a quello che era stato detto e anche scritto, sin da domenica, che l’uomo immortalato non fosse in realtà a volto scoperto bensì a volto travisato. Al riguardo ci sentiamo di dire e confermare la versione da noi sostenuta sin dall’inizio: volto scoperto. In più, visto che c’è qualcuno che porta aventi l’ipotesi contraria, aggiungiamo che si tratterebbe di un ragazzo molto giovane, molto alto, pare circa 1,90 mt con un piede, ovviamente, molto grande e un attaccatura dei capelli significativamente arretrata che lascia scoperta quasi completamente la fronte. Ragazzo magro, e dunque anche con l’agilità e con la forza giuste per scalare un muro molto alto, quasi 5 metri, per allontanarsi dalla zona del deposito. Ora, è vero che le fiamme bruciavano i suoi vestiti e questo rappresentava un surplus di adrenalina, ma per scalcare un muro di 5 mt occorre comunque la forza, un rapporto peso-potenza muscolare che te lo permette di fare. Cosa ha trovato l’attentatore al di la di questo muro non appena è riuscito a togliersi i vestiti oppure a spegnere le fiamme frutto di quei ritorni fortissimi provocati dagli incendi violentemente appiccati con litri e litri di benzina? Dei complici oppure si è allontanato da solo? E con che mezzo? Con un’auto o come invece queste fonti vicine alle autolinee Casella, affermano con un motorino, con uno scooter?

Tutte ipotesi aperte di un fatto gravissimo di cronaca che naturalmente continueremo a seguire.