LA FOTO MONDRAGONE. L’ultima opera di Alfredo Campoli non è un gazebo, ma un bar intero all’aperto. Tutte le violazioni clamorose del Codice della Strada

10 Luglio 2018 - 13:31

MONDRAGONE (GG). La vicenda la conoscete.

Perché se oggi state leggendo questo articolo di Casertace vuol dire, quasi sicuramente, che ne avete letti di simili nel passato recente.

L’articolo risente della disarmante evidenza della foto che lo sovrasta e che diventa, in sé e per sé qualcosa di molto più importante di mille parola.

Con la preghiera alla famiglia Campoli-Tramonti di non cominciare con i soliti lamenti, vi diciamo che questo mega gazebo, che oramai assomiglia quasi ad un vero e proprio manufatto stabile, è stato costruito, dall’imprenditore Alfredo Campoli che è sempre il marito dell’assessore all’attività produttiva Tramonti.

A guardare bene di marciapiede non ce n’ è proprio più  all’incrocio tra Via Trento e via Fiumara.

Le attività produttive sono diventate, oramai, un’affare di famiglia e l’Amministrazione comunale ritiene di aver, come si suol dire, “messo a posto le carte, facendo galleggiare tutte quante le autorizzazioni nell’acquario delle SCIA , cioè una sorta di autocertificazione che nel caso di un gazebo, evidentemente anche per quelli di 100 mq, è il requisito richiesto.

In questo caso, c’è una SCIA iniziale presentata dal titolare del bar Romano e una integrazione successiva.

Ma qui il problema non è questo: esistono delle leggi di rango superiori, come quelle contenute nel Codice della strada, per le quali ” un cataplasmo” del genere non si potrebbe proprio costruire.

L’art. 20 comma 3 del CdS infatti precisa che :” Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. Le occupazioni non possono comunque ricadere all’interno dei triangoli di visibilità delle intersezioni, di cui all’art. 18, comma 2.( leggi incroci stradali)  Nelle zone di rilevanza storico-ambientale, ovvero quando sussistano particolari caratteristiche geometriche della strada, è ammessa l’occupazione dei marciapiedi a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria.

Che dite, mondragonesi, questo coso è legale o illegale.

Probabilmente, il titolare del locale, Marcello Romano, fratello del più noto Agostino Romano, Vice sindaco di Ugo Conte e uscito dalla vicenda ECO4 per effetto della prescrizione, dovrà confrontarsi con il già citato Alfredo Campoli, per darsi una ripassata delle norme.

Stessa cosa devono fare il dirigente Polverino che ha firmato l’autorizzazione, ma quello che è più grave, lo deve fare il Comandante della Polizia Municipale Antonio Di Nardo che, incredibilmente, ha controfirmato questa autorizzazione al punto che noi non capiamo bene se questo comandante, come va dicendo, è in sofferenza con questa Amministrazione, al punto da volersene andare o se, invece, come si suol dire, è tutta scena.

Clicca qui per leggere l’autorizzazione Mondragone