LA NOTA. Bimbo di 4 anni grave per la tubercolosi trasferito da Caserta al Santobono. Regione Campania peggiore di Luigi XVI e Maria Antonietta

5 Agosto 2018 - 11:50

CASTEL VOLTURNO (gianluigi guarino) – La carriera dell’attuale assessore regionale alle attività produttive e alla ricerca scientifica Antonio Marchiello è connotata da una sequela impressionante di incarichi di alto funzionariato o di dirigenza di iperburocratizzati uffici soprattutto in Regione Campania, territorio quest’ultimo che conosce come le sue tasche.

Se non abbiamo inteso male dal suo curriculum, Marchiello è anche un medico. Ma sostanzialmente il medico non l’ha fatto mai o quasi mai, occupandosi di altro. Ha prestato la sua opera dentro alla struttura commissariale e ha collezionato incarichi di gestione dalla notte dei tempi.

Nel 1993 è stato udite, udite commissario dell’Usl 44 di Napoli.

Abbiamo voluto guardare il suo curriculum perché ci sembrava folle e anche offensivo nei confronti dei cittadini della Campania che il governatore Vincenzo De Luca utilizzasse l’assessore alle attività produttive per rispondere ad una doverosa interrogazione, presentata dal consigliere di opposizione, Gianpiero Zinzi, sui reiterati casi di tubercolosi che, da più di un anno a questa parte, si stanno verificando nella zona di Castel Volturno, soprattutto tra la popolazione immigrata.

Abbiamo visto, dunque, che De Luca ha incaricato l’unico della Giunta che avesse strappato negli anni ’80 una laurea in medicina.

Ma questo non assolve, né il governatore, che avrebbe avuto il dovere essendo lui commissario di governo per la Sanità, di rispondere in aula a Zinzi, né l’assessore, per la superficialità di una risposta, che rimanda ad una non meglio declinata casistica che ha fatto dire a Marchiello che dei casi di tubercolosi registrati in provincia di Caserta non c’è da preoccuparsi, perché rientrano nella norma o nei numeri di una casistica normale e fisiologica. Ora, chi scrive, fa il giornalista in questa terra da quasi 20 anni. 20 anni che ne vantano 40 o forse 50 per il tempo che ho trascorso nelle redazioni o comunque lavorando su temi e contenuti tra i più svariati. Ebbene, non ricordo un solo momento in cui si è registrata una concentrazione di casi di Tbc che non sia questo dell’ultimo anno.

Superficiale, cinica, irrispettosa del diritto dei cittadini a conoscere come vadano le cose in certe materie, la risposta di Marchiello. Ma si sa, governatori e assessori regionali, ma il problema vale anche per quelli comunali, per i componenti dei cda degli enti di sottogoverno, trascorrono la loro giornata a parlare di poltrone condendola di discorsi politicanti lontani mille anni luce dall’interesse e dai problemi veri della gente.

E allora, in questa domenica (speriamo che qualcuno gli mandi l’articolo), regaliamo alla sicumera dell’assessore l’ultimo caso della serie: ieri, un bimbo di 4 anni, un immigrato di stanza a Castel Volturno, è stato trasferito dall’ospedale di Caserta in cui si trovava ricoverato da qualche ora, all’ospedale Santobono di Napoli. Diagnosi netta e indiscutibile: tubercolosi.

Esiste un focolaio, dunque. La ripetitività dei casi (tre settimane fa se n’erano registrati 4 in una volta sola), la concentrazione territoriale e della loro esplosione fa chiaramente comprendere che esiste una necessità di un serio monitoraggio che apra la strada ad una profilassi in modo da risolvere, seriamente, il problema.

Insomma, occorrerebbe serietà e tanti pensieri, dedicati al bene comune da parte dei governanti. L’assessore Marchiello ha trascorso la sua esistenza negli uffici, in quel mondo ovattato ed alienato, disancorato rispetto al mondo di fuori, da cui dovrebbero svilupparsi le politiche e le azioni finalizzate a migliorare la vita delle persone e che invece sono una vera e propria ridotta dei privilegi e della più odiosa autoreferenzialità.