LA RETATA DI CASTEL VOLTURNO. Tra gli arrestati ci sono anche il capo dei vigili urbani e Rosario Trapanese. Altri 15 indagati a piede libero

11 Gennaio 2019 - 12:18

CASTEL VOLTURNO – II Giudice Grammatica per le indagini preliminari, accogliendo le risultanze investigative, emerse nell’ambito di una articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ed eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Mondragone, diretta dai PM Giacomo Urbano e Vincenzo Quaranta, ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, concussione, falso ideologico in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere.
L’esecuzione del provvedimento, scaturito da una prolungata indagine precisamente indirizzata al monitoraggio di fenomeni di corruttela all’interno dell’Ufficio Tecnico del Comune di Castel Volturno, avveniva nella prima mattinata odierna da parte dei CC di Mondragone e ha colpito:
NOVIELLO Carmine, nato a Castel Volturno il 04.04.1959, Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di
Castel Volturno;
DI BONA Antonio, nato a Casal di Principe il 18.03.1965, Addetto dell’Ufficio Tecnico del Comune di
Castel Volturno:
RUSSO Giuseppe, nato a Castel Volturno il 07.03.1956, Tecnico Comunale:
CASSANDRA Luigi, nato a Gaeta il 28.05.1960, Comandante della Polizia Municipale di Castel Volturno
MORRONE Francesco, nato a Castel Volturno il 05.10.1956, Maresciallo della Polizia Municipale del
Comune di Castel Volturno;
VERAZZO

Giuseppe, nato ad Aversa (CE) il 20.08.1968, Geometra privato;
TRAPANESE Rosario, nato a Napoli il 11.03.1968, Dirigente dell’Italian Marìtime Academy
Technologies (IMAT) con sede in Castel Volturno Pineta Mare.
Oltre agli odierni colpiti da provvedimento restrittivo risultano indagate ulteriori 15 soggetti tra
dipendenti del Comune di Castel Volturno e professionisti.
L’indagine, iniziata nel settembre 2016, trae la sua origine dalla denuncia di un privato cittadino, che
poneva in evidenza come la documentazione prodotta presso il competente Ufficio del Genio Civile, al fine
dell’acquisizione dell’autorizzazione sismica, per un complesso denominato residenziale “LE ANFORE” e ubicato in Castel Volturno (CE) via Domitiana, non fosse corrispondente allo stato dei luoghi e
non riportasse le reali caratteristiche e consistenze costruttive e funzionali dell’immobile. Per tali fatti, questa
Procura della Repubblica, oltre ad avviare immediate attività di intercettazione, notificava, all’esito dello
svolgimento di tutti gli accertamenti, avvisi di garanzia a carico di complessive 7 persone.
Le parallele attività investigative facevano emergere nell’immediato la figura di un professionista
locale, geom. VERAZZO Giuseppe, il quale nel passato aveva collaborato come tecnico esterno e con contratto
a termine, con l’UTC di Castel Volturno. Sin dalle prime fasi veniva alla luce, dalle intercettazioni telefoniche
e ambientali captate, un diffuso sistema corruttivo di cui era protagonista il personale addetto all’Ufficio
Tecnico del Comune di Castel Volturno e nello specifico il dirigente NOVIELLO Carmine ed alcuni dipendenti
tra cui DI BONA Antonio. Parimenti venivano esternati similari comportamenti da parte di alcuni appartenenti
al comando della Polizia Municipale del comune di Castel Volturno.
Oltre ad essere assunte fonti di prova particolarmente preziose, le intercettazioni risultavano
sconcertanti tanto da paventare un consolidato sistema corruttivo nonché una gestione dell’Ufficio improntata a
logiche di gestione clientelare. Gli investigatori avevano subito avuto modo di percepire l’estensione dello
scenario d’indagine e le attività intercettive venivano necessariamente ampliate tanto che si rendeva necessario
avviare una variegata attività di registrazione occulta all’interno degli uffici del citato Ente comunale.
I principali attori del sistema di corruzione all’interno dell’UTC, identificabili nelle figure di Carmine
Noviello, Di Bona Antonio e gli addetti alla Polizia Municipale, seppur non operando in maniera associativa,
agivano ognuno per raggiungere vantaggi di tipo strettamente personale favorendo determinati soggetti. Ogni
componente è risultato essere pienamente consapevole di ciò che doveva fare nell’ambito di determinate
pratiche, per far sì che queste fossero evase con celerità ma soprattutto che potessero concludersi con il rilascio
delle autorizzazioni necessarie. Con molta facilità, gli investigatori si sono imbattuti in documentazione formata
ad hoc, materialmente o ideologicamente falsa (di natura pubblica e/o privata) o anche in sostituzione di atti già
presenti nelle relative pratiche.
Nel corso delle investigazioni sono emerse specifiche vicende nelle quali è emerso l’interesse per
pratiche edilizie da parte di imprenditori e privati cittadini molto vicini al dirigente NOVIELLO Carmine e dai
quali questi ha tratto personale vantaggio, tra cui:

Simulatore marittimo in fase di realizzazione da parte detta società I.m.a.t. sito in Castel Volturno.
E’ stato accertato che, per il rilascio dei titoli edilizi in favore dell’Italian Maritime Academy Technologies
(IMAT) gestita da TRAPANESE Rosario, il dirigente/responsabile dell’UTC NOVIELLO Carmine
rilasciava, illegittimamente e formando atti falsi, un permesso di costruire per la realizzazione di un simulatore
marittimo, avente la forma di una nave da crociera, determinante una volumetria di gran lunga superiore
rispetto a quella consentita dagli strumenti urbanistici vigenti per la zona interessata dall’intervento edilizio,
in tal modo egli procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale all’IMAT di TRAPANESE Rosario, omettendo
di far corrispondere gli oneri concessori, pari per la sola quota urbanizzazione a circa € 150.060,00 ed
attestando poi falsamente l’avvenuto pagamento degli stessi.
Parimenti, il Noviello poneva in essere atti contrari ai doveri di ufficio al fine di favorire/agevolare il
TRAPANESE Rosario, sempre in relazione alla società IMAT, adottando provvedimenti in tempi velocissimi
in contrasto con quanto genericamente avveniva al fine di superare le difficoltà che di volta in volta
emergevano nonché richiedendo al Geom. RUSSO Giuseppe, dipendente del suo ufficio, ed in accordo con il
Maresciallo della Polizia Municipale MORRONE Francesco, di modificare dei verbali di sopralluogo svolto
presso la sede IMAT presente all’interno del Grand Hotel Pinetamare, al fine di evitare che emergessero
irregolarità.
Successivamente ad un controllo svolto presso il cantiere dove la società IMAT stava edificando il
simulatore marittimo, lo stesso NOVIELLO Carmine, sempre al fine di agevolare l’imprenditore
TRAPANESE Rosario, benché pienamente cosciente delle irregolarità, ritardava l’adozione del provvedimento
di sospensione lavori nonché faceva modificare al preposto collaboratore, geom. Giuseppe Russo, la relazione
di sopralluogo in modo da non far emergere che la struttura metallica in fase di realizzazione fosse difforme e
che per tutte le opere in corso di realizzazione mancassero gli adempimenti in materia sismica. Ciò avveniva in
accordo con il Comandante della P.M. di Castel Volturno, Ten. CASSANDRA Lugi, il quale ometteva di
procedere al sequestro. Il NOVIELLO attestava inoltre falsamente, in una formale comunicazione trasmessa
alla Procura della Repubblica di S.M.C.V., che non si aveva certezza che le opere in corso di realizzazione
potessero considerarsi porzione o parte di stralcio del simulatore di navigazione nonostante nelle intercettazioni
emergesse chiaramente detta circostanza, omettendo inoltre di rappresentare che i lavori, sebbene fosse stata
disposta la sospensione, erano proseguiti.
In cambio, il NOVIELLO riceveva dal predetto Trapanese Rosario molteplici utilità ed, in particolare,
il coinvolgimento del fratello nella direzione tecnica dei lavori avviati dalla IMAT; l’assunzione di un parente
di uno stretto collaboratore del NOVIELLO, presso la M.P. Security, società legata da importanti contratti di
vigilanza privata con la IMAT di Trapanese Rosario; l’impegno da parte del Trapanese, che si occupa della
formazione del personale marittimo anche per una importante compagnia di navigazione, di interessarsi
dell’organizzazione del viaggio di nozze della figlia, ovvero di una crociera; importanti regali consegnati presso
la sua abitazione direttamente e personalmente dal Trapanese, almeno in due occasioni, consistiti anche nel
fornire un elevato quantitativo di prodotti ittici nonché nel ricevere diverse stufe da utilizzare per gli uffici
dell’UTC di Castel Volturno.

Le complesse indagini svolte hanno consentito di far rilevare come, per tale vicenda, si fossero
attivati esponenti dell’amministrazione comunale in carica, al fine di orientare e condizionare l’operato della
Polizia Municipale (sono emersi elementi per ritenere che tale organo di P.G. abbia subito forti
condizionamenti nell’assumere le decisioni di competenza relative alle opere abusive che l’IMAT stava
realizzando). Vi sono state finanche riunioni tra tali esponenti della amministrazione dal sindaco DIMITRI RUSSO, i rappresentanti e tecnici IMAT, l’UTC e la stessa Polizia Municipale. Sono in corso approfondimenti investigativi al fine di individuare il soggetto o i soggetti politici che in concreto hanno orientato le decisioni della Polizia Municipale
di Castel Volturno.
Unità immobiliare in edificazione in Costel Volturno loc. Pinetamare via delle Acacie.
Lo stesso NOVIELLO Carmine, abusando delle sue funzioni e dei suoi poteri, compiva atti contrari ai
doveri del suo ufficio nell’ambito di una azione preventivamente pianificata con il tecnico Verazzo Giuseppe,
geometra incaricato di seguire gli interventi edilizi riguardanti l’immobile sito in Castel Volturno alla via
Delle Acacie di proprietà della SIEC Immobiliare. E difatti, gli interventi realizzati venivano qualificati come
“ristrutturazione edilizia mediante intervento di riqualificazione e risanamento statico funzionale”, laddove
tali interventi concretavano dal punto di vista sostanziale una “nuova costruzione”, non consentita dagli
strumenti urbanistici vigenti per la zona in cui ricade l’immobile, per contrasto con le disposizioni di cui agli
artt. 3 e 9 del DPR 380/01 e delle leggi della Regione Campania 17/82 e 16/2004. Al fine di conseguire tale
obiettivo concordava con il tecnico Verazzo, onde consentire tali illegittimità, l’intervento e far risultare
avviati i lavori riguardanti il permesso di costruire n. 284/2016, di attestare l’impossibilità di recuperare dal
punto di vista strutturale l’immobile.
Il Verazzo realizzava tale intervento producendo una falsa relazione sulla staticità dell’immobile, con
la complicità di altro tecnico, deposito a cui seguiva da parte del Noviello l’adozione, in assenza di nuova
richiesta della SIEC Immobiliare e in assenza di nuovo parere paesaggistico, del permesso di costruire n. 79
del 21.03.2017. Con tale atto, autorizzava l’abbattimento del fabbricato preesistente e la realizzazione di un
nuovo fabbricato con sagoma totalmente diversa da quella preesistente, non consentita dalla citata normativa,
allegando al nuovo atto autorizzativo gli stessi elaborati progettuali di cui al permesso di costruire n. 284/2016
ed omettendo tra l’altro di richiedere il pagamento degli oneri concessori.
Per compiere tali atti, il Noviello riceveva dal Verazzo specifiche utilità, nell’ambito di un sistema
oleato di reciproca messa a disposizione, ed in particolare la definizione della pratica riguardante l’immobile
di proprietà della figlia con la redazione di un falso certificato di collaudo, che consentiva allo stesso Noviello
di conseguire indebiti vantaggi patrimoniali. Inoltre otteneva, per il tramite del Verazzo, da lannone Mario, di
fatto interessato alla pratica SIEC Immobiliare, padre del legale rappresentante della predetta società, la
necessaria “copertura” per poter effettuare senza alcun problema interventi di sistemazione della cabina Enel
allocata all’ingresso dell’abitazione di proprietà della figlia, copertura che Iannone poteva offrire, mettendosi
a disposizione del Noviello, avendo la manutenzione per conto dell’Enel delle strutture presenti sul territorio
campano.
Al fine di scongiurare l’ultimazione delle opere ed evitare che il reato potesse essere portato ad ulteriori
conseguenze, nel corso delle investigazioni si procedeva al sequestro del fabbricato.

Vicenda dell’immobile di proprietà dei familiari del geom. Verazzo Giuseppe
Nella vicenda, NOVIELLO Carmine in accordo, unione e concorso con Giuseppe Russo, nella sua
veste di addetto al medesimo UTC, Morrone Francesco, nella sua veste di M.llo in servizio presso l’Ufficio di
Polizia Municipale, e Verazzo Giuseppe, nella sue veste di geometra e tecnico di parte, nell’ambito di
dinamiche collusive instaurate dal predetto Verazzo con l’UTC e cori la Polizia Municipale, emetteva permesso
di costruire n. 115/2006, che autorizzava l’abbattimento del preesistente fabbricato e sua ricostruzione a parità
di volumetria, e DIA 2008 in variante. Ciò avveniva nella consapevolezza che il fabbricato di proprietà dei
fratelli del geom. Verazzo fosse difforme dai progetti assentiti. Parimenti ometteva di adottare i poteri
ripristinatori e sanzionatori con riferimento ai lavori realizzati sulla parte di fabbricato, da ritenersi non
ammissibili urbanisticamente in quanto determinanti aumento di volumetria e di superficie utile (l’immobile
ricade nel perimetro urbano del Comune di Castel Volturno, privo di strumenti urbanistici, all’interno del quale
non sono consentite nuove costruzioni o ampliamenti di quelle preesistenti, in forza del disposto di cui agli artt.
3 e 9 del DPR 380/01 e delle leggi regionali 17/82 e 16/2004).
Tale difformità, determinava un aumento di volumetria delle strutture attuali rispetto a quelle
preesistenti (l’immobile preesistente solo in parte risulta abbattuto e ricostruito), anche utilizzando la falsa
relazione redatta dal Russo, ne venivano adottati i poteri inibitori e quindi la sospensione dei lavori ed anzi
ripristinatori e sanzionatori in relazione alle difformità, così consentendosi la realizzazione e il completamento
di tali lavori.
Successivamente il NOVIELLO, pur avendo contezza delle difformità, si avvaleva della relazione
redatta dal dott. Alberto Coppola per superare le questioni riguardanti la volumetria determinata dall’abuso,
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emettendo un permesso di costruire in sanatoria, in cui integralmente recepiva la predetta relazione tecnica,
sebbene tali opere mancassero della “doppia conformità”.
In tale contesto Morrone Francesco, nella qualità di M.llo della Polizia Municipale di Castel Volturno,
abusando dei suoi poteri e delle sue funzioni, ritardava, per quanto di sua specifica competenza, la
comunicazione all’A.G. (Procura di S.M.C.V.) della notizia di reato e l’adozione del sequestro preventivo
d’urgenza del porticato antistante il locale palestra di proprietà dei familiari del Verazzo dall’aprile del 2017 al
14.06.2017, nonché non adottava gli atti in relazione alla mancanza di agibilità con riferimento a tale
porticato, di fatto trasformato in locale commerciale, non più adottava il sequestro preventivo d’urgenza di
altra parte del medesimo fabbricato, ove peraltro erano in corso lavori.
Vicenda relativa al fabbricato sito in Castel Volturno denominato “American Palace”, ubicato al 34
della Domìtìana.
Il Noviello, abusando dei suoi poteri e della sua qualità, induceva il proprietario dell’immobile a
consegnargli la somma contanti di €30.000,00. Va premesso che, nel novembre del 2010, l’istanza presentata
dalla parte e diretta ad ottenere il certificato di agibilità con riferimento al pianterreno e primo piano, adibiti ad
attività commerciali, dell’immobile sito in Castel Volturno alla via Domiziana al Km 34,00, sul presupposto
che difettasse la conformità urbanistica dell’immobile, ovvero che non fosse stata definita l’istanza di condono
presentata ai sensi della legge 47/85 (istanza rigettata solo nell’anno 2016). Dopo tale evento, con modalità di
persuasione/suggestione e dirette a porre la parte in uno stato di soggezione psicologica ovvero a condizionare
i suoi processi decisionali, indicava al proprietario la strada da seguire per superare le problematiche
riguardanti il rilascio dell’agibilità, ed, in particolare indicava/suggeriva di rivolgersi ad un legale che avrebbe
predisposto apposito ricorso per l’annullamento in autotutela del diniego dallo stesso adottato e di
corrispondergli la somma di € 30.000,00. Il NOVIELLO aveva cura di precisare che la strada prospettata al
proprietario era quella più agevole, rispetto all’alternativo percorso che prevedeva il ricorso all’autorità
giudiziaria amministrativa, incerto e sicuramente più lungo. Il Fabozzi Ulderico aderiva a quanto suggerito dal
professionista che predisponeva apposito ricorso elaborando mendaci interpretazioni.
In tal modo, riusciva ad avere un provvedimento di agibilità (illegittimo), provvisorio e cautelativo (categoria
provvedimentale non prevista dal sistema normativo: legge 47/85), adottato in data 8.2.2011 a distanza di
pochissimo tempo dalla comunicazione del diniego e dalla presentazione del ricorso, sebbene permanessero le
condizioni di non conformità urbanistica dell’immobile a cui faceva riferimento la richiesta di agibilità, rilascio
a cui seguiva la dazione da parte del privato cittadino della somma di €30,000,00,
II Noviello rilasciava l’agibilità provvisoria sebbene avesse piena contezza delle gravi problematiche
che sussistevano in relazione alla pratica di condono presentata ai sensi della legge 47/85, che riguardavano
l’epoca di ultimazione. Ed infatti, l’immobile oggetto della istanza di condono, come risultava dagli stessi atti
adottati dal Noviello in epoca precedente, non risultava ultimato entro la data del 01.10.1983, mancando delle tompagnature perimetrali e del completamento funzionale trattandosi di locali ad uso commerciale e non
destinati a residenza, e l’aspetto inerente la possibilità di enucleare in modo autonomo la parte della struttura
realizzata in epoca successiva al 01.10.1983.
Oltre agli episodi più rilevanti sopra evidenziati, il NOVIELLO Carmine, abusando della propria funzione,
poneva in essere atti diretti a favorire indebitamente se stesso o suoi stretti familiari nella trattazione di pratiche
edilizie per gli immobili di loro proprietà.

Sono infine emerse altre condotte, in relazione ad altre pratiche trattate dal responsabile dell’UTC di Castel
Volturno illecite dinamiche, frutto di chiara collusione con i tecnici incaricati da parti private.
Alle pratiche gestite in prima persona dal Noviello si affiancano poi le condotte del Di Bona Antonio, altro
dipendente dell’UTC con mansioni di archivista e di addetto alla pubblicazione degli atti adottati dal predetto
nell’ambito di un sistema caratterizzato dal sistematico assoggettamento della funzione pubblica a forme di
mercimonio. Il Di Bona, nel corso delle indagini, si è visto ottenere somme di danaro, ricariche telefoniche e
favori sessuali all’interno e all’esterno degli uffici comunali da parte di tecnici o dalle parti private, in cambio
di attività, illecite, dirette a consentire il buon esito delle pratice edilizie. Il più delle volte ha consentito la
sostituzione di atti, l’introduzione postuma di atti inesistenti che andavano prodotti dall’interessato in epoca
precedente ed entro un determinato termine e ha provveduto alla definizione delle pratiche edilizie trattandone
talune in maniera prioritaria rispetto alle altre e facendo falsamente risultare gli atti (permessi di costruire)
regolarmente già pubblicati, per il periodo minimo stabilito dalla normativa di settore, all’albo comunale con
immediato rilascio degli stessi atti agli interessati.
Alle dinamiche illecite appena accennate, non sono risultati estranei altri appartenenti all’UTC di Castel
Volturno, ulteriori appartenenti al Comando di Polizia Municipale di Castel Volturno, che risultato indagati ma
non destinatari di misure cautelari.
In data odierna, i Carabinieri di Mondragone, hanno eseguito il provvedimento del GIP, traducendo presso la
casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere: Caimine Noviello, Antonio di Bona, Giuseppe Verazzo e
sottoponendo gli altri destinatari della misura cautelare agli Arresti Domiciliari presso le rispettive abitazioni.