LA SENTENZA. OMICIDIO DI VIA VICO. 21 anni e un mese all’assassino di Gennaro Leone

11 Gennaio 2023 - 16:18

La Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere condanna Gabriel Ippolito che il 28 agosto del 2021 sferrò due coltellate al pugile 18enne di San Marco Evangelista. Atti in Procura per la fidanzata del giovane omicida, Zaira Franceschetti, l’amico Biagio Tognaccio ed il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Caserta Salvatore Di Nuzzo.

SANTA MARIA CAPUA VETERE (r.s.) Ventuno anni e un mese: questa la pena comminata dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Roberto Donatiello, a Gabriel Ippolito, condannato oggi per l’omicidio del 18enne Gennaro Leone, avvenuto il 28 agosto nel 2021.

Si è chiuso, quindi, il processo per omicidio volontario nei confronti del giovane di Caivano che in quella folle notte di movida violenta, in via Vico a Caserta, sferrò ben due coltellate al pugile di San Marco Evangelista. Oggi, ascoltata la difesa affidata agli avvocati Angelo Raucci e Michela Ponticelli, è arrivata la condanna in primo grado dopo una breve camera di consiglio.

Ieri il pubblico ministero aveva chiesto per Ippolito una condanna a 23 anni, quindi i giudici hanno pressoché del tutto accolto la richiesta dell’accusa. Tra gli altri dispositivi, Ippolito è stato interdetto dai pubblici uffici e sospesa la potestà genitoriale. Dovrà, inoltre, risarcire la famiglia di Leone: disposti 100mila euro per il padre Bartolomeo

Leone, altrettanti per la madre Giuseppina Geniale e 70mila euro a testa per il fratello e la sorella di Gennaro Leone (la famiglia era assistita dagli avvocati Alfredo Plini e Alberto Tartaglione). Settemila euro andranno al Comune di Caserta e 5mila all’associazione Polis, costituitisi parte civile. Da sottolineare che gli atti riguardanti le deposizioni di Zaira Franceschetti, fidanzata di Ippolito, dell’amico Biagio Tognaccio e del medico del pronto soccorso dell’ospedale civile di Caserta, Salvatore Di Nuzzo, sono al vaglio della Procura: per i primi due, probabilmente, si avanza l’ipotesi di falsa testimonianza. Per Di Nuzzo e per gli altri sanitari che la notte del 28 agosto del 2021 erano presenti all’arrivo di Gennaro Leone in ospedale (ricordiamo che il 18enne morì tre ore dopo l’aggressione in via Vico) per valutare possibili responsabilità mediche.