La telefonata tra l’uomo di paglia del CLAN DEI CASALESI e il geometra della ditta Caturano: “Carmine (Schiavone) si sta ammalando per quei soldi”

13 Dicembre 2019 - 13:37

CASAL DI PRINCIPE – Che Andrea Perrone sia stato un prestanome d Carmine Schiavone nella società Giomar è un dato di fatto di cui abbiamo già scritto. Nell’intercettazione che pubblichiamo oggi, il concetto viene approfondito, anche in relazione al significativo credito che la società maddalonese dei Caturano vantava nei confronti di Giomar per la fornitura di cemento e calcestruzzo per i lavori del centro polifunzionale di Portico, aggiudicati al consorzio Stabile Ago, imperniato su Orlando Fontana e Orlando Vicigrado e da questo subappaltato alla Giomar, che secondo la dda era completamente sotto il controllo di Carmine Schiavone, figlio di Eliseo Schiavone, pregiudicato del clan dei casalesi, oggi in carcere a Prato, e cugino di Vincenzo Schiavone ‘o Petillo, anche lui esponente di primo piano del clan, per il quale ha anche progettato ed effettuato omicidi.

L’intercettazione si sviluppa dopo che il bollo dell’interdittiva antimafia si è abbattuto su Giomar. Ago toglie il subappalto e lo ricostituisce con un’altra ssocietà, Vicos. Una soluzione interna, visto che anche quest’ultima era rappresentata dal Vicigrado, già amministratore di Ago.

Ma il problema  un altro ed è costituito dai soldi che Ago deve a Giomar e che a Giomar servirebbero per pagare le pesanti fatture di Caturano. La telefonata tra Andrea Perrone, amministratore della citata Giomar e uomo di paglia di Carmine Schiavone e un tal Enzo, che gli inquirenti definiscono geometra di Caturano, è illuminante. Perrone dice al geometra dei Caturano: “Carmine per questa cosa si sta ammalando“. Dall’altra parte, Enzo recepisce questa frase e non fa altre domande su questo Carmine, dando l’impressione di conoscere perfettamente l’identità di questo Carmine, che Andrea Perrone cita.

Il resto della conversazione lo potete leggere nel documento che pubblichiamo in calce. Caturano, da parte sua, si muove in maniera ortodossa, incaricando un avvocato di tutelare i propri interessi, recuperando il dovuto delle sue fatture.

 

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