LE FOTO CASERTA. Avevamo pronosticato tre mesi di vita alla nuova aiuola. Ci sbagliavamo, dopo un mese è già uno schifo

5 Luglio 2020 - 11:22

Caserta (pm) – Con il comunicato stampa che pubblichiamo in calce, il gruppo consiliare Speranza per Caserta di Norma Naim e Francesco Apperti – che appare l’unica formazione politica di opposizione che tenta di incalzare attivamente l’altrimenti debordante giunta Marino – ha posto una questione non secondaria. Ossia il colpevole e grave mancato impiego nei servizi di pubblica utilità dei tantissimi percettori locali del cosiddetto reddito di cittadinanza. In altri termini, la mano pubblica paga uno stuolo di persone per non fare nulla e sempre sperando che esse non si dedichino al lavoro in nero.

Eppure la condizione di degrado e di totale abbandono della città e le carenze in tutti i servizi pubblici richiederebbe certamente che essi vi venissero dedicati per migliorare la situazione.

Per parlare della scuola, ad esempio – che oggi è al centro dell’attenzione di tutti per le note polemiche dovute all’azione di governo svolta dal non proprio smagliante ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina – le sedi ed i plessi scolastici cittadini, a parte le condizioni di consueta incuria, già sono in preda a quel torpore estivo che le porterà nel giro di poco tempo ad essere infestate dalla vegetazione spontanea ed ancor più scalcinate, senza che nessuno faccia nulla fino a settembre.

Che dire del decoro urbano, che dovrebbe essere inappuntabile per una città della cui vocazione turistica  gli amministratori comunali ci imboniscono continuamente e che essi  stessi ignorato completamente; che anzi, e peggio, non è nelle preoccupazioni di nessuno, né in senso concreto e neppure culturalmente parlando. Chi se ne dovrebbe fare carico, preso evidentemente da ben altro, agisce come se il problema non esistesse. E qui non si comprende se non capendo o capendo fin troppo bene.

Sul tema del decoro, a Caserta si sperimenta persino la farsa. Come si sa, dallo scorso maggio, in piazza della Prefettura, è stata realizzata una fioriera, con pretesa ornamentale, con la scritta Città di Caserta formata da piantine sempreverdi. Nel darne notizia su questo giornale, prevedemmo – facilissimamente, per carità – che massimo tre mesi ed il manufatto avrebbe fatto la fine che fanno di tutte le opere simili a Caserta: derelitto! Macché: neanche un mese e il terrapieno di sedime appare già infestato di erbe spontanee, che pure basterebbe tenere a bada con un semplice erbicida o con un giardiniere che periodicamente ed in pochi minuti le tiri via a mano. E lo scempio da vedere è ora lì nel cuore della città.

Nella foto, una strada del centro storico, ridotta ad una porcilaia, dopo la movida

Personalmente siamo convinti che, questa, sia faccenda di cultura, come accennavamo prima, oltre che di disastro della sgangherata macchina amministrativa comunale. Come si dimostra dai dediti alla movida nostrana, che, dopo le loro baldorie, lasciano le strade del centro urbano come una porcilaia, senza alcun ritegno, anzi vaneggiando in proposito di un estrinsecamento della loro personalità e della loro libertà, profanando così questi concetti considerato quello che accade in queste ore ai giovani di Hong Kong. E’ troppo pretendere che essi si comportino civilmente e nel rispetto degli altri, coerciti al loro divertimento, altrimenti calci nel culo?

Né a dire che, ad esempio, a Verona da anni opera un comitato di cittadini volontari, denominato Angeli del Bello, che curano l’estetica della propria città, rimuovendo le scritte che imbrattano muri e palazzi, tenendo pulite ed efficienti la segnaletica turistica e stradale, nonché le insegne viarie e monumentali e così via. Cose che, in queste latitudini, ci sogniamo.

Nelle foto, i volontari veronesi all’opera.

Tornando al punto di partenza, bisogna dire che le amministrazioni locali hanno già conosciuto una realtà assimilabile a quella dei percettori dei redditi di cittadinanza, all’epoca dei cosiddetti lavoratori socialmente utili. Fu un’esperienza fallimentare !

A parte le ampie defezioni degli interessati con la scusa delle malattie, delle esigenze famigliari e di questioni simili, con il bordone sindacale mancava sempre qualcosa per iniziare a lavorare. Che fosse qualche attrezzatura, che fosse la preparazione al compito (quella che, specie per le elementari mansioni esecutive, si forma in poche giorni di apprendistato) era un frapporre continue difficoltà per non fare o rinviare. Anche cambiare una lampadina di un ufficio costituiva un dramma, quella cha a casa propria si sostituisce semplicemente salendo sulla sedia. Ma d’altro canto, se manca la voglia, non bastano leggi e regolamenti, specie se non assistiti da sanzioni che siano tali.

Nella foto, la fioriera quando era in allestimento.

Particolare della fioriera, nel punto in cui qualcuno c’è salito, forse per un selfie 

Nella foto, particolare della fioriera, che è stata donata alla città dal Lions Club locale, la quale già è infestata abbondantemente di erbe spontanee per mancanza di manutenzione

Nella foto, a proposito di decoro urbano, uno dei lampioni di piazza della Prefettura, con i ridicoli globi spaiati

Nel caso di oggi, si farà la stessa fine e comunque temiamo che la sollecitazione al sindaco Marino di Speranza per Caserta rimarrà lettera morta. Anche perché, in prossimità delle elezioni regionali, figurarsi se quello si mette a maneggiare una materia coì incandescente, in un’ottica attenta al tornaconto di partito più che all’interesse pubblico. Perciò, quelli dei percettori del reddito di cittadinanza che possono temere di essere avviati al lavoro, stiano tranquilli: la vacanza continua !

COMUNICATO STAMPA

BEN UNDICI FIRME SOTTO LA MOZIONE CHE CHIEDE DI ATTIVARE I “PROGETTI DI UTILITA’ COLLETTIVA” PER FRUITORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Tra gli aspetti più interessanti della Legge che istituisce il Reddito di Cittadinanza, c’è l’obbligo da parte dei beneficiari di offrire la propria disponibilità per progetti utili alla collettività, predisposti dai Comuni in ambito culturale, sociale, artistico, formativo e di tutela dei beni comuni, per un minimo di otto ore settimanali. “Questa parte della normativa è stata finora totalmente ignorata da molti enti locali, tra i quali il comune di Caserta – spiega Francesco Apperti, consigliere di Speranza per Caserta – ed è un vero peccato se consideriamo l’elevato numero di percettori del reddito e, contestualmente, le enormi carenze nei servizi offerti dall’amministrazione. Per questo motivo, abbiamo ritenuto di sollecitare il Sindaco Marino e la sua Giunta ad attivare, con la massima urgenza, i “Progetti di Utilità Collettiva (PUC)” attraverso i quali i cittadini beneficiari del R.d.C. potranno offrire, ciascuno secondo le sue possibilità e capacità, un importante aiuto alla comunità”. La mozione ha riscontrato una adesione notevole in seno al Consiglio Comunale, venendo sottoscritta sia da esponenti dell’opposizione (oltre a Speranza per Caserta, hanno firmato i consiglieri Fabrocile, Credentino, Desiderio, Bove, Dello Stritto e Garofalo) che della maggioranza (Donisi, Ciontoli e Mario Russo). “Questo – commenta la capogruppo di Speranza, Norma Naim – ci fa ben sperare per quando sarà discussa in Aula, sperando che ciò avvenga nei tempi regolamentari (entro un mese, ndr), perché vista la situazione di enorme difficoltà dell’ente ad assicurare anche i servizi minimi, non c’è un solo giorno in più da perdere. L’impegno nei “PUC”, poi, potrà costituire una occasione per persone attualmente disoccupate di mantenere vivi i rapporti con la società e sentirsi utili alla propria città”.

Caserta, 1 luglio 2020