LE FOTO, CASERTA. Via San Carlo e il disastro del parcheggio: la zona verde, altra promessa tradita

10 Luglio 2018 - 18:54

CASERTA (Pasman) –  Con questo caldo e con quest’afa, il parcheggio interrato di via San Carlo sembra ancora più desolato, se possibile. Un parcheggio che non si sarebbe dovuto fare, per lampanti ragioni urbanistiche.
Perché avrebbe deturpato irrimediabilmente, come ora fa, le più antiche strade casertane e sfigurato, come ora sfigura, lo storico e bel palazzo Alois, con la sua pregevole cappella dell’Immacolata Concezione e con il suo – una volta – rigoglioso e tipico giardino. Epperché riconducibile – nella sua genesi – al malaffare camorristico, che se anche disvelato da indagini e processi, doveva essere non diversamente emendato che restituendo il bene alla sua piena integrità. E la conclusione che l’opera realizzata – in definitiva – proprio secondo i disegni criminali poi falliti sia stata successivamente acquisita al patrimonio pubblico è, oggettivamente, una ben magra consolazione. Intanto perché il danno all’integrità architettonica del luogo è oramai irrisarcibile e poi perché, a ben a vedere, in tutto questo ci hanno guadagnato, non tanto la generale collettività dei cittadini che avrebbero potuto sperare in un accorpamento del terreno alla confinante villetta Giaquinto per ottenere uno spazio verde comunale degno di questo nome, ma quei privati che, particolarmente abbienti, hanno potuto insperatamente comprare i circa duecento garage realizzati, a fronte dei residui centocinquanta stalli circa destinati al parcheggio pubblico.

Alla fine, oggettivamente, una speculazione edilizia bella e buona, che non si è potuta arrestare neanche quando la vicenda è finita nelle mani pubbliche, nonostante le denunce corali delle associazioni cittadine ambientaliste e culturali più meritorie, fin da subito contrarie al progetto del parcheggio.

In massima parte, le stesse associazioni oggi contrarie al Biodigestore ed all’invenzione ultima della bretella autostradale tangente al Macrico, sodalizi che il sindaco Carlo Marino, in una sua recente intervista, ha tacciato, per queste loro posizioni, di incompetenza, malafede ed autoreferenzialità. Argomento, quest’ultimo, forse inopportuno ed autofago in bocca al primo cittadino di Caserta, dove il suo partito, il PD, è ridotto al lumicino, mentre il partito pentastellato oggi egemone della politica italiana, attraverso uno dei suoi più autorevoli esponenti locali, il deputato Antonio del Monaco, si è espresso per il netto …NO all’ecomostro di Ponteselice… .

Intanto, tornando in argomento, il parcheggio non se la passa bene quanto al suo utilizzo, poiché prevalentemente vuoto. Gli automobilisti preferiscono evidentemente parcheggiare, per comodità e per tariffe, negli stalli delle strade cittadine. Proprio secondo le previsioni di quanti a suo tempo si opposero all’opera, definendola, oltre che sconsiderata urbanisticamente, inutile, in una città in decremento demografico e già dotata di strutture uguali, ravvicinate e già ampiamente disertate.

Stando tutto questo, il tabellone pubblicitario che campeggia all’ingresso della struttura (in foto), che prometteva “Una nuova area verde alla città di Caserta”, suona un bel po’ canzonatorio.

Dalle foto che pubblichiamo, e come abbiamo documentato tante altre volte, di verde neanche a parlarne, se si eccettua qualche sparuta aiuola e se si considera il tanto cemento profuso. E come quel poco che esiste viene tenuto è tutto un programma, tra piante striminzite, terreno incolto ed arso e persino le situazioni di pericolo derivante dal negligente abbandono di pozzetti e condotti tecnici e casematte che adornano il posto.

L’area, per come è concepita, sotto i dardi del sole estivo, diventa un’isola di calore avvampante. Ovviamente nessuno ci si ferma o vi si trattiene, perché a rischio di un malore.

Figurarsi se qualcuno ci porta i bambini, come era suadentemente implicito nella pubblicità imbonitoria di cui si diceva.

Scommettiamo che, in questa città lunare, la superficie fa anche media nel calcolo del verde pubblico casertano.