LE FOTO DELLE NOZZE. All’altare Giuseppina Corvino, figlia di Pasquale Corvino. I miei e i nostri auguri speciali

18 Giugno 2021 - 12:23

Cerimonia sobria, ma intensa, nella chiesa dei Salesiani in via Don Bosco. La felicità della mamma Sonia Feroce, dei nonni, dello sposo Alessandro Di Rienzo, dei suoi genitori Enrico e Rita 

 

CASERTA – (Gianluigi Guarino) E’ facile rifugiarsi nella retorica dozzinale dei luoghi comuni, comodi e agevolmente accessibili, quando si desidera scrivere una notizia, la quale, poi, non è altro che un sentito augurio indirizzato ad una persona cara che vive il suo magic moment, la sua magnifica giornata del matrimonio, che vale per se stessa, vale in quanto tale, ancora prima che per la sua dimensione di prospettiva che pure possiede, soprattutto dentro al rito cattolico-cristiano quando questo è scelto consapevolmente dagli sposi in quanto credenti.

Dunque, per evitarli questi benedetti o maledetti luoghi comuni, che depauperano l’identità della notizia, bisogna essere veloci e precisi nell’esternare la particolarità di un sentimento che induce a formulare auguri un pò più articolati, diciamo così, auguri speciali.

Detto questo, però, non posso non sottolineare, com’è successo anche in altre occasioni, liete, ma pure meno liete, riguardanti questa famiglia, la relazione intensa, lungamente datata che ad essa mi ha legato e mi lega in maniera sempre più salda con il trascorrere del tempo. Una delle banali malevolenze tra le migliaia e migliaia, esposte nei miei confronti, il più delle volte in maniera vile, guardando le mie spalle e non avendo il coraggio di incrociare la mia faccia, è quella di essere troppo amico di Pasquale

Corvino, imprenditore della sanità ed ex politico di Caserta.

Troppo amico per poterne scrivere di lui in maniera oggettiva o addirittura da non poter evitare di assecondare nei miei articoli qualche sua imbeccata, qualche suo desiderio.

A questi fessi a Caserta, che faticano proprio culturalmente a concepire l’esistenza di un rapporto che possa anche essere disinteressato, di tipo emotivo, sentimentale e non legato al soldo, esclusivo pensiero del 95% della popolazione autoctona, non entra nella zucca che il sottoscritto non potrà mai costruire un rapporto di amicizia o comunque di tipo personale, quando si accorgerà di aver di fronte persone che lo vogliono strumentalizzare e che vogliono strumentalizzare l’empatia che può venirsi a creare tra due persone. Al riguardo, spesso con l’amico Pasquale ridiamo ancora di tutto ciò che gli scrissi contro quando, allo spirare dell’anno 2010 e all’inizio dell’anno 2011, tenne in vita, per non tradire il patto elettorale con lui stipulato e nonostante le molte angherie subite, l’amministrazione di Nicodemo Patteruti che poi sarebbe comunque caduta di lì a poco.

Ma è inutile ricorrere ad esempi per chi culturalmente risolve ogni suo pensiero legandolo sempre e comunque all’interesse materiale, unica fonte in grado di determinare, in questi luoghi, relazioni e orditi assortiti tra le persone. Quello che non si è mai compreso, nonostante io mi sia impegnato a spiegarlo più volte, è che l’amicizia che esprimo e che mi viene ricambiata, non coinvolge Pasquale Corvino, ma Pasquale Corvino in quanto componente della sua famiglia che ho frequentato da anni e di cui ho potuto apprezzare la saldezza valoriale, garantita ogni giorno dalla saggezza infinita e razionale della dottoressa Sonia Feroce, moglie di Pasquale Corvino e autentica roccia inscalfibile di fronte ad ogni avversità.

Giuseppina Corvino, la magnifica sposa di ieri, l’ho vista crescere.

Ecco qua il luogo comune. No, io l’ho vista crescere sul serio, perchè quando era una bambina e frequentava la scuola media, io trascorrevo diverse ore, soprattutto di sera, non con Pasquale Corvino, ma, anche con lui, all’interno della sua famiglia, accolto come uno di famiglia.

Dunque, come posso rendere rituali, come posso riassumere in una sola riga di circostanza, i miei auguri e quelli di tutto il gruppo di CasertaCe, a Giuseppina Corvino che ieri pomeriggio si è sposata nella chiesa dei Salesiani di via Don Bosco, portata all’altare dallo sposo Alessandro Di Rienzo.

Bastava guardare l’interno della chiesa, chi c’era e soprattutto com’erano disposti i familiari più stretti. Testimoni di nozze di Giuseppina Corvino, il che è tutto dire, erano i suoi fratelli, cioè il “freschissimo” Amedeo e la sorella, la neo biologa Maria Teresa Corvino che già affianca Giuseppina, laureata e specializzata in Economia con orientamento magistrale verso la gestione delle grandi strutture sanitarie, nelle storiche attività di famiglia.

Inutile dire che Pasquale Corvino era raggiante e che chi scrive, contento del fatto che lo fosse, può, avendola conosciuta bene, immaginare i flussi emozionali che attraversavano gli stati d’animo della sempre “british”, sempre compostissima Sonia Feroce. Come si vede dalle foto, grande emozione anche da parte dei nonni, Tullio Feroce e consorte, i quali hanno accolto, insieme alla loro figlia e al loro genero, con grande felicità, tutti i congiunti dello sposo, a partire dal padre Enrico Di Rienzo e dalla signora Rita, sua consorte, delle zie Mirella, Antonella, Cristina, dello zio Sergio Feroce.

Dopo la cerimonia religiosa, tanto sobria, nello stile tipico dei Salesiani, quanto piena di tutto quello che ci deve essere in un matrimonio, gli invitati hanno proseguito verso Napoli per la cena e la festa svoltesi nel ristorante Le Arcate in via Aniello Falcone.