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LE FOTO E IL VIDEO. CASERTA Mentre la città annega Carlo Marino si gode Le Figaro che parla della Reggia…

12 Agosto 2022 - 17:06

IN CALCE IL VIDEO GIRATO MARTEDì SCORSO IN CORSO TRIESTE. Nelle stesse ore il primo cittadino pubblicava in Facebook il post che potete leggere a inizio articolo

 

 

CASERTA (pasman) Ci vorrebbe un fine retore per qualificare come irreale oppure surreale il post (nell’immagine di testa e nell’articolo) con il quale, l’altro giorno, il sindaco Carlo Marino gongolava perché il quotidiano francese metteva in prima pagina la Reggia di Caserta.

Il post del sindaco

La prima pagina di Le Figaro che illustra la Reggia di Caserta

Vestendo le penne del pavone del monumento vanvitelliano, al quale al contrario la sua assente amministrazione comunale nuoce non poco anzichenò, esultava con un “…andiamo avanti Caserta”, che in bocca ad un primo cittadino, oltre che chiassoso e provincialesco, denuncia la pochezza delle vedute e la preoccupante corrività a darsi meriti anche inesistenti. Serve dire che la Reggia ha un suo lustro internazionale perché la sua gestione è autonoma e statale, come comprovano in maniera lampante le condizioni ignobili in cui i beni Unesco del capoluogo di diretta gestione municipale sono tenuti?

Ora, l’irreale o il surreale di cui dicevamo è nel fatto che in quegli stessi momenti sul capoluogo si scatenava il nubifragio che prostrava ancora ed ancora la città, la quale tutt’oggi ne accusa gli effetti ed i danni enormi. Sui quali tutto tace, non avendo sentito pronunciare verbo da sindaco e compagnia, neanche per scusarsi o per dire ai propri concittadini che cosa si intenderà fare.

Tra tutti i quartieri cittadini, poi, ci sembra che quello che se l’è vista e se la vede peggio, se è possibile, è il rione Acquaviva, quello dove Carlo Marino ha avuto consensi incomprensibilmente straordinari alla sua rielezione.

Lì è piovuto sul bagnato, si può dire con facile battuta. Come si sa, una delle problematiche principali di questo popoloso abitato cittadino è quello dei passaggi a livello che lo separano dal resto della città. Problematica che si è accentuata con gli anni per la crescita esponenziale del traffico ferroviario e per la politica di sfrenata speculazione edilizia che, costruendo palazzi dappertutto a ridosso della via ferrata, di fatto impedisce qualsiasi possibilità di aggiramento, unica risolutiva, dei binari con un cavalcavia od un tunnel pedonale ed automobilistico.

Del sottopasso esistente, tutti conoscono le condizioni di perenne abbandono e di vero degrado e la sua continua chiusura per guasti ed inconvenienti assortiti.

Difatti, il giorno prima della bufera di martedì era già stato chiuso nel primo tratto per la caduta di ampi calcinacci dal soffitto, malmesso da tempo immemore.

Peraltro proprio in tale giornata ed in quelle precedenti la polizia operava una serie di controlli nei confronti dei tanti che, spazientiti delle lunghe attese per il transito continuo dei treni, si infilavano sotto le sbarre chiuse per passare. E supponiamo che elevasse anche delle contravvenzioni.

Dopo la tempesta, dunque, il corridoio interrato si è completamente riempito d’acqua, di fango e di immondizie varie, per cui risulta inservibile e non si sa per quanto tempo ancora, che tuttavia, conoscendo l’inoperosità degli uffici di palazzo Castropignano è da calcolare in mesi.

Anche in questo caso, dopo anni di grave abbandono della città, stanno venendo al pettine i nodi di una politica locale presa da sempre dai propri affari.

Ora, poi, che ci sono le elezioni politiche e le ferie estive, sacre per il ceto impiegatizio, che, cascasse il mondo, ad agosto deve andare alla villeggiatura, figurarsi chi metterà mano a queste cose.

Nelle foto, il sottopasso inagibile prima del nubifragio di martedì

Nei due scatti sottostanti, controlli di polizia ai passaggi a livello di via Acquaviva

In basso, il sottopasso ferroviario invaso dall’acqua 

 

Un video del nubifragio sul corso Trieste