11:25 LIVE DALLA PROCURA. Appalti truccati al Comune di CASERTA. Nell’indagine anche il voto di scambio alle ultime Comunali. 5 ARRESTI E 14 INDAGATI. Coinvolta l’impresa dei Marzo

13 Giugno 2024 - 10:16


Stanno introducendo il procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e il colonnello Manuel Scarso, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri

AGG. 11:25 – L’ordinanza verte anche, e non poco, sul voto di scambio alle elezioni comunali del 2021, tanto è vero che ci sono, tra gli indagati a piede libero, anche altri assessori e pure dei consiglieri comunali della maggioranza di Carlo Marino.

È proprio da quelle elezioni, dai voti comprati, che è partita l’indagine nell’autunno del 2021.

Ripetiamo, la corruzione elettorale riguarda soprattutto gli indagati a piede libero, mentre la misura cautelare dei domiciliari si è materializzata per gli appalti pilotati. Da quando è diventato assessore ai Lavori Pubblici, ci sarebbe stato uno scatto in avanti dei profitti della famiglia di Massimiliano Marzo. È chiaro che ci si riferisca all’azienda che si trova nella zona tra San Clemente e Falciano di Caserta, di cui è titolare il terzo fratello di Massimiliano e Paolo Marzo.

Rispondendo ad una nostra domanda sull’esistenza di eventuali fatture false, il procuratore Bruni ha detto che l’imprenditore Gioacchino Rivetti pagava a prezzo maggiorato la fornitura di materiali edili alla “Edil Marzo”, cioè l’appena citata azienda di famiglia.

Per cui esiste un filone dell’indagine riguardante le fatture false. Nel mirino della Procura della Repubblica e dei Carabinieri del comando provinciale di Caserta, anche i lavori ai plessi scolastici e al canile. Poi ci sono degli episodi specifici e anche un po’ curiosi, come quello del pagamento di un’assicurazione auto di Gioacchino Rivetti. Il quinto arrestato è il funzionario Giuseppe Porfidia.

AGG.10:55 – I capi di imputazione provvisori contestati agli indagati coinvolti nella vicenda dei presunti appalti pilotati al Comune di Caserta sono truffa, corruzione, reato quest’ultimo che ha determinato la necessità per gli indagati di fare le cosiddette “carte false” con la conseguente contestazione anche del reato di falso.

Quello che abbiamo scoperto – ha dichiarato il procuratore della Repubblica durante la conferenza stampa in corso alla Procura di S.Maria C.V. – è serio conflitto tra interessi pubblici e interessi privati, sviluppatosi anche attraverso un vero e proprio mercimonio del voto elettorale”.

“Si parla di abrogare – ha continuato il procuratore Bruni – il reato di abuso d’ufficio. Ma occorrerebbe pensare, allora, a creare uno strumento giuridico che punisca il conflitto di interessi tra pubblico amministratore e privato, soprattutto quando questo va in contrasto con l’interesse pubblico”.

I primi minuti della conferenza stampa ci consentono di ufficializzare anche la configurazione dell’ordinanza, che contiene 5 misure cautelari di arresti domiciliari a carico dell’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Marzo, di tre dirigenti – due dei quali sono i già rivelati da noi Franco Biondi e Giovanni Natale, e l’imprenditore Gioacchino Rivetti. 14 gli indagati.

Il procuratore Bruni e il colonnello Manuel Scarso hanno parlato di un vero e proprio “sistema di corruzione”, un patto tra dirigenti ed assessore, in modo da spacchettare i Lavori Pubblici per poterli gestire sotto soglia in modo da affidarli agli imprenditori conniventi.

ORE 10:10 (Luigi Vincenzo Repola) – Siamo alle prime battute della conferenza stampa che si sta tenendo negli uffici della Procura della Repubblica di S.Maria C.V. alla presenza del procuratore Pierpaolo Bruni e del comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Manuel Scarso.
Possiamo precisare che il nome del quarto indagato colpito da misura cautelare è quello di Gioacchino Rivetti, imprenditore e costruttore, papà di Pasquale Rivetti, dipendente del Comune di Caserta.
Gli indagati, compresi quelli rimasti a piede libero, sarebbero in tutto una decina.


TRA POCO ALTRI AGGIORNAMENTI. NEL VIDEO CHE PUBBLICHIAMO DI SEGUITO LE PRIME DICHIARAZIONI DEL PROCURATORE BRUNI: