LIVE. Pranzo alle Tre Farine tra il figlio di De Luca, il dg dell’ospedale Ferrante, Carlo Marino e Boccagna. Brutte notizie per Nicola Caputo

22 Maggio 2019 - 18:14

CASERTA (g.g.)Piero De Luca, prima di tutto figlio del governatore della Campania, poi deputato della Repubblica eletto a Caserta in posizione garantita, dopo esser stato battuto nel collegio maggioritario di Salerno, ha voluto vicino a pranzo tre persone e nessuno più. Al momento in cui quest’articolo è scritto, al tavolo del ristorante “Tre Farine” siedono, oltre al figlio di papà, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta Mario Ferrante, il sindaco PD della città capoluogo Carlo Marino, che è arrivato assieme ad Andrea Boccagna, capogruppo dei dem in consiglio comunale e dunque uomo in grado, grazie alla sua esperienza, di mobilitare qualcosa, compulsando anche gli altri consiglieri del suo gruppo, in vita delle elezioni europee di domenica prossima.

In questa prospettiva, è importante l’identità di chi c’era e di chi c’è ancora seduto a quel tavolo ma forse ancor di più importante chi al tavolo non era seduto, cioè Nicola

Caputo o un suo diretto riferimento. Questa visita e questo pranzo non fanno altro che confermare ciò che abbiamo scritto giorni fa (LEGGI QUI): Nicola Caputo non potrà godere, domenica prossima, dell’appoggio esclusivo e univocamente direzionale del governatore della Campania Vincenzo De Luca che, 5 anni fa, nel 2014, portò una caterva di voti al mulino del politico teverolese, determinandone, sostanzialmente, l’elezione. Perché se per l’altra candidata, cioè Pina Picierno, non essere seduta a quel tavolo non costituisce un problema, diverso è il discorso per Caputo, così come hanno dimostrato le preoccupazioni e le proteste che alcuni suoi sostenitori hanno espresso nei giorni scorsi attraverso il “solito” Facebook, dal quale non sono partiti certo messaggi dolci all’indirizzo del governatore fatto passare, quasi quasi, come un irriconoscente, incapace di dare il giusto valore a quello che, secondo i sostenitori di Caputo, sarebbe stato un quinquennio strepitoso di elaborazioni politiche e di atti parlamentari, sviluppati tra Strasburgo e Bruxelles.

Franco Roberti è il capolista e De Luca sta facendo per lui quello che sta facendo per Caputo. Sulla femmina c’è meno intensità, ma se da Roma, dal partito, è arrivata qualche esortazione a sostenere la Picierno, non sarà certo De Luca a opporre un rifiuto visto che tra sei mesi la dirigenza nazionale del PD gli tornerà comoda per rendere la più rapida possibile la sua ricandidatura a presidente della Regione Campania.