Magliocca capo della Provincia e Magliocca capo di Pignataro. Ecco come Raffaele Pezzella aveva vinto ad agosto una gara da 3 milioni di euro al Comune. Poi il misterioso stop

9 Novembre 2023 - 19:24

Beffardamente, domattina, venerdì, autorevoli magistrati tra cui il neo Procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, e autorevoli esponenti delle forze dell’ordine a partire dal Questore Andrea Grassi e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri Manuel Scarso a cui si aggiungerebbe anche il procuratore di Perugia, per anni capo dell’Anac anti corruzione, Raffaele Cantone, nell’auditorium della provincia di via Ceccano riqualificato per un milione di euro dall’immancabile Pezzella, più che un imprenditore di camorra una sorta di “eroe dei due forni”. Da un lato ha fatto man bassa di affidamenti nella Provincia di Magliocca, dall’altro con un ribasso del 4,87% si era aggiudicato un super affidamento al comune dominato da anni dallo stesso Magliocca.

CASERTA/PIGNATARO MAGGIORE – Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri genitori, tendenzialmente dalle mamme, che è importante fare le cose prima, di non lasciarsi colpire dalla pigrizia, di portarsi avanti il lavoro.

Ecco, considerando che negli ultimi due anni abbiamo analizzato in maniera approfondita, con un lavoro certosino, bandi di gara, aggiudicazioni, affidamenti sanciti dall’Amministrazione Provinciale da tanti comuni del casertano, possiamo dire che abbiamo reso orgogliosa mamma, anticipando giudiziosamente il lavoro e dunque rendendo agevole e comprensibile ciò che agevole e comprensibile non è e non sarà per tutti quelli che, appartenendo alla nostra categoria professionale, non hanno scritto una sola sillaba sul signor

Raffaele Pezzella e su tutto il meccanismo imprenditoriale ma soprattutto politico, grazie al quale colui che oggi, anche alla luce dell’arresto in carcere ha compiuto un passo significativo verso una sua definitiva “consacrazione “di camorrista doc, non sanno probabilmente neppure da dove iniziare. Noi di CasertaCe oggi siamo in grado di tesaurizzare, di capitalizzare il nostro lavoro, procedendo spediti nella lettura e nella lettura e nella comprensione del provvedimento giudiziario che, oltre al citato Raffaele Pezzella, ha portato all’arresto in carcere anche del suo socio storico Tullio Iorio e all’arresto ai domiciliari del notissimo ingegnere di Piedimonte Matese, trapiantato a Caserta, Piero Cappello, ex presidente ASI Caserta, nonché uomo di fiducia di tante amministrazioni comunali, in primis quella di Caserta del duo Carlo Marino-Franco Biondi, ovvero il matesino Piero Cappello.

Quest’ultimo, come abbiamo scritto prima volto notissimo di Terra di Lavoro, profondamente integrato nella morfologia politica. Nel dicembre 2021, proprio il periodo in cui era già sottoposto alle indagini dalle indagini dei carabinieri e della DDA di Napoli, Piero Cappello se la prese un po’ per un articolo che gli dedicammo, rispondendo piccato che lui gli incarichi al Comune di Caserta li prendeva per volontariato (2500 euro di volontariato, sic!) e aggiunse anche che gli enti locali “facevano a gara per averlo” (leggi l’articolo).

Ci siamo talmente portati avanti con il lavoro che, alla lettura della seconda pagina delle 156 del documento giudiziario eravamo già pronti a scrivere qualcosa, interpretando ed estendendo, lo ripetiamo ancora, alcuni passaggi con una modalità espositiva che potete trovare solo in CasertaCe.

Andiamo con ordine:

Oltre ai tre citati, è indagato a piede libero Carlo D’Amore, di Casapulla, legale rappresentante di Comed che, come sanno i lettori di questo giornale, è una società di capitali colpita da interdittiva antimafia poiché, per gli inquirenti, riconducibile a Raffaele Pezzella, e che è coinvolta, oltre che nell’inchiesta su Calvi Risorta esplosa 24 ore fa, anche in quella relativa agli appalti all’Amministrazione Provinciale di Caserta, risultati truccati secondo la ricostruzione dei pm, ad esito dell’inchiesta che ha portato, a Benevento, all’emissione di ordinanza di arresto , anche in quel caso a carico di Raffaele Pezzella, ma pure a carico di alcuni noti professionisti sanniti.

E proprio a Comed si deve la riqualificazione dell’auditorium della Provincia in via Ceccano a Caserta in un cantiere condiviso con la D’Alessandro Costruzioni società che qualche turbinio giudiziario pure l’ha vissuto.

E sarà proprio l’auditorium di via Ceccano, manco a dirlo, ad ospitare beffardamente, un convegno, in programma per domani mattina a partire dalle 10 intitolato “La corruzione uccide il futuro dei giovani” con diversi magistrati presenti introdotti dal sindaco di Caserta Carlo Marino presidente della Provincia Giorgio Magliocca, e avrebbe detto Peppino a Totò: “ho detto tutto“. Questi lavori sono stati pagati circa 1milione di euro proprio dalla Provincia del Presidente Magliocca. E sono finiti nelle tasche della Comed di Raffaele Pezzella e di D’Alessandro.

Tornando al nocciolo costituito dalle prime pagine dell’ordinanza, apprendiamo che risulta indagato anche uno dei contabili delle tantissime diramazioni societarie di Pezzella e Iorio, nate per non dare nell’occhio ed evitare, secondo la DDA, le interdittive antimafia: si tratta di Giuseppe Napoletano, 40 anni, di Casal di Principe.

Ultimo, ma non ultimo per importanza, indagato per intestazione fittizia di società è Carmine Petrillo da Centurano, Caserta, anche lui 40enne.

Secondo quanto è riportato nell’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Napoli, Gianluca Visco, il Petrillo era l’amministratore fittizio della Costruzioni Generali Sud s.r.l., mentre gli effettivi proprietari erano proprio Pezzella e Iorio.

Ed è proprio questa società, con sede a Napoli, ma con uffici anche nella zona di piazza Vetrano, a Caserta, ad aver vinto la gara, bandita dal comune di Calvi Risorta tramite l’albo di fornitori della centrale gare Asmel, da oltre 580 mila euro per i lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria della viabilità comunale interna e di collegamento verso le strade sovracomunali, la statale 6 Casilina e la provinciale 194.

Secondo gli investigatori, la gara fu truccata da Piero Cappello, che gestiva la procedura in qualità di supporto al responsabile del procedimento comunale, per favorire il duo Iorio-Pezzella, con cui, si legge nell’ordinanza, è legato da “rapporti collusivi di vecchia data“.

Ma di questa Costruzioni Generali Sud non è la prima volta che se ne sente parlare. Infatti, Pezzella e Iorio la gestiscono da anni, dimostrandone – secondo la DDA – un pieno possesso e totale potere decisionale.

Per quanto riguarda, invece, gli ultimi tempi, noi di CasertaCe la CGS l’abbiamo incrociata due volte tra marzo e agosto di quest’anno e il caso ha voluto che sia stata citata quale aggiudicataria di procedure di gara bandite da due enti che a capo hanno lo stesso soggetto, ossia Giorgio Magliocca.

Parliamo, dunque, dell’Amministrazione provinciale di Caserta e del comune di Pignataro Maggiore.

Partendo dalla più recente, possiamo dirvi che nello scorso mese di agosto è stata resa nota l’aggiudicazione provvisoria dei lavori sull’efficientamento energetico dell’illuminazione comunale di Pignataro Maggiore.

Il comune di Magliocca, per questa gara d’appalto finanziata dai Fondi europei di sviluppo regionale, si è affidata naturalmente alla stazione appaltante della Provincia di Caserta. Della serie: Magliocca chiama Magliocca.

Attenzione, non essendo una procedura legata alla linea di credito dei fondi PNRR, il Magliocca sindaco non aveva l’obbligo di affrancarsi ad una stazione appaltante maggiore, come avviene con i lavori che beneficiano dei soldi dell’Europa elargiti post covid. Non ci pare sia dovuto questo affrancamento all’Ufficio Gare della Provincia quando si tratta di una gara sotto al limite di rilevanza europeo (5 milioni di euro, circa). Appartiene, allora, al novero delle possibilità la circostanza di un Magliocca che si fidasse di più dell’Ufficio Tecnico operante a Caserta in zona ex Saint Gobain, che di quello attivo nel Comune di Pignataro.

Al di la della battuta, questa nostra affermazione non è granchè significativa perchè, ripetiamo, stiamo parlando di due enti con al stessa guida politico -amministrativa, quella, ripetiamo, di Giorgio Magliocca.

Tornando alla procedura, stiamo parlando di lavori da aggiudicare con una base d’asta di 2 milioni e 876 mila euro. E sapete con quale ribasso, Pezzella e Iorio se li erano aggiudicati? 4,87%. Rendetevi conto: lavori di quasi 3 milioni di euro aggiudicati con il 4,87% alla Costruzioni Generali Sud, con la sensazione che questa roba sia avvenuta in un clima di grande sicurezza e tranquillità per Pezzella. Sicuramente in un contesto in cui la con concorrenza tra imprese partecipanti non è stata una vera e propria concorrenza. Una festa da lotteria per la società di cui Carmine Petrillo ricopriva il ruolo di legale rappresentante, esattamente allo stesso modo con il quale Carlo D’Amore ricopriva la stessa carica nella Comed: secondo i magistrati della Dda, testa di legno D’Amore e testa di legno Petrillo.

L’aggiudicazione provvisoria, come dice il nome, di solito, anticipa quella definitiva. E invece, in questo caso si è registrato un “ingrippo” che sa tanto di “inghippo”. Come se l’amministrazione provinciale di Magliocca avesse avuto una sorta di percezione divinatoria che la ha indotta a fare marcia indietro in pieno agosto quando il livello di attenzione è molto basso.

Niente aggiudicazione definitiva, dunque. Una procedura monca, ma nella quale hanno ballato quasi tre milioni di euro affidati ad una ditta che, secondo i carabinieri e l’antimafia di Napoli, è gestita da storici corruttori di dirigenti, così com’è risultato dall’indagine Dda del 2020 che vede coma già detto, Raffaele Pezzella e Tullio Iorio e come risulta dalla indagine della Procura di Benevento che ridotto agli arresti domiciliari Pezzella, accusato di aver corrotto un dirigente mister X insieme ad alcuni professionisti sanniti sotto processo.