MARCIANISE ALLE ELEZIONI. Zinzi, la Iodice, l’impossibile accordo con Zannini, che un centrosinistra tristemente famelico stipula per Vincere ad ogni costo

14 Aprile 2023 - 13:56

A completamento di quanto scritto nell’articolo di ieri, occorre spiegare anche che in quella notte concitata al primo incontro aveva partecipato proprio Zinzi, con un epilogo chiaro e netto

MARCIANISE (G.G.) – Per dare informazioni cronistiche sulle ultimeore della fase che porterà alla presentaizone dei candidati e delle liste in concorso alle prossime elezioni comunali, dobbiamo violentare – come potete immaginare, cari lettori – la nostra natura.

In poche parole, dobbiamo sintonizzarci, e lo sappiamo fare bene, con la testa del politicante, di quello che non ha alcun interesse reale per la difesa dei principi e dell’identità letterale della democrazia ma che, facendo finta di averlo, in realtà si fa i fatti suoi.

Allora, ricapitoliamo: Giovanni Zannini vuol fare eleggere almeno tre consiglieri comunali, in modo da ricattare politicamente il sindaco e arrivare gradualmente, magari sotto traccia, ad un accordo sul Consorzio Idrico che è l’unica cosa che gli preme (CLICCA E LEGGI).

Se questo deve passare per la firma di un programma che sulla carta prevede anche l’abolizione del Consorzio, lui non ha problemi, perché figuriamoci se può determinargli un turbamento la violazione di una clausola programmatica.

Zannini fa paura. Naturalmente fa paura ai politicanti, a chi, pur di vincere le elezioni, è pronto ad allearsi anche con il diavolo.

Non può far paura a noi che riteniamo il fatto che esistano le leggi un chiaro segnale che queste debbano essere rispettate e non sistematicamente aggirate.

Per cui l’altra notte Gianpiero Zinzi era convinto di incontrare 3-4 esponenti del gruppo degli zanniniani, di cui fanno parte anche l’ottimo infermiere Laurenza, che a Marcianise tutti chiamano “treppezz“, e qualche altro.

In realtà, nel luogo dell’appuntamento ha trovato ad attenderlo anche Giovanni Zannini e Luigi Bosco.

Nessuna intesa, perché Zinzi, anche su mandato del candidato a sindaco Antonio Trombetta, si era recato all’appuntamento per cercare di convincere individualmente queste persone ad entrare a far parte di una delle liste in appoggio a Trombetta, non essendo invece in discussione il fatto che lui non ha mai seriamente considerato l’ipotesi che il logo di Zannini, cioè quello dei moderati, i cui voti oggi Vincenzo De Luca utilizza, non a caso, anche per ricattare politicamente la neo segretaria del Pd Schlein, potesse aggiungersi a quella delle altre liste come parte integrante della coalizione.

Finito con Zinzi, si è continuato con Lina Tartaglione. Ora, già queste trattative a prescindere la dicono lunga su quelle che sono le intenzioni dello Zannini che possono essere considerate recondite solamente da un ingenuo.

La Tartaglione avrebbe fatto volentieri a meno di andare in quel luogo, dove ha trovato finanche la liternese Tresa Ucciero, che ha scortato Bosco in quanto responsabile provinciale di Azione.

Il problema è che attorno a lei si è condensato un branco di cani famelici che non vedono l’ora di andarsi a sedere dove Antonello Velardi è rimasto per 6 anni.

Il fatto che la Tartaglione sia stata quasi trascinata materialmente di Zannini non può che significare questo.

Tutti sanno, a Marcianise, cosa ha avallato il Comune nella gestione del Consorzio Idrico.

Tutti sanno chi è Zannini, tutti conoscono i suoi metodi. E allora, se ti siedi, ci riferiamo non solo alla Tartaglione ma anche a suo marito Angelo Golino, ai moretta agli Abbate ecc., vuol dire che vivi una sorta di crisi di astinenza dal potere, che desideri anche a costo di legittimare Zannini accettando il suo simbolo e sapendo bene che poi lui ti ricatterà politicamente sul Consorzio Idrico.

E se la cosa non ti spaventa, se non spaventa gente esperta, quali sono Moretta, gli Abbate, e lo stesso Angelo Golino marito della Tartaglione, è perché tu non consideri più quella sul Consorzio una battaglia di legalità, è perché sai già da oggi che andrai ad accordarti stringendo un compromesso al ribasso.

Conclusione: se il centrosinistra non fosse così assatanato nella conquista del potere, non sarebbe difficile tenere il simbolo politico di Zannini, cioè la sua lista strutturalmente legittimata, al di fuori delle due coalizioni principali.

Perché dal lato di Zinzi e della Iodice non c’è più alcuna possibilità di accogliere quel simbolo, mentre dall’altra parte l’ultima ragione che può indurre la Tartaglione a dover cedere può essere solo quello del timore di una sconfitta. Ecco perché abbiamo scritto, nei giorni scorsi, che la cultura della sconfitta rappresenta un certificato di onestà materiale e intellettuale.

Si gareggia per vincere, ma non per vincere a tutti i costi, perché non sempre poi accadono miracoli come quello raccontato nell’epilogo del Faust.