MARCIANISE ALLE ELEZIONI. Lina Tartaglione, accordo con Zannini ad un passo. Lui pronto a firmare di tutto, anche la carta igienica, ma quando avrà 3 consiglieri la ricatterà sul Consorzio Idrico

13 Aprile 2023 - 11:23

A poche ore di distanza dal termine per la presentazione dei candidati, è opportuno sviluppare qualche ulteriore valutazione, partendo da quello che nessuno ha veramente capito sulle intenzioni che De Luca e Zannini, utilizzando quella bagattella ormai rotta ad ogni nefandezza che chiamano ancora Forza Italia, avevano per far rivincere Velardi. Poi le cose sono andate diversamente. Nicola Scognamiglio si è (giustamente) arrabbiato e stanotte, al netto della Tartaglione, che ad oggi è persona ancora per bene, è stata inscenata una farsa terminata alle 4 del mattino, orario in cui lo Zannini è biologicamente al massimo delle sue performance

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Lina Tartaglione è in buona fede. A differenza di molti di quelli che le girano intorno. Questi, con buona pace – e, dato che ci troviamo in tema, riposi in pace – della cultura della sconfitta (senti a me che altro concetto metafisico ho messo in mezzo ieri!), vogliono vincere a ogni costo. E se vogliono vincere a ogni costo, è evidente che abbiano, nutrano e preordinino delle ambizioni personali da perseguire adottando uno stile e una manutenzione dei rapporti più empatici e accorti rispetto al delirio velardiano, ma sempre quello è.

E allora Velardi non andava bene solo perché aveva in mano quel potere che era l’unico obiettivo dei suoi avversari? Beh, di qui a qualche ora Lina Tartaglione dovrà, e sottolineo dovrà, firmare l’accordo con Giovanni Zannini. Perché di questo si tratta, chiamiamolo col suo nome e non mettiamo in mezzo il povero Luigi Bosco, che vaga come un’anima in pena dando un senso alle sue giornate da sostanziale disoccupato della politica, fantasticando sulle promesse ricevute da Zannini, dall’alto della sua proverbiale affidabilità e della sua indiscutibile rettitudine morale, in vista delle prossime elezioni europee.

Già ieri abbiamo regalato molte energie per scrivere un articolo di amore per la buona politica, quella che qui abita da sempre nell’Iperuranio. Per cui oggi, impugno il manuale del giornalista elementare e via libera per una volta alla cosiddetta scrittura “asciutta e comprensibile”, in realtà solo conformista, omologante con la buona scusa che la gente deve leggere periodi brevi e scritti con parole semplici.

Allora, a Marcianise, le cose sono andate così: al di là delle apparenze e delle balle che avete letto, il governatore De Luca ha sempre considerato Antonello Velardi il migliore dei suoi interlocutori possibili. E questo non stupisce affatto in considerazione delle attitudini di entrambi.

Velardi non poteva essere speso su un tavolo di centrosinistra. Per cui De Luca si è chiamato Zannini, altro suo interlocutore naturale per attitudine, e gli ha chiesto di inventarsi qualcosa. Detto fatto. Sguinzagliati i maggiordomi, Giorgio Magliocca in primis, con l’invenzione di Velardi candidato del centrodestra, con manifesto elettorale realizzato e diffuso con l’inquietante abbinamento con Berlusconi.

Velardi era buono per De Luca e per Zannini in quanto garante, ai loro occhi affidabile, di tutta la mega operazione del Consorzio Idrico da trasformare in Spa e da inserire nel meccanismo normativo regionale, in modo tale che in vista delle prossime del 2025 riaprisse i casting delle assunzioni, dopo la chiusura di quelle realizzate nell’Asl e negli uffici della Provincia. Ma il centrosinistra ufficiale non si è spaccato così come Velardi, De Luca, Zannini e compagnia auspicavano e preconizzato.

Velardi avrebbe dunque perso le elezioni. Cambio di fronte: Zannini non è andato certo a chiedere il permesso a Nicola Scognamiglio per parlare da solo con il candidato sindaco Antonio Trombetta. Scognamiglio lo è venuto a sapere e una mattina ha incontrato Zannini sotto al grattacielo del Consiglio Regionale e non gliele ha mandate certo a dire. Altro giro, altra corsa: Zannini, utilizzando Giovanni Valentino e il suo bonus, conquistato nel centrosinistra per aver messo anche la sua firma per mandare a casa Antonello Velardi, si è presentato da quelli del centrosinistra ufficiale e da par suo ha chiesto, come fece con Magliocca ventiquattro ore prima delle ultime elezioni provinciali, 17 dicembre 2021, “la pezza” (stavolta consistente in un accordo immediato, cotto e mangiato) per concedere il sapone dei suoi voti.

Senonché ha incontrato un ufo, una persona che al momento crede ancora che la politica si possa fare anche riducendo al minimo i compromessi. Da quella riunione, Lina Tartaglione si è alzata e se n’è andata.

Il pragmaticissimo Zannini, non certo uno che si offende e si mette a fare questioni di principio, le ha detto che lui è a completa disposizione e che la lista dei moderati gliela sottoporrà prima, in modo che la candidata a sindaco possa depennare, aggiustare, modificare.

Seconda riunione ieri sera, riteniamo post partita del Napoli, e mezzo accordo raggiunto con Zannini che fa finta di sentirsi mortificato dalle condizioni poste dalla candidata a sindaco sull’atteggiamento che il Comune di Marcianise assumerà, dall’alto del suo 21% e passa di quote che lo rendono socio di riferimento, nei confronti del primo e principale mulino dei voti di Zannini, cioè il Consorzio Idrico.

Il mondragonese si è preso 12 ore per pensare, ma è tutta una finta. Chi lo conosce bene sa che, nel momento in cui aggancerà la lista alla coalizione della Tartaglione, lui farà di tutto e di più, con la disponibilità del governatore De Luca, per far eleggere 3 consiglieri comunali. Persone che magari, in apparenza, non partono come zanniniani doc di antica lena, ma che Zannini, con i metodi che abbiamo visto e commentato negli ultimi 4-5 anni, renderà soldati e fedelissimi. Quei 3 consiglieri gli serviranno per ricattare politicamente il sindaco in modo da ottenere l’unica cosa a cui tiene e per cui è impegnato così intensamente in questa particolare piazza, dove lui non ha mai messo becco più di tanto, e cioè che Marcianise da “azionista di riferimento” del Consorzio Idrico non scoperchi il verminaio.

Stamattina qualcuno del centrosinistra di Marcianise afferma: non ti immagini che figura di m… hanno fatto ieri sera Zannini e Bosco, costretti a passare sotto alle Forche Caudine sul tema del Consorzio Idrico.

La m… casca, come si suol dire, a fagiuolo, per utilizzarla come evocazione.

Seh seh, ma Lina Tartaglione e qualche altro ingenuo o presunto tale del centrosinistra, ritengono veramente che Giovanni Zannini sia uno concentrato, attento all’integrità della sua reputazione politica?

Lui sa bene chi è. Sa bene che ha fatto di tutto e di più per raggiungere gli obiettivi che ha raggiunto. Il potere gli piace, lo fa sentire bene e ne apprezza tantissimo agi e benefit. Non lo abbandonerà, costi quel che costi.

Dunque, se dovrà firmare un patto di contrizione con la Tartaglione sul Consorzio Idrico, lui quella firma la metterà anche su un pezzo di carta igienica, anche su un pezzo di carta igienica usata (ecco l’evocazione), perché l’unica cosa importante per Zannini è agganciare la sua lista alla coalizione della Tartaglione, costituirsi una forza in consiglio comunale.

Magari, come detto prima, aprendo sin da ora il casting delle nuove assunzioni da proporre a quelli del centrosinistra marcianisano, quando andrà a regime il sistema pianificato da lui e da De Luca, che dovrà portare alla trasformazione del Consorzio in Spa, nell’inserimento dello stesso nel nuovo sistema normativo, che gli garantirà la gestione di tutti i servizi idrici in ognuno dei 104 comuni della provincia di Caserta.

E figuriamoci: dopo i 170 assunti all’Asl, i 100 e passa “infornati” nell’amministrazione provinciale, che ci vuole a farne altri 100 nella nuova Spa di gestione del ciclo delle acque a Caserta?

Se poi Lina Tartaglione, il marito Angelo Golino e compagnia, non avranno o non vorranno sistemare alcun cugino, alcun nipote, allora ci penseranno i 3 consiglieri zanniniani, magari agganciando qualche scontento fisiologico, a mettere la sindaca con le spalle al muro.

Vedete, se questo capitasse oggi, noi non avremmo il minimo dubbio, avendola conosciuta, seppur non in maniera approfonditissima, che Lina Tartaglione si dimetterebbe piantando baracche e burattini, dunque non cedendo al ricatto.

Ma se l’odontoiatra marcianisana dovesse vincere le elezioni, inizierà, per lei, un’altra vita, densa di adulatori, di blandizie, di reggicoda, di coriferi di ogni tipo, in pratica di persone abilissime a farti credere che tu sei un talento inarrivabile, che meglio di te non c’è nessuno, che tu puoi tutto, quando in realtà stanno lì a suonar violini pro tempore solo per tenerti in piedi allo scopo di sfruttare le tante subordinate di potere medio e piccolo che si attivano e si annidano dentro ad una amministrazione comunale di una città di media grandezza, ma soprattutto in una città con uno dei poli industriali e produttivi più importanti della Campania.

Così andranno le cose, al di là delle chiacchiere e delle nobili dichiarazioni di intenti, come lascia pensare l’epilogo della riunione terminata alle 4 di mattina, orario in cui solo Giovanni Zannini era nel pieno delle sue funzioni vitali.