MARCIANISE. La nuova favoletta di Velardi per screditare la posizione del Pd sull’ammucchiata dei nuovi dirigenti assunti

18 Aprile 2019 - 20:57

MARCIANISE (g.g.) – Allora, non meniamola per le lunghe tanto la minestra è sempre la stessa. Questo qua, cioè Antonello Velardi, sindaco di Marcianise, ha architettato questa nuova strategia: vuol dar intendere ai cittadini meno avveduti, a quelli purtroppo la grande maggioranza, che non seguono le cose della politica locale, che questo plotone di dirigenti e funzionari assunti rigorosamente tra parenti e affini suoi, tra gli amici e le conventicole varie, stanno lì per sradicare il malaffare. Hanno cominciato ma trovano un muro da parte di non meglio precisati poteri forti. In  pratica, le carte sarebbero scomparse. Ovviamente torna comodo a Velardi trovare in Gennaro Spasiano il target facilmente suggestivo.

La narrazione porta diritti alla seduca del consiglio comunale già fissata per il prossimo 24 aprile, durante la quale Velardi teme seriamente di cadere attraverso la bocciatura del bilancio di previsione.

Dunque, i nuovi dirigenti, che per  il Pd sono diventati una sorta di linea del Piave, dell’inaccettabile e vergognoso spreco clientelare, sarebbero al contrario divenuti una sorta di task forse della legalità, un pericolo per quelli dell’antico regime politico-camorristico in cui evidentemente Velardi inserisce anche Filippo Fecondo e il Pd, grazie ai quali è diventato sindaco di Marcianise. Dunque, la richiesta di epurazione di questi angeli del diritto, della legge riscattata viene chiesta per evitare che si scoprano le magagne.

Spendendo il nome di Gennaro Spasiano che era un ottimo e onesto dirigente quando stava dalla sua parte, mentre ora è un delinquente poco meno o poco più, il sindaco ritiene di poter creare delle suggestioni anche in Procura. Non casualmente ha messo in mezzo la storia dell’abbattimento collegato a Rosa Belforte. Però ha incrociato in una reazione tutto sommata inaspettata da parte di Spasiano, il quale, nelle quattro paginette che pubblichiamo integralmente in calce all’articolo, ha risposto su ogni punto alla lettera speditagli dalla dottoressa D’Anna, una degli angeli della legalità, sia su Rosa Belforte, sia su tutto il carteggio relativo all’urbanistica e all’edilizia privata, chiesto dalla D’Anna e a sua avviso, ovviamente un punto di vista ispirato dal sindaco che l’ha messa lì con un 110, non riscontrata.

E invece, non sarebbe così. Perché Spasiano non sviluppa una risposta sommaria, insufficiente come qualche volta ha fatto soprattutto quando giocava nella squadra del sindaco, 4 pagine gli servono per essere estremamente preciso per dimostrare che lui sia relativamente alla vicenda di Rosa Belforte, sia rispetto a quella della trasmissione degli atti relativi all’urbanistica e all’edilizia privata, è stato fino a questo momento irreprensibile.

Buona lettura.

 

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